mercoledì 21 maggio 2025
L’organizzazione che si occupa di definire gli standard per le imprese che vogliono la certificazione (oggi sono più di 10mila) evolve i criteri per la settima volta
Basta punteggi, più misurazioni di impatto: cambiano le regole delle B-Corp
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Sono in arrivo novità per le aziende che vorranno ottenere la certificazione B Corp. Lo ha annunciato B Lab, l’organizzazione non profit che si occupa di creare standard, politiche, strumenti e programmi per le imprese che vogliono diventare B Corp. Diventano Certified B Corporation, o B Corp, quelle aziende che soddisfano gli standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità di B Lab. Questi parametri sono basati sui contributi degli stakeholder, sulla ricerca e sulle best practice consolidate messe in campo dalle imprese. I numeri sono in crescita: sono certificate B Corp quasi 10.000 aziende in 100 Paesi, che impiegano circa un milione di lavoratori in 160 settori.

Tra le novità principali, B Lab ha introdotto nuovi requisiti che tutte le B Corp devono soddisfare in sette argomenti di impatto, insieme all’abbandono dell’assegnazione di un punteggio cumulativo. Si tratta della settima evoluzione che questi criteri subiscono dalla nascita di B Lab. « In un momento in cui altri leader fanno un passo indietro, il business deve guidare il progresso. Non si tratta di un semplice aggiornamento, ma di una rivisitazione completa dell’impatto aziendale per rispondere alle sfide del nostro tempo – ha spiegato Clay Brown, co-direttore esecutivo di B Lab Global –. I nuovi standard di B Lab possono servire come tabella di marcia per la leadership sulle questioni sociali e ambientali quando è più necessario».

L’attuale scenario globale, segnato da una crisi climatica sempre più incalzante e dall’aumento delle disuguaglianze sociali ed economiche, ha spinto B Lab ad alzare i suoi standard, per incitare l’azione delle imprese sulle questioni critiche del mondo, segnando l’evoluzione più significativa nei 19 anni di storia dell’organizzazione non profit. I nuovi standard sono un progetto open-source per i leader responsabili e sono disponibili gratuitamente nell’app B Impact. «In un mercato in continua trasformazione, con aziende sempre più mature e nuove normative, è essenziale che gli standard e il modello B Corp continuino a evolvere e a spingersi oltre, come fanno con coerenza dal 2006. Siamo entusiasti di questa notizia e non vediamo l’ora di confrontarci con i nuovi standard, applicandoli su di noi e su tante aziende desiderose di intraprendere un percorso di miglioramento continuo del proprio impatto» ha dichiarato in merito Francesco Serventi, evolution flow leader di Nativa, prima B Corp italiana.

L’introduzione dei sette argomenti di impatto e, al contempo, l’abbandono di un punteggio cumulativo daranno la possibilità alle B Corp di gestire il loro impatto in modo più completo, aumentando la trasparenza e la chiarezza per il pubblico. Il primo dei sette argomenti d’impatto è “Purpose & Stakeholder Governance” (Missione e Stakeholder governance). Per soddisfare questo criterio le imprese dovranno agire in base a uno scopo definito e integrare la governance degli stakeholder nel processo decisionale, creando strutture ad hoc per monitorare le prestazioni sociali e ambientali. Sulla questione ambientale si innesta anche il secondo argomento: “Climate Action” (Azione per il clima). L’impegno, in questo ambito, si traduce nello sviluppare un piano d’azione a sostegno della limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C e, per le aziende più grandi, includere le emissioni di gas serra e obiettivi basati sulla scienza. Con il terzo criterio l’ambito d’azione si sposta dall’ambiente al sociale. “Human Right” (Diritti umani) impone alle aziende di comprendere come le proprie operazioni e la catena del valore possano comportare impatti negativi sui diritti umani e adottare misure per prevenire e mitigare gli stessi. Sulla stessa linea si innesta “Fair Work” (Lavoro equo).

Le aziende che vorranno diventare B Corp dovranno preoccuparsi di garantire posti di lavoro di buona qualità e avere culture aziendali positive, implementare pratiche salariali eque e integrare il feedback dei lavoratori nel processo decisionale. Si torna a parlare di ambiente con “Environmental Stewardship & Circularity” (Circolarità e tutela ambientale). Questo quinto argomento invita le imprese a valutare i propri impatti ambientali e intraprendere azioni significative per ridurli al minimo nelle proprie operazioni e nella catena del valore. Sesto criterio è “Justice, Equity, Diversity & Inclusion” (Giustizia, equità, diversità e inclusione) e consiste nel promuovere ambienti di lavoro inclusivi e diversificati e contribuire in modo significativo a comunità giuste ed eque. Ultimo punto che dovranno soddisfare le future B Corp è “Government Affairs & Collective Action” (Relazioni istituzionali e azione collettiva), secondo cui dovranno impegnarsi in sforzi collettivi per promuovere un cambiamento sistemico, sostenere politiche che creino risultati sociali e ambientali positivi e, per le aziende più grandi, condividere pubblicamente la reportistica fiscale di ciascun Paese. Il miglioramento continuo è il fondamento dei nuovi standard di B Lab; anche le aziende già certificate devono dimostrare la crescita del loro impatto nel tempo, con traguardi fissati dopo tre e cinque anni.

«I nuovi standard di B Lab offrono una visione chiara di cosa significhi essere un’azienda rigenerativa e un percorso concreto per generare impatto positivo. Grazie al processo di consultazione, integrano le best practice e stimolano le B Corp a misurarsi su scale sempre più ambiziose e a contribuire a un cambiamento sistemico» conclude Elena Pellizzoni, esg chief di Flowe SpA Società Benefit.

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