lunedì 9 marzo 2020
Per Piazza Affari il calo peggiore dopo Brexit. In due settimane bruciati virtualmente 14 mesi di rialzi. Il Ftse Mib torna ai livelli di dicembre 2018. Quotazioni del petrolio a picco
Le Borse franano. Milano -11,2%, il petrolio a 30 dollari

Mercati nel panico

COMMENTA E CONDIVIDI

Le Borse non hanno retto al doppio bombardamento di cattive notizie arrivato durante il fine settimana: da un lato l’accelerazione della diffusione in Europa del Covid-19 e le misure d’urgenza decise dall'Italia; dall'altro la guerra sul prezzo del petrolio scoppiata tra Arabia Saudita e Russia dopo il mancato accordo all’Opec+.

Ne è venuta fuori una delle peggiori giornate che i mercati azionari ricordino. È partita molto male con la caduta dei mercati asiatici, che chiudono quando ancora in Europa è mattina: -5,1% Tokyo, -4,2% Hong Kong, -3% Shanghai. Ma è proseguita peggio quando le Borse europee dovevano aprire e in alcuni casi, come è successo a Milano, nemmeno riuscivano ad avviare gli scambi perché troppi titoli erano in una situazione di eccessivo ribasso. Il Bilancio finale dei mercati del Vecchio Continente è terribile: -11,2% Milano, -8,4% Parigi, -7,9% Francoforte, -7,7% Londra. In America, il Dow Jones e il Nasdaq a tre ore dalla chiusura perdono rispettivamente il 7% e il 5,5%.

La Consob: non è attacco speculativo

Dai mercati azionari europei sono usciti 608 miliardi di euro in un giorno, solo Milano ha perso 51 miliardi di capitalizzazione. La nostra Borsa è tornata ai livelli di fine 2018, annullando il rialzo di oltre un anno. Nessun titolo dell’indice FtseMib si è salvato. Per trovare un giorno peggiore delle Borse bisogna tornare all'11 settembre del 2001, cioè all'attentato alle Torri Gemelle.

Il leghista Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze e Tesoro del Senato, ha invitato la Consob a verificare se dietro questa caduta ci siano «manovre speculative». Con una nota la commissione che vigila sui mercati finanziari ha risposto che non ci sono “attacchi speculativi”, «salvo che non si voglia attribuire a questo termine la reazione degli operatori alle incertezze sul futuro generate dagli effetti del coronavirus sull'economia».

Il crollo del petrolio

Una buona parte di questo crollo si spiega con la crisi petrolifera. Dal momento che la domanda mondiale di petrolio è prevista in calo per la crisi delle attività produttive provocata dal Covid-19, il cartello degli esportatori Opec aveva tentato di negoziare un taglio coordinato da 1,5 milioni di barili che coinvolgesse anche la Russia. Mosca ha rifiutato, nella speranza che la discesa delle quotazioni sotto i 50 dollari mandasse in crisi i produttori di shale oil americano, che hanno bisogno di quotazioni sopra quel livello per restare redditizi. L’Arabia Saudita, primo produttore al mondo, ha risposto alla prova di forza dei russi annunciando un aumento della produzione massicci sconti sul suo petrolio. Le quotazioni sono crollate del 30% per poi ridurre il calo a circa -20%: il Brent europeo e il Wti americano sono scivolati dai circa 45 dollari di venerdì a poco più di 32 dollari.

Acquisti sui Bund, vendite dei Btp

Gli investitori hanno ritirato i soldi dalle Borse per spostarli sui beni rifugio, così da spedire il rendimento del Bund decennale tedesco al -0,91% e quello del Treasury americano allo 0,4%. L’oro è tornato sopra i 1.700 dollari, ai massimi dal 2012. Venduti invece i Btp italiani, il cui rendimento è salito fin sopra l’1,42%, con uno spread di 228 punti sul Bund.

Il Fondo monetario internazionale ha invitato le Banche centrali a prepararsi a offrire liquidità alle banche e alle società finanziarie perché possano continuare a fare prestiti a piccole e medie imprese. «Più ampi stimoli monetari come tagli dei tassi di interesse e acquisti di asset possono sostenere la fiducia e sostenere i mercati finanziari se c’è il rischio di una stretta» ha scritto il capo economista Gita Gopinath in un intervento sul blog del Fmi.







© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: