Risorse e beneficiari: sui caregiver i conti non tornano

Attenzione a creare aspettative che vanno poi deluse: le anticipazioni della ministra Locatelli suscitano interrogativi
November 21, 2025
Risorse e beneficiari: sui caregiver i conti non tornano
in Italia sono 7.524.000 i cittadini con disabilità
Per i caregiver familiari attenzione a creare aspettative che vanno poi deluse. Leggendo i documenti contabili che accompagnano la Legge di bilancio 2026 (A.S. 1689) scopriamo infatti che la misura che la Ministra Locatelli ha pubblicizzato ”giornalisticamente” su un disegno di legge ancora sconosciuto ai più sulla nuova legge sul caregiver familiare, suscita molti interrogativi. Il fondo annunciato per 250 milioni di euro è, nei documenti di bilancio (art. 53) stanziato per 207 milioni di euro a decorrere dal 2027. Per il 2026, lo stanziamento è simbolico (poco meno di 1,2 milioni di euro e per una fantomatica Piattaforma Inps), derivante dalla legge delega del 2021 (legge 227) legata al Pnrr. Risorse che non sono aggiuntive ma la copertura deriva da tagli simultanei ad altri capitoli del welfare, in particolare una riduzione di 347 milioni al Fondo Sostegno Povertà e di 129 milioni all’Assegno di Inclusione per lo stesso anno (2027). Ancora. La differenza tra i 207 in manovra e i 250 annunciati nell’intervista ad Avvenire di domenica scorsa, rischiano di provenire dal sempre confuso Fondo per la non autosufficienza, erodendo così i fondi da destinare ai servizi per la disabilità. I beneficiari poi, sempre giornalisticamente parlando, sono 52.000 persone (se si parla di 250 milioni) ma ridotti a 43.125 dai calcoli contabili basati su 207 milioni, escludendo oltre il 98% della platea reale dei caregiver familiari, stimabile (secondo dati Istat e Inps) in almeno 2,2 milioni di persone che oggi si prendono cura dei familiari.
Sempre stando ai dati anticipati da Locatelli – e prendendo atto che nella relazione tecnica della Legge di bilancio non ci sono i dati di una possibile platea di destinatari reali – il sussidio di 1.200 euro trimestrali (400 al mese che non fanno reddito e non recano copertura previdenziale), parametrato ad una delle 4 tipologie descritte dalla Ministra, le 91 ore settimanali di cura richieste per il disabile convivente, si traduce in una paga oraria di circa 1,01 euro per una funzione essenziale, che va ben oltre le 91 ore ed è di alto grado usurante. Si aggiunga poi il limite di un Isee familiare inferiore ai 15.000 euro l’anno e con l’obbligo di una prestazione di 91 ore a settimana e il non superamento di 3.000 euro l’anno di reddito personale del caregiver familiare prevalente. Questa impostazione “fondi contro diritti” ignora i principi stabiliti dalla Corte Costituzionale (Sentenza 275/2016) che pure ha sancito che sono i diritti a condizionare il bilancio e non il contrario.
In ogni caso è legittimo chiedersi a fronte dei dati reali Istat e Inps e Inail che in Italia sono 7.524.000 i cittadini con disabilità e le loro famiglie, se non siano quindi almeno 23 milioni gli italiani (calcolando solo il nucleo familiare medio di tre persone e non le reti amicali) che conoscono e vivono la disabilità e la non autosufficienza in forma diretta che incide nelle loro vite. Per non farci mancare nulla la proposta di legge di Locatelli prevede che nel 2026 si crei una piattaforma Inps dedicata alla raccolta delle domande. Non sappiamo come la piattaforma verrà organizzata, ma un eventuale click day per l’iscrizione dovrebbe vedere a fronte di almeno un milione e mezzo di aventi diritto l’attivazione di uno strumento per soli 52.000 posti disponibili a domanda? Sarebbe una lotteria digitale in cui il diritto non è determinato né dalla Costituzione (Sentenza 275/2016), né dall’effettivo carico di cura (Ddl C. 2382), ma dalla velocità della connessione internet o dalla prontezza del Caf e dal solito disperato caregiver familiare. Aspettiamo il testo definitivo per capire le risposte a questi e tanti altri interrogativi.
Docente di politiche del welfare
Componente Rete interministeriale povertà 
Comitato interministeriale Diritti umani

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