martedì 23 marzo 2021
Il marchio coreano fa debuttare la versione Plug-in Hybrid del suo grande Suv. Tra i sistemi di sicurezza, l'utile Blind Spot View Monitor
Kia Sorento, un salotto a 7 posti: ora anche con la spina
COMMENTA E CONDIVIDI

Kia completa la gamma del modello Sorento proponendo una nuova variante: dopo il lancio della full hybrid, infatti, ecco la versione Plug-In Hybrid. Quella con la spina. L’offerta è di quelle che piacciono a noi: semplice, completa, chiara e trasparente. Il nuovo Kia Sorento plug-in hybrid, se lo vuoi, è così: un solo motore disponibile, un solo cambio automatico (non è previsto il manuale); trazione 4x4 (non è prevista la trazione 2WD); 7 posti (niente 5 posti) e tre allestimenti. Che sono l’entry level Business (53.000 euro), l’intermedio Style (57.000 euro) e il top di gamma Evolution (61.000 euro), tutti incentivabili (6.500 euro) grazie al bonus governativo. La garanzia, infine, come da tradizione Kia, è di 7 anni.

“La versione Plug-In Hybrid completa la gamma Sorento di quarta generazione - dichiara l’Amministratore Delegato di Kia Italia, Giuseppe Bitti - La vettura utilizza un propulsore ibrido turbo benzina, che riduce l'impatto ambientale e i costi di esercizio”. A seguire, l’immancabile accenno al mercato dei modelli Plug-in "che continuano a crescere in popolarità – sostiene Bitti - La gamma Sorento incarna il nuovo corso di Kia, volto verso il futuro con una spiccata attenzione all’elettrificazione della mobilità. E’ bene ricordare che, a differenza di altri mercati, in Italia Sorento viene commercializzato esclusivamente con motorizzazioni full hybrid e ora anche plug-in". In pratica dunque vanno in pensione anticipata (peccato, avrebbero avuto ancora un loro perché) le versioni diesel.

Al volante per un giorno. Peccato averla guidata solo per qualche ora perché una vettura di questo livello merita un lungo viaggio, magari anche in compagnia di più persone visto che è omologata per sette passeggeri (non è prevista una versione a 5 posti). Allora, incominciamo da logo, identity e brand strategy: per Kia è tutto nuovo. A cominciare da ciò che si trova sotto il cofano: il motore "turbo ibrido" T-GDi (iniezione diretta di benzina con turbocompressore) da 1,6 litri, che da solo eroga 180 CV e 265 Nm di coppia. Esso “collabora” con un motore elettrico da ben 66,9 KW e 304 Nm di coppia servito da un pacco batteria ai polimeri di litio da 13,8 kWh ad alta capacità. Da questa combinazione a disposizione ben 265 CV (con 350 Nm di coppia), che si sentono tutti. E l’autonoma in puro elettrico? Il dato dichiarato da Kia è interessante: 57 km che possono arrivare fino a 70 in utilizzo prettamente urbano mentre le emissioni di CO2 si attestano a 38g/km.

La vettura ha dimensioni importanti (4,81 metri di lunghezza, 1,90 di larghezza, 1,70 di altezza) e, di conseguenza, l’accessibilità, lo spazio per tutti i passeggeri, la visibilità anteriore e posteriore e i molteplici vani porta-oggetti, risultano più che apprezzabili. Così come la qualità dei materiali che impreziosisce tutta la vettura e, in particolar modo, l’intero cruscotto. La posizione di guida è rialzata, imponente; il volante è ben impugnabile, ricco di comandi che permettono di interagire con la vettura senza staccare mai le mani; la strumentazione è elegante, chiara e ben leggibile. Piace molto la consolle centrale dove la leva del cambio è stata sostituita da una manopola rotonda: girando verso destra si passa in D (marcia), girando verso sinistra si passa in R (retro) mentre la P (parcheggio) e utilizzabile da un bottone che si trova al centro della manopola stessa.

All’interno del display c’è tutto un mondo da scoprire e con il quale interagire: dal sistema di navigazione alla gestione dei sistemi di assistenza alla guida; dalla radio a tutte le varie possibilità di infotainment. Insomma, c’è tutto ciò che serve per viaggiare in comodità e sicurezza. E a proposito di sicurezza e di sistemi di assistenza alla guida, ce n’è uno davvero interessante che, tra l’altro, abbiamo già testato sulla “sorellina” Tucson: si chiama Blind Spot View Monitor (BVM). Di cosa si tratta? Nel quadro strumenti che si trova di fronte al volante, ci sono i due tradizionali elementi circolari: il contachilometri e il contagiri. Ora, inserendo la freccia a sinistra (magari per fare un sorpasso), all’interno dell’elemento di sinistra si attiva automaticamente una telecamera che mostra tutto ciò che c’è da vedere, davanti e dietro, angolo morto compreso. Lo stesso avviene inserendo la freccia a destra. Questo sistema, più lo si utilizza e più lo si apprezza perché permette di avere un’ottima (e completa) visibilità senza mai spostare la testa. Per dover di cronaca, invece, c’è un sistema che è invadente: quello che mantiene la vettura all’interno delle corsie. E’ vero, lo si può disinserire ma perché, ogni volta che si accende la vettura, si ripristina automaticamente e il conducente, se non vuole usarlo, è costretto a disinserirlo? Non sarebbe meglio il contrario, cioè poterlo inserire solo nel caso lo si volesse usare? Forse sarà dovuto al rispetto degli standard richiesti per arrivare ad un certo livello della guida autonoma (in questo caso il Livello II), ma se ad un guidatore non piace diventa abbastanza fastidioso doverlo disinserire tutte le volte che si accende la vettura.

Sorento Plug-in Hybrid, infine, offre lo stesso livello di innovazione tecnologica della versione hybrid. Il sistema di infotainment touchscreen consente l'integrazione completa dello smartphone con Apple CarPlay e Android Auto. È disponibile un qualitativo sistema audio surround BOSE a 12 altoparlanti, che offre un suono coinvolgente per tutti i passeggeri, nonché un sistema di illuminazione d'atmosfera con una variante da ben 64 tonalità di colore a disposizione. In più, da segnalare, il sistema telematico UVO Connect di Kia, che collega i conducenti fornendo preziose informazioni tramite il touchscreen in auto e sul proprio smartphone.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: