sabato 30 marzo 2024
Secondo la Fnopi-Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, ne mancano 65mila. Molti di più per Nursing Up: fino a 220mila. Un sito per reclutarli oltre confine
Mancano troppi infermieri nella sanità

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Anche sui numeri non c'è accordo. Secondo i dati forniti dalla Fnopi-Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, mancano nelle nostre strutture sanitarie oltre 65mila infermieri, con le maggiori necessità evidenziate al Nord, seguite da Sud e Isole e infine dal Centro. Molto più ampio il "vuoto" per Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up: «La carenza di infermieri, nel complesso e delicato panorama attuale della sanità italiana, rappresenta una grave piaga che fin qui è stata fin troppo sottovalutata dalle istituzioni. Noi sentiamo oggi più che mai di dover ribadire quello che è molto di più di un semplice campanello d'allarme. Il nostro Congresso di Roma ha evidenziato, con indagini approfondite, che si parte da una mancanza di non meno di 175mila professionisti dell'assistenza, da Nord a Sud, fino a toccare le 220mila unità». «Guardando il recente atto di indirizzo, che porta all'avvio delle trattative per il Ccnl 2022/2024, emerge, diremmo finalmente, la chiara necessità di ripartire con una sanità nuova, sanando il deficit della carenza infermieristica, e sono proprio le Regioni, con il documento del Comitato di Settore, a supportare nei fatti le nostre "storiche denunce". Nel leggere con attenzione l'atto di indirizzo, si parla chiaramente di indispensabile necessità di ricostruire il nostro sistema sanitario territoriale affrontando di petto quello che è il problema numero uno, la priorità, ovvero che Italia mancano prima di tutto gli infermieri (e non i medici). Alla luce poi di un sistema sanitario italiano che garantisce cure universali per tutta la collettività, il fabbisogno di infermieri risulterà, anno dopo anno, sempre più alto, soprattutto considerando il fatto che il ricambio di professionisti è praticamente inesistente, a causa di una serie di fattori che interagiscono dinamicamente tra di loro, come il calo dei laureati, quello degli iscritti alle facoltà infermieristiche, le fughe all'estero, le dimissioni volontarie eccetera», aggiunge De Palma. «Servono più investimenti, bisogna fare una buona programmazione e progettualità, assicurare il diritto alla salute e poi assumere medici, infermieri, personale sociosanitario, tagliare le liste d'attesa e fare un potente investimento sulla medicina territoriale: è la grande partita della prevenzione, della ricerca, e dell'integrazione dei servizi», dice il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra

Un sito per reclutarli all'estero

È on line il nuovo sito di International Recruitment, l’hub ideato da Openjobmetis, che nasce per ricercare e selezionare professionisti in tutti i Paesi del mondo che vogliono venire a lavorare in Italia per dare una svolta alla propria carriera. Il progetto ha avuto origine con Nurses – International Recruitment, un’iniziativa dedicata al reclutamento di infermieri, per sopperire alla forte carenza di queste figure professionali nel nostro Paese. Attraverso Nurses – International Recruitment, l'Agenzia per il lavoro ha stretto significative collaborazioni con enti e ambasciate internazionali per offrire opportunità di lavoro agli infermieri provenienti da Paesi extra Ue, come Tunisia, Brasile, Perù, Uruguay, Paraguay e Repubblica Dominicana. I professionisti hanno la possibilità di svolgere il proprio lavoro in strutture sanitarie italiane accreditate, quali ospedali e case di riposo di alto livello, e ricevere supporto logistico, assistenza burocratica e corsi di perfezionamento della lingua italiana, con un focus particolare sull'ambito tecnico-specialistico.

Oltre al settore infermieristico, il progetto si rivolge anche al settore informatico – che rappresenta una nuova frontiera del reclutamento di personale extracomunitario specializzato, in particolare nelle zone della Polonia e dell’Afghanistan – e al settore cantieristico, strategico per il rilancio infrastrutturale del nostro Paese, con particolare riferimento alla capacità di ricercare e selezionare operai specializzati e tecnici per il settore della cantieristica navale. Tutti i servizi rivolti ai candidati, compresi quelli di formazione, sono completamente gratuiti. All’interno del sito web internationalrecruitment.it si possono consultare le testimonianze di successo di coloro che hanno abbracciato questa opportunità lavorativa unica, trovando in Italia un ambiente di lavoro accogliente e molto stimolante. Le persone interessate possono visitare la sezione dei Contatti presente sul sito e compilare il form per raccontare la propria esperienza,

