lunedì 27 novembre 2023
Il Mef ha firmato il decreto che riguarda 16 milioni di pensionati. L'adeguamento si ridurrà in maniera progressiva per gli assegni superiori ai 2mila e 200 euro. L'assegno sociale sarà di 534 euro
Pensioni, rivalutazione del 5,4%. Aumenti sino a 130 euro
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Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, di concerto con la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, ha firmato il decreto che dispone a partire dal primo gennaio 2024 un adeguamento all'inflazione pari al 5,4% delle pensioni. L'aumento, che verrà riconosciuto nelle modalità previste dalla normativa, è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall'Istat il 7 novembre 2023.

L’aumento del 5,4% sarà riconosciuto solo ai pensionati che ricevono fino a quattro volte il minimo, mentre per valori superiori l’adeguamento si ridurrà in maniera progressiva. In forza del meccanismo a fasce che garantisce la perequazione piena solo agli assegni fino a circa 2.200 euro, gli aumenti saranno diversificati, fino ad un massimo di 130 euro nelle fasce in cui si concentra la maggior parte dei pensionati. In Italia i pensionati sono oltre 16 milioni.

Gli aumenti si applicheranno ai valori definitivi del 2023, che diventeranno tali solo la prossima settimana, quando verrà applicato l’adeguamento all’inflazione accertata del 2022: finora è stato utilizzato l’indice provvisorio del 7,3%, mentre a dicembre si applicherà l’8,1%, con riconoscimento degli arretrati per tutto l’anno in corso.

Gli scaglioni di importo pensionistico saranno determinati sulla base del valore definitivo del minimo Inps 2023 che è di 568 euro, con la rivalutazione del 5,4%, l’anno prossimo arriverà a 598 euro. L’assegno sociale dai 503 euro nel 2024 dovrebbe arrivare, in via provvisoria, a 534 euro.

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