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Joe Biden durante la conferenza stampa - REUTERS
Insiste di essere il più qualificato a battere Donald Trump, ma per la prima volta ammette che ci sono anche altre persone che potrebbero sconfiggere il rivale. Joe Biden incontra la stampa per la prima volta a ruota libera, senza domande preparate, dopo il disastroso confronto televisivo con Trump due settimane fa.
Undici risposte in diretta per un totale di 59 minuti che il presidente Usa è riuscito ad articolare in modo coerente e competente. Ha avuto qualche gaffe (ha chiamato "Trump" la sua vice Kamala Harris), ma ha fornito spiegazioni chiare sulla politica estera Usa nei confronti di Cina e Russia, dicendo che è pronto a interrompere la relazione fra i due Paesi, su Israele e sull’Ucraina. Quindi ha sostenuto che la campagna elettorale non è ancora veramente partita. La performance è stata però offuscata da un clamoroso scivolone un paio d’ore prima quando Biden, nel presentare Volodymyr Zelensky al vertice Nato di Washington, ha detto “Vladimir Putin”.
Resta anche il fatto che, per la prima volta da quando è in carica, il contenuto delle dichiarazioni del presidente democratico è passato del tutto in secondo piano rispetto al suo modo di esprimersi. La conferenza stampa era un test e, se Biden l’ha passato, il voto resta appena sufficiente, probabilmente non abbastanza per far sparire i dubbi sulla sua lucidità. Lui stesso li ha affrontati direttamente, sostenendo che si sottoporrà a un test cognitivo solo se i suoi medici glielo domanderanno, e insistendo che i giornalisti chiedano a Trump di fare lo stesso.
Ma mentre prometteva di volere e potere “finire il lavoro iniziato”, il capo della Casa Bianca è apparso sempre più isolato. Nelle ultime ore è trapelato che persino il suo staff si sta preparando a convincerlo a farsi da parte, e che la sua campagna sta facendo sondaggi su Kamala Harris per misurare le sue probabilità di sconfiggere il tycoon, mentre aumenta il numero dei deputati dem che chiedono esplicitamente il suo ritiro.