Il soldato, i gemelli, il papà: chi sono i 20 ostaggi ancora vivi

I nomi e i profili degli israeliani che saranno liberati entro domenica. Di altri 28 non si hanno notizie e si teme che siano morti
October 10, 2025
Il soldato, i gemelli, il papà: chi sono i 20 ostaggi ancora vivi
I volti di alcuni degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas/ WEB
La speranza e la gioia hanno percorso questa notte le città e le strade di Israele: tutti aspettano con trepidazione il rilascio dei 20 ostaggi ancora vivi e la restituzione delle salme dei 28 che sono morti durante la terribile prigionia nelle mani di Hamas. Ecco i profili dei primi e dei secondi
Chi sono i 20 ostaggi vivi
Matan Angrest: 22 anni, prestava servizio come soldato il 7 ottobre ed è stato catturato presso il Kibbutz Nahal Oz. È apparso vivo in un video diffuso da Hamas nel luglio 2024 e in un altro nel luglio 2025.
Gali Berman: 27 anni, è stato rapito dalla sua casa al kibbutz Kfar Aza assieme al fratello gemello Ziv e sono gli unici due ostaggi ancora vivi provenienti dal kibbutz che è stato maggiormente devastato.
Ziv Berman: 27 anni, come il suo fratello gemello Gali, è stato rapito dalla sua casa al kibbutz Kfar Aza. Anche per lui è stato ricevuto un segno di vita nel febbraio 2025.
Elkana Bohbot: 36 anni, rapito durante il Festival Nova. La sua famiglia — che comprende un figlio piccolo - ha saputo, tramite un ostaggio liberato, che Elkana ha espresso la speranza che loro continuino a gestire il banco al mercato dove progettava di aprire, una volta tornato, una gelateria.
Rom Braslavski: 21 anni, è stato rapito mentre lavorava come guardia di sicurezza al Festival. Nel marzo 2025 un ostaggio rilasciato ha affermato che è ancora in vita e di aver stretto amicizia con lui,
Nimrod Cohen: 20 anni, è stato prelevato da un carro armato nella sua base vicino al confine con Gaza. La famiglia ha ricevuto un messaggio da Nimrod tramite un ostaggio liberato — “Sto bene, non preoccupatevi, vi amo”.
Ariel Cunio: 28 anni, rapito dal Kibbutz Nir Oz insieme al fratello e alla fidanzata, Arbel Yehud, che è stata liberata a gennaio dopo quasi 500 giorni di prigionia senza contatto con altri israeliani.
David Cunio: 35 anni, fratello di Ariel, è stato rapito dalla sua casa insieme alla moglie, alle figlie, alla cognata e alla figlia di quest’ultima, che sono state tutte liberate nel novembre 2023.
Evyatar David: 24 anni, è stato rapito al Festival Nova insieme al suo migliore amico, Guy Gilboa-Dalal. L’ultimo segnale di vita è arrivato nel febbraio 2025, quando Hamas lo ha portato a vedere altri ostaggi che venivano rilasciati.
Guy Gilboa-Dalal: 24 anni, è stato rapito al Festival Nova insieme al suo migliore amico Evyatar David. È apparso insieme a David nel video diffuso da Hamas che mostrava i due mentre assistevano al rilascio di altri ostaggi.
Maxim Herkin: 37 anni, rapito dal Festival Nova, era tornato una settimana prima del 7 ottobre da una visita nel suo paese natale, l’Ucraina, da cui era scappato a causa del conflitto, nella regione del Donbas, dove si trova ancora sua figlia.
Eitan Horn: 38 anni, è stato rapito mentre visitava al Kibbutz Nir Oz il fratello maggiore Yair Horn, rapito e poi liberato nella prima fase dell’accordo. Hamas ha pubblicato un video che mostra Eitan implorare la fine della guerra mentre il fratello veniva rilasciato nel febbraio 2025.
