mercoledì 9 marzo 2022
L'imprenditore marchigiano Marco Massetti aprirà un parco tematico dedicato all'artigianato e ai prodotti locali
Le scarpe gioiello che tornano in comunità
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La cosa di cui va più orgoglioso Marco Massetti? Le scarpe realizzate su misura per Michael Jackson. «Lo incontrai a Parigi nel 1996 – racconta – quando avevo 35 anni e fu un’esperienza davvero emozionante: ce le chiese dopo averne viste un paio simili che erano esposte a Milano, dove si trovava per un concerto». Un’amore a prima vista, quello di “The King of Pop”, per lo stile e l’estro di questo designer artigiano-artista della calzatura. Nato nel 1961 a Porto Sant’Elpidio, nel distretto industriale di Fermo-Civitanova Marche, Massetti dice orgoglioso di aver respirato l’odore del cuoio sin dai primi vagiti, nell’azienda di famiglia: «Avevo pochi mesi e mia mamma mi adagiava nella cesta usata per trasportare suole e tomaie...». Da ragazzo sognava di diventare architetto, di disegnare ponti e palazzi, invece ha scelto di fare lo “scultore di calzature”. Ma non è stato un ripiego. Ha imparato il mestiere dal padre e poi, un passo per volta, ha preso il volo per il mondo, affermando un originalissimo brand pur mantenendo uno stretto legame con la sua terra d’origine e le antiche tradizioni della scarpa “Made in Marche”. Le sue produzioni, tutti pezzi unici soprattutto da donna, sono in realtà opere d’arte da mettere ai piedi.

Un esempio? Il modello di decolleté pazientemente costruito con il merletto a tombolo, un manufatto tipico di Offida, borgo dell’Ascolano dove la lavorazione del pizzo è tramandata da madre in figlia sin dal Cinquecento: le scarpe furono indossate da Naomi Campbell in una sfilata dedicata alla moda italiana a Londra nel 1997. Nel repertorio creativo di Massetti ci sono sandali adornati con pietre swarowski, ricami e persino granelli e lamine d’oro a 18 carati. Per una scarpa presentata al Salone del Lusso di Verona nel 2011 si è ispirato alla vela dell’hotel più chic del mondo, il Burj al-Arabdi Dubai, in oro, corallo rosso e pietre naturali, legno hi-tech acetato (come quello delle barche): per l’articolo sono stati offerti 40mila euro da collezionisti e principesse. Gioielli, più che accessori, ma che si indossano ai piedi come fossero guanti. Massetti ama anche materiali come il plexiglass e pelli trattate con tecniche innovative. Le forme dei suoi modelli sono sofisticate ma anche semplici e imprevedibili. Inoltre, ha ideato anche la collezione “Human Right Sneakers” presentata nel dicembre 2020 al Palazzo dell’Onu di Ginevra: pezzi unici dipinti a mano il cui ricavato delle vendite (il prezzo varia per quersto da 70 a 120 euro al paio) è destinato a iniziative umantarie. «La moda ha sempre avuto il potere di lanciare tendenze, stili di vita e aspirazioni, allora perché – spiega l’imprenditore marchigiano – non sfruttare questo potere per lanciare messaggi utili e necessari in un mondo come quello di oggi dove la povertà è diffusa e ci sono popoli che soffrono?». Il quartier generale di Marco Massetti è lo store de “Il Castagno Brand Village” a Casette d’Ete (proprio di fronte all’outlet della Tods’ di Diego Della Valle): qui un artista è sempre a disposizione della clientela per creare, personalizzare e dipingere la scarpa, in un laboratorio attrezzato con stampanti 3D e macchine tampografiche, mentre una sarta prende le misure necessarie per confezionare un abito su misura. Ma le sue creazioni sono disponibili anche nella boutique che lo stilista ha allestito a Porto Cervo. Oggi Massetti è considerato “il re della scarpa di lusso” marchigiana, ed è conosciuto e apprezzato anche oltreoceano. Quando era piccolo nella sua prima cameretta (è il terzo genito, unico maschio di quattro figli) volle avere una parete da poter decorare a suo piacimento: i genitori lo assecondarono. Così il muro diventò uno scorcio di Manhattan, come un immenso poster: «Sognavo di entrarci, di mettere piede finalmente in America, a New York». Ma prima di approdare nel cuore della “Grande Mela”, avvenimento che si verificò qualche anno più tardi, appena compiuta la maggiore età Marco fece un indimenticabile viaggio a Londra: «fu una settimana di vacanze nella quale, in realtà, cercai di carpire i segreti delle nuove tendenze della moda, di farmi venire idee». Dentro di sè c’erano già l’amore per la scarpa e la voglia di stupire con nuove forme, materiali e colori.

«Tra i manufatti dell’abbigliamento – spiega Massetti – la costruzione di una scarpa è quella che esige il maggior numero di ore di lavorazione: circa quaranta, contro le nove che vengono impiegate, per esempio, per confezionare una camicia. È stato calcolato che sono circa duecento le operazioni. Questa è la nostra arte ». Negli ultimi due anni Massetti si è concentrato su un progetto “racing shoes” per realizzare una scarpa unica nel settore del motosport destinata a piloti automobilistici professionisti e omologata dalla Fia (Fédération Internationale de l’Automobile), con un fondo in polimero che la rende resistente agli idrocarburi e una pelle liscia o scamosciata morbida e di altissima qualità con interno in maglina ignifuga. Scarpe comode anche da indossare tutti i giorni e prodotte con un programma di personalizzazione esclusivo “tailor made”. Ma non finisce qui. Perché Marco Massetti è un vulcano di idee. Sta per partire, infatti, un nuovo progetto, un’iniziativa al servizio della comunità in vive e lavora. «È uno spazio di 2.000 metri quadrati che sorgerà presto davanti a “Il Castagno” – riferisce l’imprenditore –, un presidio che si propone di diventare una punto di riferimento per la divulgazione e la conoscenza dell’artigianato calzaturiero e dei prodotti gastronomici tipici del nostro territorio, con specifica attenzione alla valorizzazione delle eccellenze marchigiane». «Sarà una specie di parco tematico – precisa – a forte vocazione scientifica, sulla base di un format speciale e innovativo: laboratori a vista dove si potrà vedere in opera la vera artigianalità della nostra tradizione, con servizi di ristorazione». Lo scopo dell’iniziativa è incrementare la commercializzazione di tutti i prodotti locali, dalle calzature agli agroalimentari, e diffondere la cultura artigianale e industriale del luogo. «La struttura si rivolgerà a un vasto bacino d’utenza – spiega Massetti – dai turisti italiani e stranieri, agli studenti in visita didattica, scuole e università del territorio potranno partecipare attivamente oppure organizzare qui eventi di formazione».

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