martedì 1 maggio 2018
Al volante dell'ultima nata del marchio tedesco: bella da guidare e sorprendente nella grande novità dell'MBUX, l'interfaccia che porta a livelli mai visti prima le potenzialità dei comandi vocali
Mercedes Classe A, l'auto che capisce e risponde
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«Hey Mercedes, fa caldo...». E lei, docile e ubbidiente abbassa la temperatura dell’abitacolo. Abbiamo imparato a dialogare con il nostro telefonino, ora impareremo a parlare anche con la nostra auto. E’ inevitabile, forse a volte superfluo, certamente però utile per evitare di distrarsi allungando occhi e mani su tasti lontani dal parabrezza e dal volante. Così se la interroghi e le dai dei comandi, ora lei non solo risponde ed esegue ma interpreta, suggerisce, interagisce. Ne avevamo bisogno? Chissà. A volte il progresso non va messo in dubbio, basta assecondarlo. E non è difficile al volante della nuova Mercedes Classe A 2018.

L’automobile come uno smartphone

Mercedes c’è arrivata per prima, inventando qualcosa che gli altri ancora non hanno. Il segreto del successo in fondo non è così complicato. Nemmeno nel mondo dell’automotive, dove le innovazioni normalmente viaggiano su binari paralleli e la tecnologia dei costruttori “premium” è talmente condivisa o copiata da annullare quasi del tutto i primati. Per questo quando un marchio introduce sistemi inediti, questi fanno subito notizia. E la notizia normalmente fa mercato. La nuova Classe A che debutta in questi giorni in concessionaria di mercato ne farà parecchio, c’è da scommeterci. Come le due generazioni che l’hanno preceduta (più di 3 milioni di esemplari venduti al mondo dal 1997 a oggi). Anche perchè non è ovviamente solo la prima ad introdurre un sistema di infoteinment così avanzato. Classe A è inanzitutto una vettura dalla linea azzeccata e gradevole, bella da vedere e da guidare: in fondo però non molto di più della versione che va a sostituire. Ma è innegabile che la curiosità di provare l’incredibile livello raggiunto dai suoi sistema di comando vocale prevale su tutto il resto. Perchè ormai oggi in automobile non si guida e basta: ci viviamo. E nessuno si accontenta di subire i tragitti senza interagire. Il sistema chiama MBUX (acronimo di Mercedes Benz User Experience) e in pratica è un’interfaccia uomo-auto con cui parlare come se fosse un assistente personale.

L’auto che interagisce e impara

Il riconoscimento vocale è stato affinato al punto che per raggiungere casa basta dire: «Hey Mercedes, portami a casa...». Oppure, per sapere l’indirizzo del medico più vicino, pronunciare «Hey Mercedes, mi fa male un dente...». Il sistema risponde al volo e interagisce con una certa colloquialità, dimostrandosi intelligente, ma non solo per questo. Il suo quoziente intellettivo cresce nel tempo e con l’utilizzo, man mano che memorizza alcune nostre abitudini e preferenze. Se ad esempio siamo soliti chiamare nostra moglie appena usciti dall’ufficio, più o meno sempre allo stesso orario, dopo un po’ sarà lui stesso a suggerirci di farlo; ed è solo una delle funzioni predittive che il MBUX attiva in base ai dati raccolti (e condivisi in cloud). Dati diversificati da utente a utente, che il sistema organizza in veri e propri account personali, come sui laptop. Dalle previsioni meteo e traffico, alla chiamata ad un amico, passando ancora per la possibilità di azionare l’apertura del tetto, tutto semplicemente chiedendolo con la voce.

Giovane per i giovani

Sulla nuova Classe A è stata parallelamente affinata anche la guida assistita. Che, in generale, è più attiva (su freni, acceleratore e sterzo). Esempio lampante il cruise adattativo Distronic, che non si limita a gestire, modulando la velocità, la distanza di sicurezza dal veicolo che ci precede, ma agisce anche per tenere la vettura in corsia. Senza contare, poi, che nella sua versione più completa può dialogare con le mappe del navigatore: state per attraversare una rotonda e avete impostato una velocità di crociera troppo alta? Lui legge la situazione e rallenta. Lo stesso se state prendendo una curva troppo di slancio.
Con la nuova generazione di infotainment debuttano nuovi servizi Mercedes “Me Connect” e ne vengono perfezionati altri. Tra questi vi sono le funzioni di navigazione sulla base della comunicazione Car-to-X (informazioni da veicolo a veicolo su avvenimenti rilevati da sensori) e il tracking del veicolo, che tramite app sul telefonino facilita la ricerca dell’auto parcheggiata e invia un messaggio nel caso in cui la vettura sia stata urtata o rimorchiata. «Abbiamo deciso di introdurre questa tecnologia sulla più piccola della casa - spiega il direttore marketing di Mercedes Benz Italia, Cesare Salvini - perché ci siamo focalizzati sul target di riferimento di questa vettura: un pubblico giovane che ha sempre visto il proprio smartphone come l’oggetto del desiderio a cui è impossibile rinunciare».

Com’è, i motori e i prezzi

Esteticamente il design degli esterni sottolinea il purismo abbinato al dinamismo, due concetti alla base della filosofia dello stile di Stoccarda. Rispetto al passato, il pianale è nuovo ed il passo allungato crea una linea ancora più filante. Le sospensioni posteriori possono essere di due tipi: a ruote interconnesse oppure multilink (per le versioni top di gamma). Gli interni esprimono lusso e raffinatezza, nell’abitacolo si ha la sensazione di essere in una cabina di regia hi-tech. Nucleo centrale è il display sospeso sulla plancia che è disponibile in tre versioni: con due schermi da 7 pollici (17,78 cm), con uno da 7 pollici e uno da 10,25 pollici (26 cm) o con due da 10,25 pollici. Al momento del lancio sono disponibili tre motori: i benzina 1.3 litri della A 200 da 163 cv (da 30mila o 32mila euro a seconda se si sceglie per il cambio manuale o automatico) e A 250 con cambio a doppia frizione 7G-DCT (224CV) da 39mila euro mentre per il diesel la scelta si focalizza sulla versione A 180 d con cambio a doppia frizione 7G-DCT (116CV) in vendita a partire da 29.900 euro.

Come va

Esaurito l’effetto “wow” che si prova una volta entrati in auto e di fronte al doppio maxi-schermo della plancia, c’è molto da imparare. Usare al massimo del potenziale il MBUX, in termini di connettività, dotazioni e servizi, non è semplice. Occorre tempo e studiare i menu. Oppure rimandare le lezioni e dedicarsi al volante. È l’ultima delle Mercedes ad arrivare sul mercato, e ovviamente eredita il meglio in fatto di guidabilità. Abbiamo provato il nuovo 1.3 turbobenzina costruito insieme a Renault, che tra le varie tecnologie può contare sul FAP e sulla disattivazione temporanea dei cilindri (due su quattro) quando velocità e tipo di guida non li rendono necessari. Anche per questo consuma meno di quel che ci si aspetterebbe: 7,2 litri per 100 km il dato rilevato nel nostro test in Croazia, nei dintorni di Spalato, in un percorso misto. Colpisce la silenziosità e la fluidità: non è un motore aggressivo nè prestazionale ma ha tutta la grinta che si chiede per una guida normale e anche un filo sportiva. Preciso lo sterzo, si viaggia comodi e rilassati avvolti da una notevole sensazione di qualità generale e senza rumore grazie all’ottima insonorizzazione del vano motore, e in generale di tutta la Classe A, che solo a velocità autostradali lascia filtrare qualche fruscio all’altezza degli specchietti. Il resto ce lo siamo detti noi e lei. «Hey Mercedes...» è diventato presto un modo curioso di interrogarsi: la Classe A risponde sempre, e già solo questo è confortante e tiene compagnia se viaggiate da soli.

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