mercoledì 20 dicembre 2023
Il presidente Besseghini annuncia un rinvio di tre mesi, sono 8,7 milioni i clienti interessati. Il 10 gennaio invece confermata la fine di quello del gas
undefined

undefined - undefined

COMMENTA E CONDIVIDI

Slitta di tre mesi la fine del mercato tutelato dell'energia elettrica. "La data del primo di aprile è stata spostata al primo di luglio". Lo ha detto il presidente di Arera (autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente) Stefano Besseghini. "E' una decisione che abbiamo preso ieri, poche ore fa ho firmato la delibera", ha spiegato in un'intervista al Tg3.

Secondo gli ultimi dati dell'autorità sono 8,7 milioni i clienti del mercato tutelato dell'elettricità e 6,1 milioni quelli del mercato tutelato del gas, circa il 30%. Dovranno passare al mercato libero tranne i 4,5-5 milioni, considerati "fragili", che resteranno con le tariffe fissate dall'Arera. Persone in situazione economica svantaggiata, malati, disabili, in zone disastrate o isole non interconnesse, oltre i 75 anni. Gli utenti che non sceglieranno un operatore sul mercato libero, verranno assegnati in automatico al "Sistema a tutele graduali": in pratica, saranno affidati ad operatori che hanno vinto una gara con Arera.

Il primo luglio del 2021 è stato chiuso il mercato tutelato di luce e gas per le piccole imprese, adesso tocca alle famiglie.

Besseghini ha spiegato che il Decreto Energia ha introdotto alcune modifiche importanti fra le quali lo spostamento delle gare (per individuare i fornitori di elettricità che saranno assegnati in automatico agli utenti del mercato tutelato che non avranno scelto un operatore di mercato libero, n.d.r.). Avrebbero dovuto essere l'11 di dicembre, sono state portate al 10 di gennaio. Sono stati previsti inoltre una campagna informativa specifica per questa transizione, che curerà il ministero dell'Ambiente e un'attenzione particolare ai Rid, i meccanismi di pagamento automatico. "I consumatori devono avere ben chiaro che tutto questo meccanismo che si sta mettendo su con le aste non è un meccanismo per portarli forzatamente al mercato libero - ha concluso Besseghini -. E' un mccanismo per costruire un sistema di salvaguardia, che permetta alle persone che non scelgono di non scegliere, e di rimanere comunque servite, con delle tariffe che metteremo ad asta. L'esito dell'asta è per fare in maniera di avere le tariffe per questo servizio il più vantaggiose possibile".

Nessuna proproga invece per l'imminente fine del mercato tutelato del gas, fissata per il 10 gennaio. Per gli oltre 6 milioni di consumatori italiani che sono sul mercato tutelato del gas la bolletta di novembre è stata leggermente meno cara. L'Arera ha stabilito un calo dell'1,3% per la famiglia tipo in regime di tutela, dovuta alla flessione dei costi della materia prima.Secondo l'autorità, la spesa per il metano della famiglia tipo, che ha consumi medi di 1.400 metri cubi annui, è stata di 1.431 euro circa negli ultimi dodici mesi, al lordo delle imposte, inferiore del 17,7% rispetto all'anno precedente.

Le associazioni di consumatori hanno chiesto una proroga, ormai impossibile, anche per il gas. Secondo l'Unione nazionale consumatori la liberalizzazione sarà una vera e propria stangata per le famiglie. Ad ottobre 2023 rispetto al mese di giugno 2021 la luce del mercato libero in Italia è più cara del 97,7% contro il 31,6% del tutelato, più del triplo, mentre considerando il primo dato utile del gas rilevato dall'Istat, dicembre 2021, il libero da allora è aumentato del 41,5% contro il +5,7% del mercato tutelato.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI