giovedì 28 novembre 2019
Si temeva la dispersione delle acque fognarie e l'esplosione dell'impianto petrolchimico. La solidarietà del Papa. I morti saliti a 47, tra loro una mamma e i suoi tre bimbi
Il porto di Durazzo da Google maps

Il porto di Durazzo da Google maps

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Dopo il terremoto si è temuto il disastro ambientale (e non solo) sul mare di Durazzo.

Molte persone, secondo testimoni oculari, hanno abbandonato in questi giorni l’area del Porto Romano, temendo che il sisma avesse danneggiato l’impianto di depurazione e che quest'ultimo potesse esplodere, disperdendo le acque fognarie dell’intera città.

Soprattutto, si temeva una esplosione dell’impianto petrolchimico dove si trovano numerosi depositi di petrolio e di gas. È girata voce che l’impianto fosse stato danneggiato dalle scosse telluriche. In realtà, la Polizia ha arrestato per diffusione di notizie false una giovane che aveva postato l'allarme su Facebook. In questo modo, il governo ha implicitamente smentito che vi fossero dei problemi di sicurezza.

47 vittime.Tra queste una mamma e i suoi 3 bimbi

Prosegue intanto la conta delle vittime, che ora risultano essere 47. Gli ultimi quattro corpi ritrovati sono quelli di una mamma con i suoi tre bambini, estratti dalle macerie della loro villetta di tre piani a Durazzo dai vigili del fuoco italiani. Ci sarebbe ancora un
disperso.

In queste ore nuovi gruppi di Volontari e Operatori della Croce Rossa sono partiti dall'Italia verso l'Albania per coadiuvare i soccorsi alla popolazione colpita dal sisma, tra cui un team di esperti nella potabilizzazione dell'acqua con 3 mezzi speciali dedicati e una
squadra con un camion carico di materiale elettrico e idraulico per il campo base di Durazzo. Lo rende noto un comunicato della
Croce Rossa.

La Regione Puglia fa sapere che sono 150 i posti disponibili negli ospedali pugliesi per accogliere, qualora ce ne fosse bisogno, le persone rimaste ferite nel sisma che ha colpito l'Albania. Al momento c'è un ferito grave, politraumatizzato alla testa, ricoverato nel Policlinico di Bari. L'uomo è arrivato ieri sera a bordo di un elicottero partito da Tirana. Non è stato invece possibile completare il trasporto di un'altra giovane donna perché le sue condizioni si sono aggravate.

La situazione resta ancora difficile da gvernare. Ad esempio è stata registra una ressa per il pane nei pressi dello stadio di Durazzo: decine di persone si accalcavano attorno alle auto di volontari che portano aiuti, mentre altre si accalcavano lungo le inferriate di una scuola dove arrivano derrate alimentari e generi di prima necessità. Mentre il campo tende allestito nei giorni scorsi è
praticamente deserto, "sono scappati tutti oggi dopo la scossa", racconta un ragazzo, mentre altri sfollati lasciano un'altra struttura di emergenza a bordo di pullman e ogni altro mezzo possibile.

Papa Francesco per i terremotati

Papa Francesco ha disposto l'invio di 100mila euro per l'Albania per aiutare i terremotati. Lo ha fatto tramite il Servizio dello Sviluppo umano integrale, il dicastero vaticano da lui costituito. Si tratta di "un primo contributo", informa un bollettino della sala stampa vaticana, "per il soccorso alla popolazione in questa immediata fase di emergenza". "Il Santo Padre - spiega la nota - vuole
esprimere in tal modo la sua vicinanza spirituale e il suo paterno sostegno nei confronti delle persone e dei territori colpiti".



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