venerdì 1 dicembre 2023
Nei prossimi 3-4 anni si aprirà uno scenario che potrebbe offrire oltre 150mila nuovi posti. La formazione resta fondamentale
Tante le occasioni per chi vuole lavorare nel settore energetico

Tante le occasioni per chi vuole lavorare nel settore energetico - Archivio

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Manca meno di un anno alla pubblicazione definitiva del Pniec-Piano nazionale integrato per l’energia e il clima che allocherà 830,3 miliardi di euro di investimenti per la decarbonizzazione, in base agli obiettivi previsti a livello nazionale ed europeo per il 2030. Nell’ultimo decennio, in Italia, si è registrata una costante crescita nella generazione eolica e solare: la tendenza è stata confermata anche nel 2022, quando la produzione di energia da queste due tipologie di fonti è passata dal 14 al 15%. Questo, tuttavia, non basta: per raggiungere, entro il 2030, l’obiettivo del 49% di output da energie rinnovabili, sarà necessario un aumento della produzione eolica e solare pari a 48 TWh. In generale, lo scorso anno la produzione rinnovabile italiana ha coperto il 32% dei consumi annui, rispetto al 36% del 2021, con una decrescita principalmente dovuta a una riduzione dell’idroelettrico. Agici - società di finanza d'impresa - ha rilevato tre direttrici di miglioramento del Pniec, a partire dalla dimensione delle fonti di energie rinnovabili. La loro produzione risulta, infatti, sottosviluppata a causa del naturale deterioramento degli impianti che necessitano un ammodernamento. A riguardo, le indicazioni di Agici sottolineano la necessità di valorizzare gli interventi a favore di tutte le tecnologie rinnovabili, grazie ai quali si otterrebbero ingenti incrementi della capacità produttiva: fino a 16 GW per eolico e fotovoltaico, aggiungendo un’aumentata produzione idroelettrica di 7 TWh rispetto alla media 2017-2022. Anche riguardo alle infrastrutture di distribuzione del gas si è rilevata la necessità di una strategia armonizzata per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Nel processo di decarbonizzazione, le reti esistenti rivestono un ruolo abilitante di prim’ordine, ma devono essere implementate e valorizzate. Innovare e digitalizzare le infrastrutture presenti, attraverso la promozione di gare pubbliche per l’affidamento del servizio, favorirebbe la diffusione e la penetrazione dei nuovi gas a basso impatto ambientale, come biometano e idrogeno, anche negli usi finali. Un cambio di rotta più marcato è infine necessario per supportare l'efficienza energetica. Da una parte le attuali misure, come certificati bianchi, soffrono di scarsa efficacia a causa di un mismatch tra domanda e offerta. Dall’altra, l’eccessiva complessità del sistema delle detrazioni fiscali limita gli investimenti per incrementare l’efficienza. Occorre cambiare il paradigma di sostegno all’efficienza energetica introducendo misure che migliorano efficacia ed efficienza degli interventi e premiano i risultati in termini di decarbonizzazione. Mentre secondo un nuovo supportato da Eaton – società che si occupa della gestione dell’energia - è necessario attuare, a livello governativo, politiche che garantiscano mercati equi, trasparenti e facilmente accessibili, in grado di attrarre investimenti privati. Con il progressivo abbandono di carbone e gas, le reti nazionali devono infatti riuscire a bilanciare l'intermittenza e la variabilità, proprie delle fonti rinnovabili, con la domanda di energia che arriva in tempo reale dal Paese. L'unico modo per raggiungere la flessibilità è incoraggiare gli investimenti in soluzioni in grado di supportare la risposta alla domanda, per esempio in termini di stoccaggio dell’energia. A questo scopo, l’apertura dei mercati a politiche e soluzioni in grado di garantire la flessibilità gioca un ruolo fondamentale.

Le opportunità di lavoro

Una ricerca del Censis commissionata da Assosomm, l’Associazione italiana delle Agenzie per il lavoro, evidenzia che nei prossimi 3-4 anni si aprirà uno scenario che potrebbe offrire oltre 150mila nuovi posti nel settore delle energie rinnovabili. Queste, nello specifico, le figure professionali più ricercate nell’immediato futuro:

Settore fotovoltaico:

  • Tecnico esperto e designer in sistemi fotovoltaici e celle fotovoltaiche;
  • Tecnico manifatturiero di scaldabagni solari;
  • Elettricista specializzato;
  • Tecnico installatore del solare;
  • Consulente vendite di impianti fotovoltaici.

Settore eolico:

  • Tecnico meccanico ed elettronico, designer delle turbine eoliche;
  • Installatore e macchinista di generazione eolica;
  • Lavoratore di lastre di metallo delle turbine eoliche;
  • Consulente vendite di impianti eolici.

