mercoledì 29 giugno 2022
Si stima che saranno circa due milioni i posti di lavoro che si creeranno grazie al digitale nei prossimi anni.
Per formare talenti e competenze le imprese si fanno l'Accademia in casa
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Condividere le proprie competenze e conoscenze. Continuare a coltivare i talenti interni offrendo loro percorsi di formazione e crescita professionale. Porsi un obiettivo sociale creando un circolo virtuoso di formazione e occupazione. È la strada che ormai da diverso tempo molte aziende stanno percorrendo, consapevoli di quanto sia significativo il 'ritorno', quando si è capaci di 'fare cultura' nei propri ambiti di competenza. La vera sfida per il futuro del nostro Paese si gioca proprio sulle competenze, in particolare sulle competenze digitali: si stima che saranno circa due milioni i posti di lavoro che si creeranno grazie al digitale nei prossimi anni. Le aziende del settore cercano dunque di cavalcare quest’onda. Lo fa per esempio dal 2016 Fastweb con la sua Fastweb Digital Academy, la scuola per le nuove professioni digitali finanziata insieme a Fondazione Cariplo. Ha già formato oltre 30mila persone con più di 90 corsi in aula, fisici e virtuali, e 48 online in modalità 'ondemand' aperti a giovani, professionisti e aziende. L’esperienza di Fastweb è un po’ unica in questo senso. Le aziende di solito investono in formazione soprattutto per aumentare il livello di competenza dei propri dipendenti o per coltivare nuovi talenti in vista di assunzioni future. Lo fa per esempio Bitrock, società di consulenza aziendale e tecnologica, che punta a formare il suo 'vivaio' di giovani professionisti, prima assumendoli con un contratto a tempo indeterminato, e poi formandoli con tre mesi di corsi all’interno della sua Bitrock Talent Academy.

L’accademia, inaugurata proprio quest’anno, ha selezionato sei giovani che hanno l’opportunità di intraprendere o consolidare una carriera in ambito informatico. Come Gianluca, che nella vita finora aveva lavorato nella ristorazione e che ora ha deciso di cambiare 'rotta' studiando programmazione – la sua vera passione – diventata adesso già un lavoro. La formazione continua e il digitale sono chiave anche nel mondo del banking. UniCredit ha inaugurato lo scorso maggio a Torino la UniCredit University Italy, in collaborazione con la Luiss Business School. Il modello sarà replicato su altri mercati. L’obiettivo è assicurare ai dipendenti lo sviluppo continuo delle proprie competenze professionali e l’adattamento a un mondo in continua evoluzione. Il progetto di formazione continua prevede la riqualificazione delle competenze e l’aggiornamento professionale. Per molte aziende, le Academy interne sono l’opportunità per valorizzare e rigenerare le professionalità dei dipendenti e prepararli all’evoluzione del mercato. Questo per esempio l’obiettivo della Vodafone Digital Academy, aperta ai 6mila dipendenti e realizzata in collaborazione con SDA Bocconi School of Management, MIP Politecnico di Milano School of Management e Luiss Business School. Ci sono ambiti dove formazione e competenze vanno di pari passo con la sicurezza. Per esempio quando si parla di cantieri e mobilità. Il gruppo Autostrade per l’Italia (Aspi) collabora con università, centri di ricerca e scuole per affrontare attraverso la formazione le grandi sfide infrastrutturali del Paese. Ha appena lanciato Amplia Academy – tramite la sua controllata Amplia Infrastructures – per rispondere alla richiesta crescente di manodopera. Aspi intende formare tecnici specializzati come carpentieri, minatori, contabili o conducenti di mezzi speciali. Anche il settore energetico è a un punto di svolta grazie all’innovazione resa possibile da infrastrutture intelligenti, nuove tecnologie e fonti alternative. Tutti ambiti dove si stanno creando nuove opportunità di crescita professionale per i giovani. Enel ha creato assieme ad Elis il programma Energie per Crescere, avviato lo scorso febbraio per formare nei prossimi due anni 5.500 tecnici delle reti elettriche. Sono oltre 4.700 i ragazzi che si sono candidati a partecipare al programma e 125 le aziende della filiera elettrica che hanno aderito. I primi mille ragazzi hanno terminato i corsi ottenendo una qualifica professionale. Come è successo a Leonardo 39 anni, abruzzese, laureato in ingegneria civile e appassionato di lavoro nei cantieri e all’aria aperta, e pronto ora a diventare un tecnico delle reti.

In Enel c’è anche una struttura interna che propone percorsi per gli oltre 66mila dipendenti distribuiti in 31 Paesi: nel 2021 ha erogato più di 3,2 milioni di ore di formazione. Si tratta di percorsi che riguardano l’ambito manageriale e l’area tecnica. Offrono competenze anche in ambiti trasversali come quello comportamentale, linguistico e legato alla salute e alla sicurezza digitale. Anche Eni ha una sua Corporate University, un centro di competenza interno per le attività di formazione che gestisce le relazioni anche con altre istituzioni formative. Al suo interno anche la storica Scuola Enrico Mattei, nata come scuola di formazione postuniversitaria nell’ambito degli idrocarburi e oggi divenuta una business school che in 65 anni, attraverso il Master MEDEA (Management ed Economia dell’Energia e dell’Ambiente), ha formato più di 3.000 studenti provenienti da 111 Paesi diversi. La formazione continua è fondamentale anche nel mondo farmaceutico. Il Gruppo Chiesi, che già faceva formazione a tutti i dipendenti, ha avviato un progetto di iniziative per i manager, all’interno della sua 'Chiesi Academy'. Propone un piano di sviluppo individuale, sulla base delle ambizioni e degli obiettivi di carriera di ciascuno. I programmi offrono una formazione in aula con business school internazionali, a cui si aggiungono programmi di coaching e mentoring ed esperienze sul campo. Il gruppo lavora con SDA Bocconi con cui ha un programma di Corporate Master (dedicato agli Early Talents) e ha istituito accordi con l’Istituto Insead (per programmi dedicati ai top manager) e con The Oxford Group (con percorsi pensati per i middle manager). C’è infine un programma più tecnico dedicato a figure più specializzate, come ingegneri e ricercatori, oltre a corsi di settore come quelli sullo sviluppo del farmaco e la gestione dei progetti R&D.

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