martedì 18 giugno 2019
Tra i fondatori anche Uber e Vodafone. Una app permetterà l'utilizzo tramite cellulare
Marck Zuckerberg, fondatore e Ceo di Facebook la prossima settimana dovrebbe annunciare il debutto nelle criptovalute (Ansa)

Marck Zuckerberg, fondatore e Ceo di Facebook la prossima settimana dovrebbe annunciare il debutto nelle criptovalute (Ansa)

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Facebook è pronta al debutto in grande stile nel mondo travagliato delle criptovalute. Oggi l'annuncio ufficiale di «Libra», un nuovo sistema di pagamento per scambiarsi denaro all’interno delle sue applicazioni per i messaggi, e non solo, basato sui sistemi blockchain, già impiegati da Bitcoin e company.

La notizia era stata anticipata la settimana scorsa dal Wall Street Journal ma oggi è arrivata la conferma ufficiale. Il progetto sarà operativo nel 2020 e potrebbe rivoluzionare il modo in cui milioni di persone si scambiano denaro e fanno acquisti online. Facebook potrà contare sui suoi utilizzatori, circa 2,4 miliardi di persone in tutto il mondo, per favorire una rapida diffusione di Libra. ’obiettivo è appunto allargare l’utilizzo dei social come piattaforma di mercato, facendo concorrenza ad Amazon e all’e-commerce in generale. L'annuncio è arrivato via web, con un "white paper" disponibile sul sito, da Menlo Park dove da oltre un anno è al lavoro una squadra specifica guidata dall’ex presidente di PayPal, David Marcus, che ha ideato l’architettura di un sistema in cui Facebook è solo uno degli attori.

Il progetto avrebbe già previsto delle contromisure per evitare alcuni inconvenienti strutturali delle criptovalute. Da una parte ha stretto accordi con i due più grandi gestori di carte di credito al mondo – Visa e Mastercard – e con PayPal, tra i sistemi più utilizzati per i pagamenti online e lo scambio di denaro tra utenti. Ci sarebbero già 30 società pronte a costruire un consorzio, mettendo ciascuna 10 milioni di dollari. Il fondo sarà utilizzato per la creazione della nuova criptovaluta, che sarà agganciata ad un paniere di valute internazionali (dollaro, yen e euro) in modo da evitare le oscillazioni di valore che caratterizzano le criptovalute. Libra non sarà controllata direttamente da Facebook, per evitare problemi legati alla privacy e alle accuse di posizione dominante sul mercato, né dai singoli partecipanti al consorzio. Ma da una organizzazione indipendente e non profit, la Libra Association, con sede a Ginevra. Come per le altre criptovalute il sistema sarà distribuito: le singole transazioni saranno verificate dai dispositivi di più utenti che partecipano al sistema. Facebook avrebbe avviato trattative con alcuni dei più grandi gestori di servizi online a partire da Booking, Uber, Ebay e Spotify, e con i player delle telecomunicazioni Iliad e Vodafone.

La criptovaluta sarà messa a disposizione degli utenti su Messenger, WhatsApp e Instagram, offrendo nuove soluzioni di pagamento. Il portafoglio digitale, che si chiamerà Calibra, annuncia Facebook, sarà disponibile con una app dedicata. Dall'inizio Calibra "permetterà di spedire Libra a chiunque tramite smartphone, facilmente e istantaneamente come si potrebbe spedire un messaggio di testo e con un costo basso o nullo".

I pagamenti tramite app per i messaggi stanno già riscuotendo un successo notevole nei paesi in cui sono disponibili. In Cina ad esempio il sistema WeChat viene usato per scambiare denaro, acquistare prodotti e pagare servizi. Il sistema è centralizzato e utilizza le normali valute e si differenzia quindi dal progetto di Facebook che prevede appunto la creazione di una moneta virtuale.

A COSA SERVE LIBRA

L'obiettivo di Libra - si legge nel documento ufficiale che descrive la moneta - è creare una "valuta globale e un'infrastruttura finanziaria" accessibile a "miliardi di persone. Blockchain e criptovalute hanno proprietà uniche che possono potenzialmente risolvere alcuni dei problemi di accessibilità e affidabilità". Tuttavia, lo sviluppo è stato "ostacolato" da "volatilità e mancanza di scalabilità". Fino all'arrivo di un gruppo che mette insieme quasi 2,4 miliardi di utenti: "Il mondo ha davvero bisogno di una moneta digitale affidabile e di un'infrastruttura che insieme possano portare avanti la promessa di una 'Internet of money'".

