La nuova Abarth 600e - deponti.marco@gmail.com
Con la nuova Abarth 600e, lo Scorpione punge ancora. Anche perchè è la più potente di sempre. Malgrado sia ovviamente 100% elettrica. Marketing e comunicazione di Abarth, come da tradizione, spingono molto l’aspetto prestazionale della vettura, tanto da affidarsi al claim “The most powerful Abarth ever”. Non solo la più potente, ma anche la più divertente. E il divertimento non ha prezzo. Anche se in questo caso, la cifra da investire è abbondante davvero.
Due versioni. L’ultimo “scorpioncino” sarà disponibile in due versioni, entrambe caratterizzate da un design ispirato alle auto da corsa: la Abarth 600e Turismo da 240 CV (da 43.000 euro) e la Scorpionissima da 280 CV (qui il prezzo parte da 49.00 euro), che sarà disponibile in soli 1.949 esemplari e in due colorazioni.
Inevitabile la domanda: come si fa a spendere tutti quei soldi per uno ‘scatolino’ del genere?” Dal sospetto di essere preso in giro alla convinzione che, tutto sommato, “quelli di Abarth” avevano ragione, è un attimo. Mai come in questo caso vale il detto “provare per credere”. Noi, in conferenza stampa, non ci credevamo ma, dopo averla provata in pista, ci abbiamo creduto. E alla grande. La nuova Abarth 600e, infatti, ha una tenuta di strada incredibile, un’accelerazione e ripresa “elettrizzanti”. Insomma, è davvero sicura e divertente da guidare.
Entrambe le versioni della Nuova Abarth 600e sono dotate di tre modalità di guida: Turismo (accelerazione fluida e tranquilla), Scorpion Street (permette di raggiungere i 180 km/h) e Scorpion Track (raggiunge i 200 km/h sfruttando tutti i 280 CV che ha a disposizione). Sia chiaro: la nuova Abarth 600e non è la classica auto da famiglia, non è una vettura per tutti e non tutti se la possono permettere. E per lei, fattori come, per esempio, l’autonomia non hanno importanza nel senso che la usi, la sfrutti, schiacci sull’acceleratore e l’ultima cosa a cui pensi è proprio l’autonomia. Pensi solo a divertirti il più possibile e nella massima sicurezza. Già, proprio come avevano detto “quelli di Abarth”.