Segev Kalfon: 27 anni, è stato preso in ostaggio dal Festival Nova. Il primo segno di vita è arrivato da ostaggi liberati nel febbraio 2025, dopo che si erano perse le tracce dal 7 ottobre.
Bar Kupershtein: 23 anni, è stato rapito dal Festival Nova, dove lavorava nel servizio di sicurezza. Un rapporto di un ostaggio liberato nel febbraio 2025, ha fornito i primi segni di vita dopo che si erano perse tracce dal 7 ottobre.
Omri Miran:  48 anni, è stato rapito nella sua auto davanti alla moglie e ai figli piccoli. È apparso vivo in un video diffuso da Hamas nell’aprile 2024, e un nuovo segno di vita è arrivato nel febbraio 2025.
Eitan Mor: 25 anni, è stato rapito mentre lavorava come guardia di sicurezza al Festival Nova. Il primo segno di vita per Eitan è arrivato durante il cessate il fuoco all’inizio del 2025.
Yosef-Chaim Ohana: 24 anni, è stato rapito dal Festival Nova, dove ha aiutato altri partecipanti a scappare, prima di essere catturato. La famiglia ha dichiarato nel febbraio 2025 di aver ricevuto da altri ostaggi indicazioni che Ohana fosse vivo.
Alon Ohel: 24 anni, è uno dei quattro partecipanti al Festival Nova sopravvissuti in un rifugio dove 16 altre persone sono state uccise. Il primo segno di vita è arrivato dopo il rilascio di altri ostaggi nel febbraio 2025.
Avinatan Or: 32 anni, fidanzato di Noa Argamani - liberata dalla prigionia di Hamas nel giugno 2024 - è stato uno dei primi israeliani ripresi in un video nel Corso del rapimento. Un ostaggio liberato ha riferito nel marzo 2025 di averlo visto vivo.
Matan Zangauker: 25 anni, rapito dalla sua casa a Nir Oz, insieme alla sua compagna - liberata nel novembre 2023 – è diventato noto in tutto il ondo per l’attivismo della madre Einav, leader del movimento delle Famiglie degli ostaggi.
I 28 presunti morti
Itay Chen, 19 anni (cittadino americano); Inbar Hayman, 27 (unica donna che non è stata ancora rilasciata e di cui si teme che il corpo sia andato disperso); Arie Zalmanowicz 85; Lior Rudaeff, 61; Eliyahu Margalit, 75; Meny Godard, 73; Amiram Cooper, 85; Tamir Adar, 38; Muhammad Al-Atarash, 39, (arabo-israeliano morto mentre cercava di difendere la patria dagli attacchi di Hamas); Sahar Baruch, 24; Uriel Baruch, 35; Ronen Engel, 54; Ran Gvili, 24; Tal Haimi, 41; Guy Illouz, 26; Eitan Levi, 52; Joshua Loitu Mollel, 21 (cittadino tanzano); Omer Neutra, 21 (cittadino americano); Dror Or, 48; Daniel Oz, 19; Daniel Peretz, 22; Yossi Sharabi, 53; Asaf Hamami, 41; Sonthaya Oakkharasri (cittadino tailandese); Sudthisak Rinthalak (cittadino tailandese), Bipin Joshi (cittadino nepalese, di cui non si conosce il destino e di cui solo ieri è stato reso pubblico un video che risale al novembre 2023).
A questi 26 ostaggi rapiti durante il massacro del 7 ottobre, si aggiungono i corpi di Hadar Goldin, e Oron Shaul, rapiti nel 2014 durante l’Operazione “Margine di Protezione”.
Il ritorno di tutti e 28 i corpi è cruciale, per gli israeliani, per due ragioni fondamentali: il diritto dei famigliari di poter porre fine alla propria sofferenza e poter seppellire, come dovuto, i propri cari; ma anche – e soprattutto - per assicurarsi di porre fine, una volta per tutte, al più grande strumento negoziale utilizzato da Hamas per ricattare Israele, e quindi poter finalmente giungere al termine di questo drammatico conflitto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA