sabato 21 giugno 2025
Fu inaugurata il 6 luglio 1825 con i suoi 88 tornanti: ora un evento dedicato a veicoli storici (ma alimentati con bio-carburanti) celebrerà la più iconica salita d'Europa
La Strada dello Stelvio ha 200 anni: bici, auto e moto d'epoca la festeggiano
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Compie 200 anni esatti e non è mai stata così giovane, così come lo sono tutte le cose senza tempo. Ottantotto tornanti e 7 gallerie, 46,5 km in totale, 2758 metri di altezza al Passo: sono i numeri della Strada dello Stelvio, un percorso leggendario e una delle strade più alte d'Europa. Da due secoli, la regina delle strade alpine connette Valtellina, Alto Adige e Val Müstair, affermandosi come un'icona nel mondo del ciclismo, anche grazie alle 12 volte in cui è stata la Cima Coppi del Giro d'Italia. Ma lo Stelvio è un mito anche per chi lo affronta (e lo sogna) su due o quattro ruote a motore, banco di prova impegnativo e terreno di gara sin dal 1898, quando l’Automobile Club Austriaco organizzò la prima “Alpenfahrt” da Trafoi a Cortina. Sarebbe seguita, dal 1921, la “Coppa delle Alpi”. Dal 1932 al 1939 venne organizzata la “Corsa più alta del mondo” con partenza da Trafoi.

Ma duecento anni di storia sono un traguardo importante e significativo, per questo anche il mondo del motorismo storico si è mobilitato per dare vita a “200 Stelvio” in programma dal 4 al 6 luglio con la regia dei Club Federati ASI “Valtellina Veteran Car” e “Veteran Car Team Bolzano” e con i patrocini del Ministero dei Trasporti, di ASI, della FIVA (la Federazione Mondiale del Motorismo Storico) e della Rai, che sarà presente con le sue storiche Fiat 1500 del 1966 “Targa Oro ASI” e Moto Guzzi T3 850 del 1982.

“200 Stelvio” è anche il primo evento motoristico in Italia “carbon neutral”, ovvero con bilancio di emissioni di CO2 pari a zero grazie ad azioni combinate come l’uso di bio-benzina e operazioni certificate di riforestazione. Tutti i veicoli storici al via della manifestazione saranno alimentati con bio-carburante e, in aggiunta, ASI contribuirà con altri progetti sostenibili in tutto il mondo, certificati di alta efficacia: rimboschimento, progetti REDD+ per preservare ecosistemi, progetti di efficientamento energetico di alto impatto sociale ed economico, ripristino di torbiere, creazione di opportunità per comunità locali o progetti di preservazione delle mangrovie o delle praterie oceaniche di posidonie o fanerogame per il fissaggio del “carbonio blu”.

Il programma prevede attività su entrambi i versanti dello Stelvio. Venerdì 4 luglio i partecipanti su auto, moto e bici storiche si ritroveranno a Bormio e a Glorenza per l’accoglienza e la presentazione dei mezzi al pubblico. Sabato 5 luglio, alle ore 10 avverrà la partenza da piazza Centrale di Bormio e dal borgo di Trafoi; i due cortei si incroceranno sul Passo dello Stelvio alle ore 12 dopo aver percorso la strada chiusa al traffico. Tra tutti i mezzi storici presenti (auto costruite fino al 1975, moto fino al 1950 e biciclette da corsa dagli anni ’50 ai ’70 per celebrare le imprese sportive del Giro d’Italia) verrà selezionata una rappresentanza per la “Festa dello Stelvio” in programma domenica 6 luglio.

Ripercorrendo la storia, occorre ricordare che Il 6 luglio 1825 il Cancelliere d’Austria Conte Metternich inaugurò la strada e il passo dello Stelvio dando inizio ad una grande storia: da strada militare a valico commerciale per collegare Austria e Italia, dando avvio anche a scambi turistico-culturali per portare merci e persone sul passo più alto delle Alpi. Per il progetto fu incaricato l’ingegnere Carlo Donegani di Brescia: risale al 1818 la stesura dello studio di fattibilità; nel 1820 vennero avviati i lavori sul versante sud (Bormio) e nel 1823 quelli sul versante nord (Prato allo Stelvio e Trafoi). I lavori terminarono nel 1825 con il contributo di tremila operai attivi nei soli mesi estivi.



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