L'Immigrazione arresta "cognata" della portavoce della Casa Bianca
di Redazione
Bruna Caroline Ferreira, è stata fermata a Revere con un visto turistico scaduto nel 1999, ed è attualmente in un centro di detenzione Ice in South Lousiana. Rischia la deportazione
Le autorità statunitensi hanno arrestato la madre del nipote di Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, nell'ambito della nuova stretta sull'immigrazione voluta dall'amministrazione di Donald Trump. La donna, Bruna Caroline Ferreira, è stata fermata a Revere, nel Massachusetts ed è attualmente in un centro di detenzione Ice in South Lousiana: secondo il Dipartimento per la Sicurezza Interna (Dhs), sarebbe rimasta negli Stati Uniti con un visto turistico scaduto nel 1999 e risulterebbe coinvolta in un sospetto caso di aggressione. Fonti riferiscono alla rete Nbc che la donna rischia ora la deportazione. Leavitt, interpellata da vari media - tra cui l'emittente della Boston University (Wbur), che ha rivelato la notizia - finora non ha rilasciato commenti.
Le autorità precisano che Ferreira non ha mai vissuto con il figlio, il quale risiede dalla nascita in New Hampshire con il padre Michael, fratello maggiore della portavoce. La donna sostiene invece di essere arrivata negli Stati Uniti da bambina, nel 1998, e di aver beneficiato del programma 'Daca', che tutela chi è entrato nel Paese da minore senza documenti. Un portavoce del Dhs ha però ricordato che tale protezione può essere revocata in caso di reati: un elemento che, secondo le autorità, giustificherebbe la detenzione e l'avvio della procedura di espulsione.
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