Pace, territori occupati, sanzioni e nucleare: ecco i temi del vertice
di Redazione
A poche ore dal summit tra Putin e Trump nella base militare di Anchorage in Alaska, spuntano i temi del faccia a faccia. Che sarà però solo "un primo contatto"

A poche ore ormai dal vertice di Ferragosto nella base area di Elmendorf-Richardson ad Anchoirage si delineano i punti al centro del confronto tra Donald Trump e Vladimir Putin, senza però far intravvedere soluzioni immediate al conflitto ucraino
«Guardarsi negli occhi»
L’hanno ribadito in qualsiasi modo. Non sarà un incontro risolutivo, ha detto la Casa Bianca e ha ripetuto il segretario di Stato Marco Rubio. Trump ha detto che impiegherà “solo due minuti” a capire se Putin sarà disposto alla pace “guardandolo negli occhi”. Di fronte a quelle che saranno le richieste e le condizioni poste dallo zar, l'incognita resta quella della capacità del presidente americano di favorire un accordo che non rappresenti una disfatta per l'Ucraina. Si parlerà di 'scambio di territori', ha detto più volte il presidente americano, mentre il suo ministro degli esteri ha tentato in ogni modo di contrasta la narrativa della stessa Ucraina, che parla di una vittoria di Putin riaccolto nel consesso mondiale. Ma Kiev e gli europei non si fidano e temono che lo scambio significhi solo cessioni a Mosca. Imbarazzante il giudizio a priori di Orban. La Russia ha vinto la guerra in Ucraina, ha affermato il primo ministro ungherese Viktor Orban, in vista dell'incontro di venerdì tra il presidente statunitense Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin. Orban, che ha mantenuto stretti legami con Putin anche dopo l'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022, lunedì è stato l'unico leader dell'Unione Europea a non appoggiare una dichiarazione congiunta in cui si affermava che l'Ucraina dovrebbe avere la libertà di decidere il proprio futuro. "Stiamo parlando come se si trattasse di una situazione di guerra aperta, ma non è così. Gli ucraini hanno perso la guerra. La Russia ha vinto questa guerra", ha detto Orban in un'intervista al canale YouTube 'Patriot'. "L'unica domanda è quando e in quali circostanze l'Occidente, che sostiene gli ucraini, ammetterà che ciò è successo e quali saranno le conseguenze di tutto questo", ha aggiunto.
Il “bastone” delle sanzioni e dei dazi
Il presidente Americano Donald Trump ha sventolato in più occasione la possibilità di imporre nuove sanzioni contro Mosca ma finora non ha agito. Alla scadenza dei dieci giorni concessa a Putin per un cessate il fuoco non ha fatto scattare alcuna punizione, annunciando (in quella che è considerata un'ennesima giravolta) proprio il faccia a faccia con Putin. In Congresso la spinta bipartisan per sanzioni più dure contro Mosca si è arenata. Sullo sfondo anche la speranza di Putin di vedere allentate le misure restrittive già in vigore contro la Russia. Brandendo lo strumento delle 'sanzioni secondarie', la scure di Trump su è intanto già abbattuta sull'India, che si è vista imporre dazi al 50%, punita per gli acquisti di greggio dalla Russia. Il presidente Usa non ha escluso una simile iniziativa nei confronti della Cina anche se, come ammesso dal vicepresidente JD Vance, il caso di Pechino è più complesso.
Gli arsenali nucleari
Il summit potrebbe essere l'occasione per riallacciare il dialogo fra Stati Uniti e Russia sulla non proliferazione delle armi atomiche e, non a caso la sede è il “punto di contatto” diretto tra Russia e Usa, anche la gestione della guerra sottomarina che da anni si combatte nell’Artico per ragioni geopolitiche e soprattutto energetiche. Al momento, sul fronte nucleare, è rimasto in vigore solo un accordo fra i due Paesi, il New Start, che secondo gli esperti è ormai alle strette e, in ogni caso, destinato a scadere in febbraio. L'ipotesi è quella di un nuovo trattato.
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