.jpg?width=1024)
ANSA
Nel bel mezzo delle gravi tensioni commerciali provocate dai dazi di Donald Trump, arrivano due nuove multe della Commissione Europea per big del Web Usa: Apple e Meta (Facebook, Whatsapp, Instagram). Le due società, ha avvertito la vicepresidente esecutiva della Commissione Teresa Ribera, responsabile per l’Antitrust, «non hanno rispettato il Dma (Digital Market Act, legge sul mercato digitale ndr) attuando misure che rinforzano la dipendenza di utenti commerciali e consumatori sulle loro piattaforme». Apple dovrà pagare una multa di 500 milioni di euro, Meta di 200 milioni.
C’è però almeno anche una buona notizia per la Mela: la Commissione ha annunciato di aver chiuso un’altra indagine, questa relativa agli obblighi sul fronte della libertà di scelta sull’utilizzo di applicazioni proprietarie per installate. Apple ha, infatti, attuato modifiche che consentono di disinstallarle e ha semplificato la possibilità di modifiche ai settaggi standard sugli iPhone.
Quanto a Meta, al centro è l’utilizzo dei dati personali degli utenti. Bruxelles contesta il modello, introdotto nel novembre 2023, denominato “Acconsenti o paga”: l’utente può o accettare che la società Usa utilizzi i suoi dati personali per pubblicità personalizzate, o invece pagare un abbonamento. Secondo la Commissione, «questo modello non rispetta il Dma, in quanto non dà agli utenti la possibilità di scelta specifica di un servizio che utilizzi meno dati personali ma sia altrimenti equivalente al servizio con pubblicità personalizzata». Inoltre «il modello di Meta non consente agli utenti di esercitare il loro diritto di acconsentire liberamente alla combinazione dei loro dati personali».
.jpg?width=620)
Reuters
«La Commissione Europea – ha reagito Joel Kaplan responsabile per gli affari globali di Meta – sta cercando di penalizzare le aziende americane di successo, mentre consente alle imprese cinesi ed europee di operare secondo standard diversi». Un portavoce di Apple ha parlato invece di «ennesimo esempio di come la Commissione stia ingiustamente prendendo di mira Apple con una serie di decisioni che ledono la privacy e la sicurezza dei nostri utenti, danneggiano i prodotti e ci costringono a distribuire gratuitamente la nostra tecnologia». Apple ha annunciato un ricorso.