Cos'è successo alla Global Flotilla: l'esplosione, i dubbi sul drone

Il video mostrano un oggetto che colpisce una delle barche in viaggio verso Gaza. Albanese (Onu) punta il dito su Israele. Le autorità tunisine smentiscono: incendio per altra causa
September 8, 2025
Cos'è successo alla Global Flotilla: l'esplosione, i dubbi sul drone
Yassine Mahjoub/SIPA / fotogramma.it | L'attivista Greta e Francesca Albanese dell'Onu a Tunisi
Una delle imbarcazioni dirette a Gaza per rompere il blocco navale imposto da Israele sarebbe stata colpita da un drone nella notte in acque tunisine, a largo del porto Sidi Bou Said a Tunisi: è quanto riportano gli attivisti della Global Sumud Flotilla, l’organizzazione che coordina la flotta. A bordo c'era il direttivo della Flotilla, tra cui anche Greta Thunberg.
Le autorità tunisine ispezionano l'imbarcazione "Family Boat" - .
Le autorità tunisine ispezionano l'imbarcazione "Family Boat" - .
Gli attivisti hanno rilasciato diversi video che mostrano l'accaduto da due prospettive. In alcune immagini riprese da un altro mezzo della Flotilla si vede un oggetto volante, luminoso, che colpisce la barca principale della flotta (“Family Boat”); un'altra ripresa è stata diffusa dalle telecamere di sicurezza della stessa imbarcazione colpita: si vede un attivista che, spaventato, guarda il cielo, urla e cerca di allontanarsi dal luogo di impatto. Si chiama Miguel Duarte ed è portoghese: «Ero sul ponte dell'imbarcazione - ha raccontato in una conferenza stampa tenuta dagli attivisti alcune ore dopo l'impatto - quando ho sentito il rumore di un drone. Era tre-quattro metri sopra la mia testa, lo abbiamo visto muoversi, poi fermarsi un paio di secondi e poi lanciare un oggetto che è esploso provocando il fuoco a bordo. Abbiamo subito preso un estintore e siamo riusciti a spegnere le fiamme». L'attivista ha aggiunto che l'attacco è stato «vergognoso».
Footage from another boat of our Flotilla shows the exact moment the Family Boat was struck from above. pic.twitter.com/qVpUyg56uP— Global Sumud Flotilla (@GlobalSumudFlot) September 9, 2025
L'equipaggio e i sei attivisti a bordo dell’imbarcazione sono in buone condizioni di salute. Il mezzo - lungo 35 metri e battente bandiera portoghese - ha riportato alcuni danni, come scrivono gli attivisti in un comunicato rilasciato in mattinata: «i danni principali sono al ponte principale e alla stiva sottocoperta».
Poco dopo l'accaduto, al porto di Tunisi è arrivata anche Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, che si trovava in Tunisia: «Sono qui perché vivo a pochi minuti di distanza - ha spiegato Albanese - Le persone qui sono scioccate: secondo le prime informazioni, sembra che la principale nave della Flotilla sia stata attaccata da un drone. Ovviamente questo fatto sarà da verificare». Ai giornalisti di Reuters, poi, ha specificato che: «Non sappiamo chi abbia condotto l’attacco, ma non sarebbe una sorpresa se fosse Israele. C’è uno storico di attacchi che sono stati portati avanti contro le Flotilla. Se confermato, questo è anche un attacco anche alla sovranità tunisina».
Durante la conferenza stampa tenuta alle 10,30 (orario tunisino - 11,30 orario italiano), gli attivisti hanno accusato Israele: «Il blocco illegale di Gaza esiste da 18 anni e da 17 ci sono tentativi di romperlo - ha detto Thiago Avila, attivista brasiliano - Questa è solo l'ennesima aggressione portata avanti contro una barca che vuole interrompere l'assedio. Ma voglio sottolineare che la notizia non siamo noi: al centro delle cronache ci deve essere quello che continuano a vivere le persone a Gaza e in particolare quello che sta accadendo in queste ore a Gaza City. È l'ultima fase della pulizia etnica».
Le autorità tunisine hanno sin da subito negato che la Flottilla sia stata attaccata: la guardia nazionale ha dichiarato che il fuoco sarebbe stato provocato da una sigaretta o partito dai giubbotti di salvataggio. Ipotesi che, però, non spiegano le immagini visibili nei video, in cui un oggetto arriva dall’alto sull’imbarcazione. Il ministro dell’interno tunisino ha specificato che le parole degli attivisti «non hanno fondamento di verità».

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