Il Senato approva la riforma della Corte dei Conti
di Redazione
I sì sono stati 93, i no 51, gli astenuti cinque
Il Senato ha approvato in via definitiva il ddl sulla Corte dei Conti, confermando il testo licenziato dalla Camera. Il provvedimento, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sarà legge. I sì a favore del ddl sono stati 93, i no 51, gli astenuti cinque. Tra le altre misure, il ddl rende strutturale lo scudo erariale introdotto durante il Covid nel 2020 e finora prorogato fino a tutto il 2025.
La prima parte della riforma modifica le funzioni della Corte introducendo il doppio tetto al risarcimento per responsabilità amministrativa. In sostanza, l’ammontare del risarcimento per l’amministratore condannato per danno erariale calcolato dal giudice contabile dovrà essere risarcito nella misura massima del 30% del pregiudizio accertato e comunque non oltre due annualità di stipendio lordo. Viene poi ampliato il controllo preventivo sugli atti, introducendo un controllo preventivo “a chiamata” su quelli individuati dalle amministrazioni. Il dirigente avrà tre opzioni. Potrà chiedere un parere alla sezione di controllo della Corte, che avrà 30 giorni di tempo per rispondere pena lo scattare di una sorta di silenzio assenso: il parere si intenderà favorevole e il richiedente sarà esente da qualsiasi responsabilità. In alternativa il dirigente potrà decidere di sottoporre l’atto al controllo preventivo della magistratura contabile. Anche in questo caso, se la risposta non arriva entro trenta giorni, il richiedente viene esentato da ogni responsabilità. Infine, se il dirigente non interloquisce con la Corte e adotta un atto illegittimo, viene indagato e condannato per danno erariale. La seconda parte della riforma andrà invece attuata con decreti delegati e inciderà sull’organizzazione della Corte e sui poteri del procuratore generale. Sul fronte organizzativo, verranno accorpate le sezioni centrali regionali, i cui magistrati dovranno svolgere sia funzioni di controllo che giurisdizionali e consultive. Infine si introdurrà anche per la magistratura contabile la separazione per funzioni di magistrati requirenti e giudicanti e si aumenteranno i poteri del procuratore generale, anche quelli sui procuratori regionali.
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