Un'accademia per i "mestieri del 2030"

Academy4Future di Intesa Sanpaolo punta, attraverso corsi specializzati, a formare 20mila dipendenti l'anno sulle competenze necessarie per il lavoro del futuro
October 6, 2025
Un'accademia per i "mestieri del 2030"
Un nuovo polo formativo per preparare circa 20mila dipendenti l’anno ad affrontare le sfide di di domani, in un mondo e in un settore professionale in continua evoluzione. È il nuovo progetto di Corporate Academy ideato da Intesa Sanpaolo e presentato nella sede milanese del Centro congressi di Fondazione Cariplo. Academy4Future inaugura una stagione di innovazione anche in questo ambito per il gruppo bancario guidato da Carlo Messina, con un pacchetto di corsi (in gran parte già partiti o in avviamento entro la fine dell’anno) focalizzati su dieci diversi programmi e otto specializzazioni su argomenti tecnici, manageriali e soft skills, che rispecchiano le direttrici di sviluppo di Intesa: intelligenza artificiale; gestione, protezione e analisi dei dati; rischi; internazionalizzazione; espansione delle reti commerciali; wealth management; omnicanalità e criteri di sostenibilità. Con il contributo di università italiane o straniere e partner esterni – tra cui la società di formazione digitale Digit’ed- e una governance composta da comitati scientifici, tecnici e accademici a valutarne risultati e qualità dei contenuti, l’Academy punta a rafforzare le oltre 30 milioni di ore di formazione già erogate con iniziative similari negli ultimi quattro anni.
«Siamo entrati in un’epoca di enormi rivoluzioni dal punto di vista tecnologico e culturale, il che influenza inevitabilmente il nostro stile di vita, il modo di interagire, lavorare e produrre» ha spiegato Nicola Fioravanti, Chief Governance, Operating and Transformation Officer del Gruppo. «Dobbiamo aiutare i nostri 90mila colleghi a diventare capaci di affrontare questi cambiamenti diventando versatili e più resilienti. E dobbiamo farlo in maniera continuativa, investendo la maggior parte delle risorse proprio su questa “trasformazione”». La parola d’ordine è «riqualificare» il personale bancario -nelle sedi del territorio nazionale e in parte minoritaria anche online- aggiornando le competenze per adeguarle all’evoluzione delle tecnologie, delle professioni e delle esigenze del mercato, anche tramite il confronto costante con le organizzazioni sindacali. In questo modo, i software «non sostituiranno l’elemento umano ma lo potenzieranno permettendo crescita e competitività» aveva già chiarito in proposito anche il Ceo Messina.
Una strategia che si inserisce nel percorso di «rinnovamento e valorizzazione dell’organico» portato avanti da Intesa con l’acquisizione di nuovi dipendenti e la formazione sui nuovi fronti come la cybersicurezza, che arriva alla fine di un decennio segnato da grandi cambiamenti. L’introduzione del lavoro da remoto nel 2015, la settimana corta e gli orari flessibili nel 2023, le nuove misure per la genitorialità e l’assunzione- dal 2021- di cinquemila giovani (di cui circa la metà in ambito IT e tech, per accelerare la trasformazione digitale della Banca). E ora la Corporate Academy, che risponde alla crisi di un modello aziendale e prima ancora pedagogico, figlia dei tempi, come ha ricordato nel suo intervento Francesco Profumo, già direttore del Politecnico di Torino, ministro dell’Istruzione nel governo Monti e ora presidente di Isybank, la banca digitale parte, dal 2016, del gruppo Intesa Sanpaolo: «Le competenze apprese oggi diventano obsolete in tempi molto rapidi, dunque è necessario continuare ad imparare anche durante la vita lavorativa e aggiornarsi sempre. Abbiamo vissuto un’epoca in cui la mobilità era relativa, mentre ora anche le relazioni lavorative sono veloci e bisogna tenerne conto. Servirebbero sinergie tra la scuola, l’università, le agenzie formative del Paese, e il mondo delle imprese cosicché quest’ultime possano mettere a disposizione dei loro studenti strumenti di aggiornamento nel corso della vita». L’istruzione continua è ormai un asset e perseguirla sarà la missione dei trecento formatori dell’Academy, che prepareranno il personale di Intesa ai mestieri del 2030, con uno sguardo all’equilibrio tra formazione e agende lavorative sempre più fitte e un altro alla costruzione di corsi multilivello «con programmi generali di base e altri di specializzazione per accrescere la competenza interna su temi molto specifici, come l’IA».  

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