Non dimentichiamoci poi dei professionisti con competenze trasversali:

  • Manager per le energie rinnovabili;
  • Geometra ambientale;
  • Tecnico ecologo;
  • Geochimico;
  • Assicuratore ambientale;
  • Esperto giuridico-commerciale di energia rinnovabili;
  • Manager della programmazione energetica;
  • Operatore della centrale elettrica.

Si aggiungono poi le figure professionali legate al risparmio energetico, primi fra tutti i manutentori e gli installatori di impianti per il riscaldamento e il condizionamento a bassi consumi.

La formazione resta fondamentale

Per trovare lavoro nel settore delle energie rinnovabili, è necessario possedere una serie di competenze specifiche. Conoscenze tecniche: è importante comprendere le tecnologie utilizzate nelle diverse fonti di energia rinnovabile; capacità di problem solving: come in ogni settore, possono sorgere problemi e sfide durante la progettazione, l’installazione e la manutenzione degli impianti di energia rinnovabile. La capacità di risolvere problemi in modo rapido ed efficiente è fondamentale per essere un buon professionista; capacità di lavorare in team: molti progetti di energie rinnovabili richiedono la collaborazione di diverse figure professionali, come ingegneri, installatori, tecnici elettrici, e così via. La capacità di lavorare in team e di comunicare efficacemente con gli altri membri del team è essenziale per il successo del progetto; conoscenza delle normative: ci sono molte norme che regolano l’installazione e l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Esserne a conoscenza è importante per evitare problemi legali e per garantire il rispetto delle norme di sicurezza. Una formazione tecnica o scientifica può rappresentare un vantaggio per chi cerca lavoro nel settore delle energie rinnovabili. In particolare, gli studi di ingegneria, fisica, matematica, scienze ambientali, geologia o chimica possono fornire le basi teoriche necessarie per comprendere i processi legati alle energie rinnovabili e per progettare e sviluppare nuove tecnologie e soluzioni innovative. L’Unione Europea ha stabilito che una crescita economica sostenibile basata sulla creazione di nuove competenze è fondamentale per il futuro. Questa visione richiede una stretta collaborazione tra Università, enti pubblici e privati, e il territorio al fine di anticipare i fabbisogni formativi e professionali, formare figure professionali innovative in grado di rispondere alle sfide del mercato. Negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento dei corsi di master universitari a tema ambientale, che coinvolgono annualmente circa 2mila corsi promossi da oltre 500 enti pubblici e privati e circa 50mila-55mila partecipanti. Non è solo la formazione accademica a fare la differenza. Anche la partecipazione a corsi di formazione specifici può aiutare a sviluppare le competenze necessarie per lavorare nel settore delle rinnovabili. Ci sono molte organizzazioni che offrono corsi di formazione sull’installazione di pannelli solari o di turbine eoliche. Da segnalare la seconda edizione del master in Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica promosso da Terna in collaborazione con le Università degli studi di Cagliari, Palermo e Salerno nell’ambito del progetto Tyrrhenian Lab, per il quale è previsto un investimento complessivo di 100 milioni di euro dal 2022 al 2026. Una volta terminato il corso, i 19 studenti selezionati saranno assunti da Terna e potranno operare nella sede territoriale in qualità di esperti ed esperte di algoritmi e modelli per il mercato elettrico, sistemi di analisi e regolazione degli apparati di campo e sistemi di automazione di stazione. Mentre Anev-Associazione nazionale energia del vento organizza per il 5 dicembre il Seminario sui Ppa. L’evoluzione del contesto geopolitico a livello internazionale ha rafforzato la centralità dei Ppa, ossia i contratti di lungo termine tra consumatori, trader e produttori per la compravendita di energia da fonti rinnovabili e utility scale, sui mercati energetici europei con un anno 2023 che chiuderà come anno record per volumi sottoscritti. La tendenza del mercato italiano, che copre al momento meno del 10% di volumi sottoscritti a livello europeo, si appresta potenzialmente a essere uno dei mercati europei più promettenti. Per maggiori informazioni scrivere a: formazione@anev.org. Infine nasce Sviluppare, l’Associazione nazionale di categoria degli sviluppatori di energie rinnovabili. Un'iniziativa di Primiano Clavo, ceo e fondatore di Miaenergia, che coinvolge, aziende e imprese, dando voce a una categoria professionale e imprenditoriale frammentata, poco rappresentata e vulnerabile rispetto a tutti gli altri attori del settore. Eppure, lo sviluppatore di energie rinnovabili svolge un ruolo fondamentale nell’ambito della filiera produttiva del settore. Crea opportunità imprenditoriali, attrae capitali e investe in ricerca e sviluppo, realizzando tutte le analisi preliminari e gli studi di fattibilità.











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