mercoledì 19 febbraio 2025
Su ispirazione dell'enciclica Laudato si' dieci diocesi apripista dell'iniziativa che coniuga sostenibilità e solidarietà attraverso buone pratiche di isolamento termico e risparmio energetico
A Roma la presentazione del progetto Energia per la Casa comune

A Roma la presentazione del progetto Energia per la Casa comune - Imagoeconomica

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Coniugare sostenibilità e solidarietà, cura della casa comune con il lavoro necessario per la sua custodia. A partire, ad esempio, dall'isolamento termico alla sostituzione di generatore di calore, dalla riqualificazione del sistema di illuminazione all'installazione di impianti fotovoltaici degli edifici che fanno capo alle diocesi, che diventano così capofila nella promozione di buone pratiche in tema di efficienza energetica. È molto più di un progetto di riqualificazione energetica delle strutture Energie per la Casa Comune, ispirato all'enciclica “Laudato si'” di papa Francesco, che ha coinvolto 10 diocesi italiane con l'obiettivo di promuovere la cultura della sostenibilità energetica. Il progetto, i cui risultati sono stati presentati ieri a Roma, s’inserisce nel contesto della campagna nazionale per l'efficienza energetica promossa dal ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica e attuata da Enea e ha avuto come partner la Conferenza episcopale italiana, con il supporto tecnico della Rete nazionale delle agenzie energetiche locali (Renael).

Ad essere stati analizzati a livello energetico sono stati 34 edifici fra scuole, laboratori, oratori, centri congressi e piscine, ma anche alcune chiese, nelle diocesi di Bolzano-Bressanone, Bergamo, Lodi, Torino, Modena-Nonantola, Genova, Firenze, Teramo-Atri e Napoli. «Credo che queste 34 strutture rappresentino un contributo di conoscenza importante. La casa comune è la sfida che abbiamo a livello Paese», ha spiegato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, aggiungendo che «la sfida è arrivare a diffondere, su tutto il sistema della Chiesa e degli enti del Terzo settore, i vantaggi del “decreto Cer” che stiamo cercando di correggere e migliorare», visto che «i fondi ci sono».

Fondamento dell’atteggiamento della Chiesa verso l’ambiente è la cura. E la cura, ha sottolineato il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi, «è fatta di lavoro e custodia», citando le parole di papa Francesco sull’importanza di avere un atteggiamento contemplativo della bellezza che spinge a conservare e migliorare quella casa comune che «non è un semplice scenario, ma qualcosa da curare come abitazione. Non basta vivere, ma occorre la felicità che non deve essere funzionale a un indice economico», ha aggiunto il presule che ha parlato anche di ecologia integrale che è «una questione politica e sociale, che interessa ambiente, energia e anche la sfera lavorativa. E bisogna connetterli per salvare tutto».

Il progetto in totale ha coinvolto 67.100 metri quadri e una superficie riscaldata di 57.100 metri quadri. I due terzi (71%) sono riscaldati con caldaie a gas naturale, con consumi energetici globali pari a 4.100 mega kilowatt all’anno, equivalenti al consumo di energia elettrica di circa 1.520 famiglie. Dalle diagnosi energetiche effettuate sulle strutture è emerso che le principali esigenze di riqualificazione riguardano: isolamento termico dell'involucro edilizio (71%), sostituzione generatore di calore (47%), riqualificazione del sistema di illuminazione (56%), pannelli solari termici per l'acqua calda sanitaria (24%), installazione di impianti fotovoltaici (74%). E dall’analisi - con interventi che in totale superano i 10 milioni di euro - si comprende che la riqualificazione dell’involucro su 28 edifici porterebbe al 43% di riduzione del fabbisogno energetico, la sostituzione di 16 caldaie con pompe di calore al 45% di risparmio di energia primaria e al 47% in meno di emissione di Co2, come pure la riqualificazione dell’illuminazione di 20 edifici produrrebbe il 45% di riduzione dei consumi. In totale, la riduzione di energia primaria sarebbe pari a 2.990 mega kilowatt e il risparmio di Co2 a 510 tonnellate all’anno, per un risparmio di 366mila euro.

«Questo progetto ci ha dato la possibilità di aprire un dialogo con diocesi e parrocchie, in grado di trasferire concetti fondamentali legati alla sostenibilità energetica e sociale», ha detto il direttore generale Enea, Giorgio Graditi. La sfida urgente, ha ricordato l’economo della Cei, don Claudio Francesconi, «è la custodia della casa comune, mettendo insieme sostenibilità e solidarietà». Lo sguardo, infatti, va rivolto alle nuove generazioni, «verso le quali abbiamo un’enorme responsabilità». Ed ecco perché, ha aggiunto, la speranza è che «questo lavoro contribuisca a costruire un futuro più sostenibile e giusto per tutti».

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