giovedì 8 febbraio 2024
In base ad alcune segnalazioni avrebbe impedito a società concorrenti di presentare le proprie offerte per gas e luce negli uffici postali per favorire la sua controllata
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Una presentazione “selettiva” delle proposte disponibili sul mercato libero del gas e della luce per favorire i propri servizi a scapito di quelli dei concorrenti. L’Agcom, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un’istruttoria su Poste Italiane contestando alla società di aver ostacolato la concorrenza nel mercato dell’energia per favorire la sua controllata PostePay (di cui fa parte la nuova divisione Poste Energia).

Secondo alcune segnalazioni Poste Italiane avrebbe impedito alle aziende energetiche concorrenti di utilizzare gli uffici e la rete postale, gestita in esclusiva da Poste Italiane, per presentare le proprie offerte per le utenze di luce e gas. In violazione alla legge 187 del 1990 che contiene le norme per la tutela della concorrenza e del mercato. Secondo l’Antitrust, se le segnalazioni fossero confermate dalle indagini, l’azienda avrebbe «attribuito alla propria controllata un vantaggio competitivo rilevante» presentando ai clienti che si recavano negli uffici postali solo le sue offerte per gas e luce. L’Autorità ha avviato anche le procedure per applicare delle misure cautelari per ripristinare la concorrenza nel mercato dell’energia. Nella giornata di ieri alcuni funzionari dell’Antitrust accompagnati dalla Guardia di Finanza hanno ispezionato le sedi di Poste Italiane coinvolte dall’indagine.

L’anno scorso Poste Italiane è entrata nel mercato di luce e gas, attraverso Poste Energia, una costola della controllata PostePay. In un primo momento l’offerta era riservata solo ai dipendenti del gruppo, successivamente è stata aperta al pubblico con l’obiettivo dichiarato di raggiungere 1,5 milioni di clienti entro il 2025. Un traguardo che al momento sembra però lontano. Nel 2023 i clienti hanno sfiorato quota 400mila. Poste Italiane ha iniziato a promuovere le sue proposte energetiche attraverso la sua capillare rete territoriale di uffici e sportelli, di cui dispone in quanto concessionaria per legge del servizio universale postale. Una posizione di privilegio nel mercato da cui deriva, spiega l’Antitrust, l’obbligo di consentire anche alle imprese concorrenti di accedere ai canali distributivi postali per commercializzare e promuovere offerte di vendita al dettaglio di energia elettrica e gas, alternative a quelle di Poste Energia. L’istruttoria è stata avviata proprio per capire se quest’obbligo, sia stato o meno rispettato da Poste Italiane.

Nello specifico, tra giugno e luglio A2A e Iren avrebbero chiesto, ricevendo un diniego, di poter promuovere negli uffici di Poste anche le loro offerte nei mercati liberi della vendita al dettaglio di luce e gas. Ad ottobre Utilitalia, l’associazione di settore, si sarebbe mossa per inviare una segnalazione all’Antitrust, chiedendo l’adozione di misure cautelari volte a costringere Poste ad aprire la sua rete distributiva alla concorrenza.

Se tali segnalazioni trovassero conferma, evidenzia l’Autorità, Poste Italiane avrebbe avvantaggiato in maniera consistente la sua controllata PostePay, approfittando del contatto con il pubblico negli uffici postali, e alterando irrimediabilmente le dinamiche concorrenziali. Un comportamento tanto più scorretto in un contesto di mercato particolarmente delicato per la fine dei regimi tutelati nella fornitura di gas, avvenuto a gennaio, e di energia elettrica, fissato per il prossimo mese di giugno.

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