
Il lunotto posteriore? Non esiste più. Al posto del vetro c'è la carrozzeria del tetto che continua fino al bagagliaio, sostituito da una piccola telecamera esterna che proietta sullo specchietto retrovisore interno la visione posteriore. Abituarsi al nuovo che avanza è un esercizio spesso non facile. Può essere l'estetica - come in questo caso - la molla per spiegare certi eccessi, ma le perplessità restano quando non esiste una reale necessità pratica per giustificarli. La premessa è d'obbligo salendo a bordo della nuova Polestar 4, ultima nata del marchio 100% elettrico di Volvo, brand che dal 2010 appartiene al Gruppo cinese Geely.
E' indubbiamente questa la prima "stranezza" da digerire al volante di questo avveniristico e per certi versi affascinante coupè sportivo elettrico: a non abbracciare più il sedile del passeggero per guardare indietro quando si fa retromarcia siamo ormai abituati da quando esistono le retrocamere, ma affidarsi a uno schermo digitale anche per verificare quanto avviene alle spalle del senso di marcia non è immediatamente naturale. Indubbiamente è un particolare che rende l'auto riconoscibile, e ha consentito a chi l'ha disegnata di allungare fino oltre le teste dei passeggeri posteriori il tetto trasparente della vettura. Che offre agli occupanti della seconda fila anche la possibilità di reclinare i sedili all'indietro. Il risultato premia l'areodinamica, rendendola devvero imbattibile trattandosi di un Suv di 4,84 metri, e anche il design complessivo che risulta davvero filante e gradevole.
Bella, anzi bellissima dunque questa Polestar 4, a partire dalla fanaleria anteriore e dal frontale proiettato verso il basso per arrivare alle maniglie a scomparsa a filo carrozzeria e ai finestrini senza cornice. All'interno domina il grande schermo digitale da 15,4" ad alta risoluzione su modello Tesla (poi adottato anche da BYD) che si fonde con l'ambiente minimal d'insieme: zero pulsanti fisici e materiali di pregio. Tutti i comandi sono digitali ma la tecnologia è davvero estremizzata, al punto che occorre sfiorare lo schermo centrale anche solo per aprire lo sportello porta-oggetti, funzione da cercare tra i sottomenù operativi. Operazione non esattamente intuitiva e comunque che obbliga a distrarsi dalla guida.
La vettura che abbiamo provato è la variante Long Range Awd, da 544 Cv di potenza con un'autonomia dichiarata di 590 km con due motori elettrici e batteria agli ioni di litio con 100 kWh di capacità e architettura a 400 V. Si viaggia nel silenzio totale, immersi nel futurismo lussuoso che può inquietare un po' ma anche appagare chi a queste cose non sa rinunciare. Esaltanti le prestazioni, con velocità massima autolimitatata a 200 km/h, da verificare ovviamente solo in pista. La Polestar 4 è già in vendita presso la rete ufficiale italiana: i prezzi partono da 66.900 euro, per arrivare ai 73.900 della versione che abbiamo provato. Non pochi, certo. Ma un viaggio fuori dal presente ha il suo prezzo.