Macron ripristina la leva militare volontaria. E l'Italia ci pensa
di Redazione
Dall'estate del 2026 la Francia introdurrà il servizio «obbligatoriamente militare» volontario di dieci mesi per i maschi di 18-19 anni. «Solo su suolo nazionale»

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato l’istituzione di un servizio nazionale volontario e «puramente militare» di dieci mesi a partire dall’estate 2026, specificando che i volontari serviranno «esclusivamente sul territorio nazionale». «Un nuovo servizio nazionale sarà istituito gradualmente a partire dalla prossima estate», ha affermato il capo dello Stato durante una visita alla 27a Brigata di Fanteria di Montagna a Varces, nell’Isère. «Il nucleo sarà composto da giovani di 18 e 19 anni» e coinvolgerà 3.000 persone nell’estate 2026, prima di raggiungere l’obiettivo di 10.000 nel 2030 e 50.000 all’anno il 2035. Il capo dell’Eliseo ha dichiarato che «l’unico modo» per evitare il «pericolo» è «prepararsi» piuttosto che alimentare la «paura»: «In questo mondo incerto, dove la forza fa il diritto e la guerra è una realtà presente, la nostra nazione non ha il diritto di temere, farsi prendere dal panico, essere impreparata o divisa».
Secondo un sondaggio Odoxa-Backbone Consulting per Le Figaro (condotto tra il 26 ed il 27 novembre su un campione di 1.005 persone intervistate online), il 61% dei francesi rimpiange l'abolizione del servizio militare obbligatorio e l'88% si dice favorevole al suo ritorno. L'80% approva la nuova formula su base volontaria annunciata da Macron. «Non essendo obbligatorio, il servizio militare mette tutti d'accordo», ha commentato il presidente di Odoxa, Gael Sliman, con livelli di approvazione che vanno dal 63% tra i sostenitori della La France Insoumise, all'82% del Rassemblement National, passando per l'84% dei Republicains e l'83% dei Socialisti.
Nei giorni scorsi anche la Germania aveva annunciato l’introduzione della leva militare volontaria: visita medica obbligatoria per tutti i maschi di 18 anni e addestramento dei volontari. «Anche noi in Italia dovremmo fare una riflessione» ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto. «Se la visione che noi abbiamo del futuro è una visione nella quale c'è minore sicurezza, una riflessione sul numero delle forze armate, sulla riserva che potremmo mettere in campo in caso di situazioni di crisi, va fatta» ha detto il ministro. «Noi abbiamo costruito negli anni scorsi modelli in Italia, in Germania, in Francia, che riducevano il numero dei militari - ha osservato Crosetto - in questa nuova situazione tutte le nazioni europee, mettono in discussione quei modelli che avevamo costruito 10-15 anni fa e tutti stanno pensando di aumentare il numero delle forze armate. Ognuno ha un suo approccio diverso, alcuni hanno addirittura ripristinato la leva. Anche noi in Italia dovremmo porci il tema di una riflessione che in qualche modo archivi le scelte fatte di riduzione dello strumento militare e in qualche modo porti a un suo aumento. Ci sono motivi di sicurezza che rendono importante farlo. La mia idea - ha affermato Crosetto - è portare in Parlamento un disegno di legge e farlo discutere dal Parlamento. Le regole in questo settore, nel settore della difesa, devono essere il più condivise possibile e nascere proprio nel luogo di rappresentazione del popolo. Più che un decreto legge, penso a una traccia che il Ministero della difesa porterà in Parlamento perché venga discussa, aumentata e integrata e in qualche modo costruisca uno strumento di difesa per il futuro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Temi