La discussione sul contratto

«Rafforzare l'assistenza territoriale e al tempo stesso ridurre le liste d'attesa. Sono due obiettivi che sarebbero alla portata se solo si volesse intervenire sul piano normativo con alcune modifiche mirate, dimostrando quel coraggio che fino a ora è mancato alle istituzioni. Si tratterebbe di innovazioni, tra l'altro, i cui costi ricadrebbero sul finanziamento standard del contratto di lavoro e non richiederebbero risorse aggiuntive». È questo, in sintesi, il senso del ragionamento del segretario del Nursind Andrea Bottega. «La modalità con cui si gestiscono i bisogni sanitari ha mostrato tutti i suoi limiti già durante la pandemia. Bisogna prenderne atto e voltare pagina se si vuole davvero disegnare la sanità del futuro - continua Bottega -. Altrimenti si rischia di rimanere schiacciati dagli attuali eccessi burocratici, con il duplice effetto negativo di oberare, da una parte, i medici con attività che sarebbero a tutti gli effetti di competenza infermieristica e di svilire, dall'altra, il lavoro dell'infermiere che, da professione sempre meno attrattiva, non ha certo bisogno di veder ulteriormente limitata la propria autonomia e inibita la valorizzazione economica». Un esempio su tutti, prosegue il segretario Nursind, «ce lo offre l'esperienza lavorativa in ambito chirurgico ospedaliero. La gestione delle ferite, tra medicazioni e rimozione punti, occupa ogni giorno uno o più medici per metà giornata. Un lasso di tempo che potrebbe essere dedicato alle prime visite, smaltendo quindi le liste d'attesa, se solo si attribuisse la gestione delle ferite post dimissione a un infermiere appositamente formato. Ma lo stesso vale per altre figure quali il tecnico di radiologia o di laboratorio».

L'obiettivo del nuovo contratto è «migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri» e degli altri professionisti sanitari. «I sindacati - spiega Antonio Naddeo, presidente di Aran-Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni - hanno messo in evidenza le problematiche che affliggono il settore da anni, in particolare le difficili condizioni di lavoro, la mancanza di personale e, soprattutto, la scarsa attrattività per quanto riguarda la professione infermieristica. Su alcuni di questi aspetti importanti per gli operatori e per il sistema salute in generale, tuttavia, il contratto non può incidere. Mi riferisco soprattutto all'annoso problema della carenza di personale, che va inquadrato più come un tema di carattere organizzativo, che contrattuale». Riguardo, invece, alle condizioni di lavoro, «c'è senz'altro margine di miglioramento attraverso alcuni istituti del contratto su cui ci sono indicazioni nell'atto di indirizzo, ma che andranno verificate in termini di impatto finanziario, poiché ricordo che, con il previsto 5,78% di aumento, dobbiamo fare fronte sia agli incrementi stipendiali sia agli incrementi delle varie indennità che ci sono in questo Ccnl e anche valutare la possibilità di finanziare il miglioramento delle condizioni lavorative».

L'appello di Amsi

«Lanciamo il nostro appello a tutto il mondo politico, quello di ascoltare più a fondo il grido d'allarme e di sofferenza che lanciamo da parte dei nostri colleghi italiani. Inoltre ringraziamo tutti i presidenti di Regioni che stanno aprendo le porte ai professionisti della sanità stranieri. Ecco allora quelle che noi di Amsi-Associazione medici di origine straniera in Italia e del movimento Uniti per unire abbiamo voluto definire come "le ricette" per curare il paziente sanità italiana, un paziente, sia chiaro, gravemente malato, ma che può ancora farcela a guarire. Le proposte rappresentano ovviamente il frutto delle nostre analisi dettagliate sulle problematiche del nostro sistema sanitario e, naturalmente, arrivano anche dalla voce dei diretti interessati, medici e infermieri, che interagiscono ogni giorno con noi», sottolinea il dottor Foad Aodi. Ecco le proposte:

- Stipendi e retribuzioni più consone alle competenze e alle elevate responsabilità, nonché allo stress e ai turni massacranti dei professionisti della sanità, adeguati agli standard europei.
- Piano radicato e massiccio di assunzioni, da Nord a Sud, per sopperire alla carenza di personale e sanare così la voragine di medici e infermieri che pesa come un macigno sulla organizzazione degli ospedali.
- Assunzioni con contratto a tempo indeterminato per combattere le carenze nella sanità pubblica e privata.
-Valorizzare e coinvolgere i professionisti della sanità nell'organizzazione e programmazione del Servizio sanitario nazionale.
-Incentivare su innovazione, telemedicina, ricerca e scambio socio sanitario e scientifico con l'estero
-Modernizzazione delle strutture sanitarie pubbliche
-Arginare sul nascere il drammatico fenomeno delle aggressioni ai professionisti della sanità con un aumento esponenziale dei presidi di pubblica sicurezza e con campagne mirate anti-violenza che contribuiscano a rasserenare il clima di esasperazione e di mala cultura, con i cittadini che hanno trasformato gli operatori sanitari nei nemici contro cui combattere e nel capro espiatorio dei disagi.


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