LA GESTIONE DELLE RISERVE

Gli interessi maturati sulle riserve saranno utilizzati per coprire i costi del sistema, garantire basse commissioni di transazione, pagare dividendi agli investitori che hanno fornito capitali (cioè i membri della Libra Association) e sostenere ulteriore crescita. Mentre non è previsto alcun ritorno per gli utenti. Visto che si tratta di attività a basso rischio, anche il rendimento sarà ridotto. Le cifre inizieranno a quindi a essere consistenti se lo saranno anche riserve. Cioè se Libra sarà adottata dagli utenti: un incentivo a che i partner si impegnino alla promozione del progetto. Ma da dove vengono le riserve? Da due fonti. La prima sono gli "investment token", cioè i gettoni digitali che i partner comprano per far parte dei gestori della rete. Sul documento non è riportato il prezzo, ma secondo le indiscrezioni dei giorni scorsi ogni partner avrebbe messo sul tavolo 10 milioni di dollari. Per il resto, le riserve vengono alimentate dagli utenti, che scambiano Libra con le valute tradizionali. Le riserve cresceranno quindi quanto più aumenterà l'adozione. Perché non c'è altro modo di creare la criptovaluta se non convertire euro, dollari (o quel che sarà) in Libra. Insomma:una digitalizzazione del proprio denaro, che si aggrappa agli attori del sistema finanziario tradizionale: banche e agenzie di rating.

L'ASSOCIAZIONE ALLA GUIDA

La gestione è affidata alla Libra Association, un'organizzazione indipendente senza fini di lucro con sede a Ginevra, in Svizzera. È l'organo che stacca formalmente la moneta da Facebook, che resta uno dei partner. Lo scopo dell'associazione è coordinare la governance, favorire l'espansione della rete, gestire le riserve e sostenere l'inclusione finanziaria. Che poi vorrà dire soprattutto promuovere Libra. Ne fanno parte, al momento, 27 soci fondatori tra aziende, Ong, Fintech, venture capitale circuiti di pagamento: Mastercard, PayPal, PayU, Stripe, Visa,Booking, eBay, Facebook, Farfetch, Lyft, Mercado Pago, Spotify, Uber, Iliad, Vodafone, Anchorage, Bison Trails, Coin base, Xapo, Andreessen Horowitz, Iniziative innovative, Ribbit Capital, Thrive Capital, Union Square Ventures, Creative Destruction Lab, Kiva, Mercy Corps,Women's World Banking. L'obiettivo è arrivare a cento membri entro la prima metà del 2020. La Libra Association è governata da un "Consiglio", formato da un rappresentante per ogni "nodo di validazione" (i "centri" della blockchain che mettono il bollino qualità sulle transazioni). Le principali decisioni politiche o tecniche vengono votate e devono essere approvate con una maggioranza dei due terzi. L'obiettivo è rendere Libra sempre meno "dipendente dai soci fondatori", in un percorso che dovrebbe iniziare "entro cinque anni". Al momento però, i partner continueranno a guidare il percorso. E Facebook "dovrebbe mantenere un ruolo di leadership fino alla fine dell'anno".

LE CARATTERISTICHE DELLA BLOCKCHAIN

La Libra Association (l'entità che firma il documento) sottolinea le caratteristiche principali della moneta: "Si basa su una blockchain sicura, scalabile e affidabile; è supportata da una riserva di beni individuati per darle valore intrinseco; è governata da un'associazione indipendente". Il software di"Libra Blockchain" è open source, perché "è destinato a rivolgersi a un pubblico globale". Il white paper parla di "una nuova blockchain decentralizzata": è chiara la volontà di sottolineare che Facebook non è l'unico a gestirla, ma resta una blockchain estremamente concentrata, nelle mani dei"partner" della Libra Association. Ed è lo stesso documento a confermarlo: quella di Libra è una blockchain nella quale solo alcuni partner sono autorizzati a gestire un "nodo" per la validazione delle transazioni (permissioned blockchain). C'è quindi quell'intermediario che Bitcoin cerca di rimuovere.L'ambizione è aprire il sistema a chiunque (permission less blockchain). Ma, si legge sul documento, "a oggi non crediamo che esista una soluzione in grado di fornire la portata, la stabilità e la sicurezza necessarie per supportare miliardi di persone e transazioni in tutto il mondo attraverso una rete priva di autorizzazioni". Il documento gioca un po' con le parole: sottolinea che si tratta comunque di una blockchain"aperta". Nel senso che "qualsiasi consumatore, sviluppatore o azienda può utilizzarla". C'è quindi un'apertura piena all'utilizzo ma non alla gestione.

COME FA LIBRA A ESSERE "STABILE"

Libra ambisce a essere una moneta digitale "a bassa volatilità", garantita da una serie di asset reali. Si tratta quindi di una "stable coin", il cui valore non è determinato dagli scambi e influenzato dal protocollo. L'ancoraggio è "la principale differenza tra Libra e molte criptovalute esistenti": si poggerà su delle "riserve" fatte di "bene reali". Significa che la moneta tenderà ad avere un valore intrinseco. In altre parole: è più difficile che crolli da 100 a 50 in una manciata di giorni ed è quindi più facile usarla per fare acquisti o convertirla in valuta di carta. Un po' come avviene nei viaggi all'estero. Questi "beni reali" sono "un insieme di attività, come depositi bancari e titoli di stato a breve termine da banche centrali stabili e rispettabili". Vista questa composizione, sottolinea il documento, c'è sempre un margine di fluttuazione: "Il valore di Libra in una valuta locale può variare" proprio perché non sarà pari a un dollaro o a un euro. Le riserve saranno gestite da una nuova entità, Libra Reserve. E le attività saranno detenute "da una rete distribuita geograficamente di enti con rating creditizio investment grade", cioè superiore alla tripla B. Si tratta quindi di beni solidi (si punterà su Paesi con basso rischio default e inflazione ridotta) e allo stesso tempo liquidi, in modo tale da adattare velocemente le riserve alla quantità di Libra in circolazione.

ZUCKERBERG BANCHIERE CENTRALE?

La Libra Association è l'unica entità che può creare e distruggere moneta, così come gestire le riserve. Ma precisa che "non stabilisce una politica monetaria". Creare e distruggere la criptovaluta dipende solo dalla domanda. Cioè solo da chi ha deciso di convertire Libra (acquistandola o liquidandola). L'associazione non può quindi intervenire volontariamente - ad esempio - sull'inflazione, ma accetta le eventuali ricadute che le decisioni delle banche centrali possono avere sui beni cui Libra è ancorata. L'associazione, però, può "occasionalmente modificare la composizione del paniere in risposta a cambiamenti significativi delle condizioni di mercato (ad esempio, per rispondere a una crisi economica in una delle regioni rappresentate). Un tale cambiamento richiederebbe circostanze eccezionali e un voto a maggioranza superiore" rispetto ai soliti due terzi. Visto il suo funzionamento, il progetto non punta a sostituire le valute tradizionali, ma Libra ambisce quantomeno ad affiancare le più importanti. Dollaro in testa.

CALIBRA, LA NUOVA CREATURA DI FACEBOOK

Facebook ha creato due gradi di separazione tra sé e Libra. Uno è l'associazione svizzera. L'altro è Calibra. Si tratta di una controllata, creata ad hoc, che si occuperà dei servizi che fanno capo a Menlo Park e coinvolgono la criptovaluta. Quindi tutto quello che riguarda Libra su Facebook, Whatsapp, Messenger e un futuro portafoglio digitale. Calibra ha il compito di "garantire la separazione tra i dati finanziari" e quelli che gli utenti dei social trasferiscono a Facebook. Dopo il lancio di Libra, il gruppo di Mark Zuckerberg "avrà gli stessi impegni, privilegi e obblighi finanziari di qualsiasi altro socio fondatore".

Il gruppo ha però sviluppato la tecnologia. Che quindi, con tutta probabilità, sarà particolarmente adatta alle app di casa. Il parere di Menlo Park varrà un voto, ma essere la principale piattaforma di utilizzo avrà il suo peso.

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