L’anti-età abita in Corea del Sud: è boom del turismo cosmetico

L’industria dei trattamenti del Paese asiatico ha scippato alla Francia il primato mondiale
October 14, 2025
L’anti-età abita in Corea del Sud: è boom del turismo cosmetico
Estetica avanzata a Seul in Corea del Sud
Più del K-pop, il miscuglio di intrattenimento musical/giovanilistico che ha contagiato il mondo a forza di motivetti e coreografie più o meno acrobatiche. Più del K-drama, la matassa (e in molti casi melassa) delle serie che hanno inondato i palinsesti televisivi, con Squid game a fare da apripista. Persino più dei micro-chip, i minuscoli “tesori” tecnologici che sono alla base dell’architettura del nostro futuro. Il vero soft power, esercitato in maniera incontrastata dalla Corea del Sud, passa attraverso il K-beauty, l’universo della cosmesi.
E attraverso il suo incontrastato pilastro: «la promessa di un incarnato impeccabile». Un’ascesa che si concretizza in una forza di attrazione globale, ampiamente certificata dai numeri. Secondo il “Korea Herald”, la Corea ha ospitato un «numero record di 1,17 milioni di pazienti stranieri, la cifra più alta da quando il Paese ha iniziato ad attrarre attivamente pazienti internazionali nel 2009». Tra tutte le specialità mediche, «la dermatologia ha registrato la quota maggiore con 705.000 pazienti, pari al 56,6% del totale, seguita dalla chirurgia plastica (11,4%), dalla medicina interna (10%) e dai centri di controllo medico (4,5%)».
Insomma «l'anti-età sta emergendo come una delle maggiori attrazioni nel panorama del turismo medico coreano». Chi sono i protagonisti di questo boom turistico in salsa anti-età? Secondo un sondaggio del 2023 condotto dal Korea Health Industry Development Institute, si tratta per lo più persone tra i 20 e i 30 anni che spendono in media quasi 2.000 dollari in più per i trattamenti rispetto ai turisti “ordinari”. La forza del settore evade dagli studi medici per invadere il mondo.
Le esportazioni di cosmetici della Corea del Sud hanno raggiunto il record di 10,2 miliardi di dollari nel 2024, superando il precedente exploit di 7,5 miliardi di dollari stabilito nel 2020. E scippando alla Francia il tradizionale primato nel campo della cosmetica. Quali sono i mercati “elettivi” del Paese asiatico? Al primo posto si colloca la Cina: è la principale destinazione per i prodotti di bellezza sudcoreani nel 2024, con esportazioni pari a un totale di 2,5 miliardi di dollari. Seguono gli Stati Uniti che hanno acquistato prodotti cosmetici made in Seul per un valore di 1,7 miliardi di dollari nel 2024, con un incremento del 54,3% rispetto all'anno precedente. Come sottolinea la “Bbc”, i prodotti di bellezza del Paese asiatico hanno spesso «prezzi più convenienti rispetto alle loro controparti occidentali, ma contengono anche ingredienti meno comuni in Occidente, dalla “Foglia di cuore”, che viene estratto della pianta medicinale Houttuynia cordata, fino alla bava di lumaca».
Ma qual è il segreto – o il mix di segreti – che sono alla base di questo successo? Come si legge sul sito Diplomacy, il trionfo della K-beauty poggia su «un silenzioso colpo di stato filosofico»: «Laddove l'industria cosmetica occidentale ha storicamente enfatizzato il mimetismo e la correzione, un fondotinta per coprire, un correttore per nascondere, un astringente aggressivo per eliminare un'imperfezione, l'approccio coreano è basato sulla coltivazione e sulla prevenzione». Promuove, insomma, «un'ideologia che mette la pelle al primo posto, secondo cui la vera bellezza si ottiene non attraverso l'artificio, ma attraverso la ricerca diligente e a lungo termine di una pelle sana e luminosa». Il sogno dell’eterna giovinezza (almeno per la pelle del viso) abita qui.

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