«In Ucraina uccisi duemila soldati della Nord Corea»
Giovedì a Parigi il vertice dei Volenterosi: presenti anche Zelensky, Von der Leyen, Merz e il segretario generale della Nato, Rutte. Meloni collegata da remoto

Nel giorno in cui il dittatore nordcoreano Kim Jong-un è arrivato in treno blindato a Pechino – dove oggi assisterà alla parata militare seduto fra i presidenti di Russia e Cina, Vladimir Putin e Xi Jinping – un deputato sudcoreano, Lee Seong-kweun, ha reso note le stime d’intelligence dell’impegno militare di Pyongyang in Ucraina. E sono numeri pesanti. Secondo i servizi segreti di Seul e occidentali, la Corea del Nord avrebbe perso finora duemila uomini. Mille sarebbero ancora impegnati sul terreno e altri cinquemila in arrivo. Sempre stando ai numeri riferiti ai giornalisti da Lee, al termine di un briefing con l’agenzia di spionaggio, dopo l’accordo di difesa siglato lo scorso anno tra Mosca e Pyongyang sarebbero più di 10mila i militari nordcoreani inviati nella regione russa del Kursk, attaccata pesantemente da Kiev nell’agosto del 2024. Lo scorso aprile, l’intelligence di Seul aveva dichiarato che erano 600 i nordcoreani morti in guerra, «ma sulla base di valutazioni aggiornate, ora stima la cifra a circa 2mila», ha informato Lee.
Se a Pechino si tesse un «nuovo ordine mondiale», con il rinnovato protagonismo di India e Cina accanto alla Russia e con la partecipazione della Corea del Nord, in Europa la tensione è alle stelle dopo il sospetto che sia stata la Russia a disturbare il segnale Gps dell’aereo su cui viaggiava, sopra la Bulgaria, la presidente dell’Ue, Ursula von der Leyen. Bruxelles parla di «comportamento ostile» da parte di Mosca.
E ci sarà anche Von der Leyen domani a Parigi al vertice dei Volenterosi – una trentina di Paesi che sostengono Kiev, tra cui membri della Nato, Australia e Giappone – presieduto dai leader francese, Emmanuel Macron, e britannico, Keir Starmer. Al vertice saranno presenti anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il Segretario generale della Nato, Mark Rutte. La premier Giorgia Meloni parteciperà da remoto. Sul tavolo, le garanzie di sicurezza per l’Ucraina in un dopoguerra che continua ad allontanarsi e l’organizzazione di un incontro fra Zelensky e Putin. A questo proposito, si è nuovamente proposta per ospitarlo la Turchia di Recep Tayyip Erdogan. Osservando che «siamo ancora nella fase iniziale di tutto questo», Rutte ha detto: «Vediamo un enorme rafforzamento delle forze armate russe e non avviene per le parate militari a Mosca: è lì per essere usato, in Ucraina o altrove».
Sul terreno militare, proseguono i violenti combattimenti anche se il fronte resta sostanzialmente immobile. Il ministero della Difesa russo ha rivendicato la conquista del villaggio di Fedorivka, nella regione di Donetsk, mentre le forze ucraine sostengono di aver liberato il villaggio di Udachne, nella stessa regione, appena 10 chilometri a ovest della strategica città di Pokrovsk, una delle zone di prima linea. Nella guerra dei droni, si sono registrati almeno due civili uccisi nelle aree di Kiev e di Kherson. Nella regione russa di Rostov, 320 persone hanno dovuto lasciare le loro case per precauzione a causa di un ordigno ucraino inesploso.
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