Imparare a litigare bene per vivere meglio: c'è una ricetta (e se ne parla a Piacenza)
di Giulio Isola
Distinguere il conflitto dalla guerra, imparare a sostare nella divergenza senza distruggere la relazione, significa coltivare equilibrio, libertà interiore e crescita personale. Sabato 8 novembre a Piacenza il convegno promosso dal Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti diretto da Daniele Novara

C’è un filo sottile che lega la nostra capacità di gestire i conflitti al nostro benessere. Non solo relazionale o psicologico, ma anche fisico. Saper stare nel conflitto, non evitarlo, non subirlo, non reprimerlo, significa abitare la vita con maggiore lucidità, consapevolezza e libertà interiore. Come ricorda spesso il pedagogista Daniele Novara, il conflitto non è una malattia della relazione, ma un segnale vitale: indica che qualcosa si muove, che due punti di vista si incontrano e hanno bisogno di trovare un equilibrio nuovo. Quando impariamo a “stare” nel conflitto, smettiamo di viverlo come una minaccia e iniziamo a riconoscerlo come un’occasione di crescita. Eppure, nella nostra cultura, siamo spesso educati a temere il conflitto. Lo associamo alla perdita di controllo, alla rottura. Così finiamo per evitarlo generando tensione, malessere, incomunicabilità. In famiglia, a scuola, al lavoro. Imparare a gestire le divergenze significa invece allenare la salute: perché la salute non è solo assenza di sintomi, ma capacità di mantenere equilibrio anche dentro la complessità delle relazioni umane.
Nel linguaggio comune, “conflitto” e “guerra” vengono spesso confusi. Ma la differenza è radicale. Il conflitto è un processo relazionale in cui ciascuno difende la propria posizione cercando, consapevolmente o meno, un nuovo equilibrio. È uno spazio di confronto, persino di creatività. La guerra, invece, è distruzione. È il momento in cui si perde la relazione, quando non c’è più dialogo né ascolto e prevale la logica della sopraffazione. Il conflitto, se gestito con intelligenza relazionale, è una forza evolutiva: permette ai bambini di crescere, alle coppie di ridefinirsi, alle comunità di cambiare. Per questo, imparare a distinguere è il primo passo per una convivenza sana, dentro e fuori di noi. Chi sa stare nel conflitto, impara a stare nella vita. Da questa prospettiva nasce il convegno “Vivere bene i conflitti per stare in salute”, in programma sabato 8 novembre 2025 a Piacenza e in streaming. Un appuntamento promosso dal Centro Psicopedagogico per l’Educazione e la Gestione dei Conflitti (CPP) diretto da Daniele Novara, per riflettere sul legame profondo tra conflittualità e benessere personale e collettivo. Durante la giornata si alterneranno sul palco Daniele Novara, Miguel Benasayag, Alberto Pellai, Silvia Vegetti Finzi, Sebastiano Zanolli, Diego Miscioscia e tutto lo staff del CPP.
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