venerdì 27 gennaio 2023
Il marchio giapponese presenta il prototipo del suo primo modello 100% a batteria ma continuerà a produrre vetture con alimentazione ibrida e alternativa
Il concept eVX, la prima Suzuki 100% elettrica

Il concept eVX, la prima Suzuki 100% elettrica - .

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Elettrico sì, ma "con juicio". In un'epoca in cui la corsa all'elettrificazione pura sembra diventata la droga preferita dei costruttori, è confortante verificare che esistono marchi meno ossessionati in questo senso. E' il caso di Suzuki, che tra i primi e in maniera massiccia per i suoi modelli europei ha puntato sull'ibrido leggero, senza andare oltre. Ora però, i tempi obbligano a scelte più radicali ed era inevitabile che la casa nipponica si convertisse in questo senso. Con la giusta misura. Ecco allora, pochi giorni fa al salone dell'auto di Nuova Delhi, il debutto del concept eVX, il prototipo che anticipa il suo primo modello 100% a batteria. Si tratta di un Suv compatto di 4,3 metri di lunghezza dalle linee spigoloso e futuristiche: Suzuki conta di farlo debuttare sui mercati (Europa compresa) nel 2025.

Il costruttore giapponese è dunque pronto ad abbracciare la mobilità elettrica: ha recentemente annunciato presentando il suo piano industriale il lancio di 17 modelli a batteria entro il 2030 su scala globale e investimenti su questa tecnologia per circa 14 miliardi di euro, ma non ha alcuna intenzione di abbandonare le tecnologie di propulsione tradizionali. In Europa saranno introdotte gradualmente 5 elettriche - tra le quali il mitico Jimny in versione 100% a batteria - soprattutto Suv e compatte del segmento B, che costituiranno l'80% dell'offerta al pubblico per adeguarsi in maniera non traumatica alle nuove normative. Suzuki infatti ha precisato che non si limiterà alle sole vetture BEV, ma che lancerà anche nuovi modelli alimentati a metano, biogas e miscele di etanolo, a seconda dei mercati di riferimento. Il presidente Toshihiro Suzuki ha dichiarato che l'azienda non abbandonerà le tecnologie endotermiche e ibride, a causa della mancanza delle strutture di ricarica, degli alti costi delle elettriche e dei timori per la mancanza delle materie prime indispensabili per le batterie.

Per quanto riguarda l'Italia, pur se in un anno complesso per il settore auto, con difficoltà di approvvigionamento di componenti e di disponibilità di spazi di trasporto sulle rotte di logistica intercontinentale, Suzuki ha archiviato il 2022 con un dicembre positivo. Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dall’UNRAE, nell'ultimo mese dell'anno la Casa di Hamamatsu ha registrato un aumento delle immatricolazioni del 47,77% rispetto allo stesso mese del 2021, con 2.190 veicoli targati contro 1.482. A dicembre 2022 la quota di mercato di Suzuki ha raggiunto il 2,07%, in significativo progresso sull’1,71% dell’ultimo mese del 2021. Tra le artefici di questa brillante performance di fine anno spiccano Ignis, che a dicembre è stata il settimo modello più venduto nel segmento A con 479 esemplari, e Vitara, ottava tra le fuoristrada con 326 vetture targate, quasi il doppio delle 166 di dicembre.

Un segnale di ripresa incoraggiante, a fronte di un bilancio negativo sui dodici mesi (-45%) se confrontato con il 2021 quando Suzuki raggiunse però risultati di immatricolazione record. Grazie a una gamma 100% incentivata, 100% dotata di trazione integrale (con l'esclusione della Swace) e 100% ibrida (tranne Jimny N1), "nel 2023 continueremo a presidiare tutti i segmenti rilevanti del mercato italiano - ha dichiarato Massimo Nalli, Presidente di Suzuki Italia -. Dopo l’inversione di tendenza del dicembre scorso, e l’aumentata disponibilità delle nostre autovetture, riprenderemo la crescita del marchio sul mercato Italiano, che dimostra di apprezzare le Suzuki come vetture efficienti, tecnologiche e ricche di equipaggiamento”.


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