martedì 14 febbraio 2023
L'università Cattolica ha analizzato la percezione di dipendenti e clienti. Effetti positivi sull'organizzazione e la reputazione dell'azienda. Il ministro Locatelli: riformeremo la legge '68
Il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli

Il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli - Ansa

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L’inclusione lavorativa è un fattore di successo che migliora l’organizzazione interna e la reputazione dell’azienda. Una ricerca commissionata ad Altis, l’Alta scuola di impresa e società dell’università Cattolica, da Federdistribuzione presentata ieri a Milano ha fotografato la percezione di inclusione nei punti vendita della distribuzione moderna, alimentare e non. L’analisi ha coinvolto nove direttori del personale di altrettante aziende del settore, più di 2000 dipendenti e quasi 1700 acquirenti abituali. I risultati dimostrano una grande attenzione verso le tematiche sociali: per il 94% dei clienti l’inclusione coincide con iniziative che puntano a coinvolgere tutti le categorie di lavoratori, senza distinzione di etnia o genere. Tanto più un brand viene considerato inclusivo tanto più facile sarà la fidelizzazione del cliente (72%) che spesso si trasforma in ambasciatore, promuovendo il brand virtuoso. Il 63% dei dipendenti ha definitivo la propria azienda inclusiva e per i direttori delle risorse umane l’avvio di progetti di inclusione lavorativa ha inciso in maniera positiva sul clima aziendale, facilitando i rapporti tra colleghi e l’organizzazione. «Il nostro obiettivo è partire da questa analisi per mettere a sistema le diverse esperienze già avviate e istituire un gruppo di lavoro permanente - ha detto Francesco Quattrone, direttore Lavoro e Affari generali di Federdistribuzione -. Nei nostri punti vendita ogni giorno transitano sei milioni di persone: possiamo essere un volano per favorire l’inclusione a vari livelli. Da tempo siamo attivi nell’ambito della parità di genere, considerando che i nostri dipendenti sono nella stragrande maggioranza donne e giovani, con i progetti Womanplus e ValoreD, della conciliazione tra vita privata e vita lavorativa ma anche sul fronte dell’inserimento di migranti, insieme ad Anpal, e delle persone con disabilità. Nel settore retail possono essere impiegate in attività di cassa ma anche nell’accoglienza e nei reparti». Le imprese associate a Federdistribuzione danno lavoro a 225mila addetti in oltre 17.400 punti vendita per un giro d’affari di 74,5 miliardi di euro. I responsabili del personale di Brico, Bennet e Lidl hanno sottolineato come la cultura aziendale di valorizzazione dei propri dipendenti, senza alcuna distinzione, crea uno spirito di squadra e una maggiore disponibilità anche verso i clienti che vengono subito recepite. Sono una “marcia in più” che non si riesce a misurare ma si percepisce immediatamente e fa bene anche alle vendite. La presentazione dell’indagine di Altis si è conclusa con un intervento in video-collegamento del ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli che ha assicurato l’apertura a breve di un tavolo di lavoro per la riforma delle legge ‘68 sull’inclusione delle persone con disabilità che tenga conto «dell’unicità della persona e preveda strumenti innovativi e investimenti adeguati».

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