La Cina si scopre un po' più verde: giù per la prima volta le emissioni
di Luca Miele
La contrazione è stata pari all'1,6 per cento. Ma restano le ombre: Pechino è il Paese che più inquina al mondo

Prendete milioni di automobili elettriche che sciamano incessantemente sulle strade cinese. Aggiungeteci chilometri di scintillanti pannelli solari e otterrete il “miracolo” cinese. Il gigante asiatico si fa verde. Come certificato dal Centre for Research on Energy and Clean Air – organizzazione di ricerca focalizzata sull’analisi dell’inquinamento atmosferico –, la Cina ha per la prima volta visto le sue emissioni di carbonio diminuire nei 12 mesi fino a maggio 2025. La contrazione, come riportato dalla Bbc, è stata pari all'1,6%, grazie soprattutto agli investimenti nell’eolico e nel solare.
Si tratta dell’inizio di una rivoluzione verde? Di un “capovolgimento” capace di disegnare scenari inediti nella lotta all’inquinamento? Gli analisti raccomandano (ancora) prudenza: Pechino è oggi responsabile di circa il 30% delle emissioni globali e, dunque, è il Paese che più inquina al mondo. Ma non basta. Il gigante è decisamente “energivoro”: è il maggiore consumatore di elettricità al mondo. Da solo rappresenta un terzo della domanda globale di energia.
La strada è, dunque, lunga, e potrebbe subire interruzioni, soprattutto a causa di variabili geopolitiche difficilmente prevedibili. Resta però un mix di fattori che fanno del gigante asiatico un apripista nella lotta all’inquinamento. E tutto questo mentre, sotto la guida di Donald Trump, gli Stati Uniti si sono ritirati dall’Accordo di Parigi e hanno tagliato i finanziamenti per i programmi climatici.
Primo fattore: l’energia solare ed eolica. Da sola, la Cina negli anni ha installato metà della capacità mondiale. «La capacità solare installata dalla Cina lo scorso anno è paragonabile a quella complessiva dell’Unione Europea», ha spiegato Lauri Myllyvirta, del Centre for Research on Energy and Clean Air. «È un ritmo di crescita impressionante», ha aggiunto. Secondo i dati del think tank britannico Ember ad aprile, per la prima volta, l'energia eolica e quella solare hanno generato insieme più di un quarto dell'elettricità cinese. «Pechino sta promuovendo la rivoluzione globale delle tecnologie pulite, guidando sia la diffusione nazionale che la produzione mondiale in settori come i pannelli solari», ha spiegato Muyi Yang, Senior Energy Analyst di Ember. Una “riscossa” trainata dagli investimenti: lo scorso anno, il Paese ha destinato 6,8 trilioni di yuan (940 miliardi di dollari) in energia pulita. Il contributo del settore al Pil del Paese è cresciuto al 10% nel 2024, rispetto al 9% dell’anno precedente.
Primo fattore: l’energia solare ed eolica. Da sola, la Cina negli anni ha installato metà della capacità mondiale. «La capacità solare installata dalla Cina lo scorso anno è paragonabile a quella complessiva dell’Unione Europea», ha spiegato Lauri Myllyvirta, del Centre for Research on Energy and Clean Air. «È un ritmo di crescita impressionante», ha aggiunto. Secondo i dati del think tank britannico Ember ad aprile, per la prima volta, l'energia eolica e quella solare hanno generato insieme più di un quarto dell'elettricità cinese. «Pechino sta promuovendo la rivoluzione globale delle tecnologie pulite, guidando sia la diffusione nazionale che la produzione mondiale in settori come i pannelli solari», ha spiegato Muyi Yang, Senior Energy Analyst di Ember. Una “riscossa” trainata dagli investimenti: lo scorso anno, il Paese ha destinato 6,8 trilioni di yuan (940 miliardi di dollari) in energia pulita. Il contributo del settore al Pil del Paese è cresciuto al 10% nel 2024, rispetto al 9% dell’anno precedente.
Secondo fattore. Pechino non solo si fa verde, ma produce tecnologia verde. Le aziende cinesi sono leader mondiali nella produzione di tecnologie verdi, a partire dalle turbine eoliche per arrivare ai pannelli solari, che rappresentano rispettivamente il 60% e l'80% della produzione globale.
Terzo fattore. Il mercato cinese dei veicoli elettrici è cresciuto del 38,2% nel 2024. E la corsa non sembra destinata a rallentare. L’obiettivo di Pechino da raggiungere entro il 2030: che i veicoli elettrici costituiscano il 40% del totale della auto in circolazione. Considerato che i trasporti sono responsabili di circa il 10% delle emissioni di carbonio del Paese, si capisce quanto la scelta elettrica sia fondamentale nella battaglia “verde”. Anche in questo caso, però, le ambizioni del gigante asiatico sono globali: la Cina ha venduto oltre 1,2 milioni di veicoli elettrici all’estero solo nel 2023. Non solo. Come riportato dal World Economic Forum, oltre 800 grandi aziende cinesi si sono impegnate a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Un decennio in anticipo rispetto all’obiettivo fissato per l’intero Paese.
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