Qualche possibile spiegazione alla scelta di "fiducia" come parola dell'anno

L'indicazione dell'Enciclopedia Treccani per il 2025 e i nostri perché
December 6, 2025
Qualche possibile spiegazione alla scelta di "fiducia" come parola dell'anno
Un'immagine simbolica della fiducia tra persone / PxHere.com Public Domain
Le leggi del mercato, nelle quali non nutriamo particolare fiducia (chi le ha fatte? Perché? Si possono modificare?), per quanto a volte irragionevoli, non mentono. Perché fiducia è la parola dell’anno - secondo l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani - anziché altre parole all’apparenza più popolari, come il suo contrario tradimento? In fondo le storie di tradimento attirano più ascolti, più like, più curiosità morbosa e repressa delle storie di fiducia, così noiosamente prevedibili. Nelle biografie dei divi che affollano intere paginate (in coda) dei quotidiani rotocalchizzati, le storie di amori, fidanzamenti, matrimoni rotti e ricongiunti e rottamati e riscoperti occupano almeno una decina di domande che trasudano emozioni mal celate; se il divo vive felicemente accoppiato da 50 anni la domanda sarà una e una sola e sempre la stessa: come avete fatto?, con un tono di stupefazione sbalordita. Il mercato non mente, si diceva. Una delle sue norme – almeno così pare a noi, che sappiamo di leggi del mercato quanto di diritto bizantino – vuole che il valore di una merce aumenti se scarseggia (e cali che abbonda). E così la curiosità, il desiderio, la nostalgia. Se tutto ciò è vero, non è strano che la fiducia attiri: ce n’è così poca in giro… e soprattutto non sai in chi e in che cosa riporla. Vale per i giovani, soprattutto: ah, i maestri, dove trovarli? I maestri con le spalle larghe, quelli che non ti imbrogliano, non ti abbandonano e meritano fiducia innanzitutto perché sono loro a riporre fiducia in te, giovane. Più che in maestri, i giovani sembrano spesso imbattersi in giudici acidi per i quali l’empatia pare sia una rara patologia del fegato da cui tenersi alla larga.
La fiducia latita e quindi il suo valore s’impenna. Per forza latita: da un quarto di secolo stiamo aspettando che la lucida profezia di un maestro dalle spalle larghe, Zygmunt Bauman, finalmente svanisca e la modernità liquida ricominci a solidificarsi, invece macché: sempre più liquidi, friabili, solubili ci ritroviamo. La Treccani ricorre allo stesso frasario baumaniano, quando scrive della ricerca sempre più frequente di legami solidi e affidabili, legami duraturi, legami: l’esatto contrario della volubilità imposta dalla consumerist society (Bauman, sempre lui). Se riponi il senso della vita nelle merci e nei consumi, darai una fiducia limitata e temporanea al prodotto più conveniente, capace di placare un’ansia momentanea: una fiducia con la scadenza come un formaggino. Ma volendo essere un costruttore e produttore, uno che dà corpo ai propri sogni, la fiducia va data a chi dà garanzie di solidità e durata. Il mercato lo sa e qua e là lo lascia trapelare attraverso quei curiosi, formidabili indicatori socio-culturali che sono gli spot. Uno per tutti, lo spot Sky mobile con Del Piero, attaccante di assoluta fiducia: mai cambiato casacca, mai persa l’ottima abitudine del gol. Nel condominio di Del Piero pare che finalmente la signorina Carla, avanti in età e sola, si sia sistemata. Sì, ha trovato «qualcuno di cui fidarsi». Non è un brillante vedovo, ma Sky mobile. La parola fiducia è scelta per suggerire il cambio di gestore.
Poi, sarà una coincidenza, e di sicuro lo è, la scelta della Treccani avviene proprio mentre parte sulla Rai, con ascolti bulgari, la nuova fiction liberamente tratta dai romanzi di Salgari. Se c’è qualcuno, qualcosa, una libera società fondati sulla fiducia, una fiducia totale oltre ogni ragionevole dubbio, costoro sono Sandokan e la pirateria, compresa la filibusta del Corsaro Nero. Il loro avversario è la Compagnia delle Indie, fondata su valori ben più dinamici e remunerativi, come la convenienza e la predazione, che peraltro sembrano muovere ancor oggi molte azioni umane: nell’economia, nella politica, nei rapporti tra gli Stati e soprattutto nell’amore; non a caso Bauman scrisse anche Amore liquido, per ribadire il concetto.
Evviva la fiducia, dunque, e fortunato chi riesce a essere donna o uomo capace di darla e tanto fortunato da riceverla. Insomma chi assomiglia a Sandokan; e magari sa essere un po’ meno inespressivo di quell’attore turco.

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