venerdì 1 dicembre 2017
Una realtà in rapida evoluzione. Il ruolo dei fondi socialmente responsabili, che rifiutano di finanziarie imprese operanti in settori controversi come armi, tabacco e gioco d’azzardo
La presentazione dello studio sulla finanza etica alla Camera

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La finanza etica europea vale il 5% del pil dell'Ue, circa 715 miliardi di euro. A tanto ammonta il valore di operazioni sostenibili monitorate dalla Fondazione Finanza etica e analizzate nel primo rapporto sui movimenti finanziari del genere nell'area Euro. Uno studio curato da Matteo Cavallito, Emanuele Isonio e Mauro Meggiolaro, e presentato martedì alla Camera dei deputati.
Dal rapporto emerge la capacità di questo tipo di investimenti di conservare o aumentare nel tempo il valore economico dei propri risparmi. Senza contare l'implicito contributo al miglioramento di altri parametri trascurati dai circuiti finanziari ordinari: il rispetto per l'ambiente, la lotta contro i cambiamenti climatici, il diritto alla casa o a un'alimentazione sana, l’inclusione sociale.

«Emerge un mondo efficiente e in rapida evoluzione, con numeri che non credevamo così rilevanti – dice Andrea Baranes, presidente della Fondazione Finanza Etica –. Facciamo un esempio: confrontiamo quanto prestano le banche etiche alternative rispetto alle banche sistemiche, quelle troppo grandi per fallire. Ebbene rispetto alla dimensione le banche etiche alternative prestano il doppio: Vuol dire che non sono migliori ‘solo’ dal punto di vista ambientale e sociale; ma sono un modello migliore dal punto di vista economico e finanziario».

Tra gli strumenti che contribuiscono al successo della finanza etica europea vanno citati i fondi socialmente responsabili, che rifiutano di finanziarie imprese operanti in settori controversi come armi, tabacco e gioco d’azzardo. Il loro valore è pari a 493 miliardi, ai quali si aggiungono altri 178 miliardi di green bond con cui si finanziano progetti ambientali. Tornando al settore del credito, gli istituti alternativi vantano 40 miliardi di attivi e hanno concesso crediti per 29 miliardi dimostrando di saper reggere alla crisi meglio delle banche tradizionali.

«La finanza etica, per sua natura è interessata a sostenere l’economia sociale e recupera in questo modo la missione originaria del sistema creditizio – sottolinea Laura Boldrini, presidente della Camera - . Le finalità sono quelle del sostegno al welfare, della tutela ambientale e dell'economia sociale. è una realtà sempre più importante nella società italiana ed è diventato un interlocutore imprescindibile per le istituzioni nazionali e soprattutto per quelle locali. Chi ancora oggi lo considera un settore marginale non conosce bene il sistema-Paese».

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