Fare didattica sui social è possibile. Parola di Lorenzo Baglioni

L'attore ed ex-docente è conosciuto per le sue canzoni: spiegano come coniugare i verbi, come ricordare formule matematiche o il contenuto della Divina Commedia. «Gli insegnanti sono soprattutto comunicatori», dice
December 6, 2025
Lorenzo Baglioni, attore, ex-docente, conduttore televisivo, tiene in mano una radio rossa e nera, e sorride
Si può imparare la matematica attraverso una canzone? Alcuni anni fa, Lorenzo Baglioni si faceva questa domanda. Oggi è un cantautore, attore e conduttore televisivo, ma allora era professore e aveva di fronte una classe delle scuole superiori.  «Dovevo spiegare alcune regole matematiche e mi rendevo conto che non riuscivo a raggiungere gli studenti come avrei voluto - spiega l’ex docente -. A volte i professori parlano una lingua che non è la stessa delle alunne e degli alunni, e allora si crea un muro. Quel giorno sono tornato a casa un po’ sconfortato per non essere riuscito a conquistare la mia classe, e mi sono chiesto quali altre forme comunicative avrei potuto usare. Allora mi sono messo a scrivere in musica». Per capire che cosa è successo dopo, è sufficiente aprire la pagina Instagram di Baglioni: 231 mila followers, le immagini dell’ultimo Zecchino d’Oro, di cui è stato co-conduttore, una foto insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra le sue canzoni più famose c’è “Il congiuntivo”, un testo che spiega come usare correttamente la coniugazione verbale considerata da molti la più ostile; altre canzoni riassumono in pochi secondi la Divina Commedia o i poemi omerici. Sotto i video YouTube, commentano insegnanti e studenti: i primi dicono di usare le sue canzoni in classe, i secondi raccontano di ricordare alcune nozioni proprio grazie ai suoi testi. Baglioni non immaginava che l’idea avrebbe potuto avere così successo. «Quando io e mio fratello Michele, con cui scrivo tutte le canzoni, abbiamo pubblicato il primo video, lo abbiamo fatto più che altro come una sorta di provocazione nei confronti della didattica. Volevamo mostrare che è possibile insegnare con stili nuovi, ma quell’esperimento era soprattutto un gioco, una forma artistica che ci piaceva e divertiva». Il merito del successo, continua Baglioni, «lo dobbiamo soprattutto ai ragazzi che, come accade sempre, ci hanno stupito in positivo. E ovviamente a tutti gli insegnanti che diffondono il nostro lavoro. Forse non ci aspettavamo che potesse avere una valenza didattica così forte». 
A marzo del 2024, Lorenzo Baglioni è stato invitato da Sergio Mattarella insieme ad altri creators (chi produce contenuti soprattutto per i social network, ndr) ad un evento che aveva l’obiettivo di trovare modi innovazioni di raccontare la Costituzione Italiana. «Quell’incontro è una delle cose che più porto nel cuore - ricorda Baglioni - Il presidente ci ha ascoltati con molta attenzione,  era molto interessato ad avere uno sguardo più consapevole sulle nuove generazioni, su quello che accade grazie alle nuove tecnologie. È stato un incontro davvero illuminante». Proprio sui social network, lo sguardo di Lorenzo è molto costruttivo, anche perché da lì passa molta della sua vita professionale. «I social sono una delle parti principali del mio lavoro, nonostante non sia semplice gestire le diverse piattaforme. Tiktok, Instagram, YouTube: ciascuna ha bisogno di contenuti diversi e molto frequenti». Grazie ai social per Baglioni sono arrivati contatti professionali importanti, come quelli con Sony e Sky. «Se riesco a riempire un teatro è grazie al lavoro fatto sulle piattaforme - continua Lorenzo - ma al di là di questo io credo che abitare questi spazi sia necessario per mantenere un contatto diretto con il proprio pubblico». Riceve molti messaggi, sui social? «Sì. Capita che i genitori mi scrivano quando sono particolarmente toccati dai temi di alcune delle canzoni che scriviamo, come quelle che parlano di autismo o di dislessia. Ci ringraziano o ci raccontano altre situazioni che potrebbero diventare poi il testo di una canzone. C’è un bellissimo scambio».
Che sia sui social, in televisione o a teatro, i principali destinatari del lavoro di Baglioni sono i ragazzi e i bambini che frequentano le scuole. Dal suo punto di vista, e come ex docente, di cosa avrebbe bisogno la scuola italiana, oggi? «Io penso che la scuola avrebbe bisogno di rendersi conto che un insegnante è per prima cosa un comunicatore - conclude Baglioni - La scuola dovrebbe permettere ai maestri di lavorare proprio su questo, magari con dei corsi appositi. Non capisco come mai le regole di comunicazione si usino ovunque ormai, tranne che nell’educazione, che è la forma di comunicazione più alta e nobile. Spesso i professori non hanno tempo di aggiornarsi perché devono correre dietro a programmi molto impegnativi. Però saper comunicare potrebbe davvero fare la differenza. Lo studente dovrebbe poter andare a scuola e dire “Oh, che bello, stamattina ho lezione con quel professore, chissà cosa combinerà”. Questa sarebbe davvero una cosa straordinaria». 

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