Nasce "Dedalo-Laboratorio permanente sul fenomeno Neet"
di Redazione
Nel 2024, su un totale di 2.078.705 di giovani italiani che non studiano e non lavorano, la condizione prevalente è la disoccupazione di lungo periodo, ovvero superiore a un anno (14%)

Nasce Dedalo-Laboratorio permanente sul fenomeno Neet. Il progetto istituisce un Osservatorio e un laboratorio nazionale che accende un faro continuativo e sistemico per studiare e comprendere le cause profonde dell’allontanamento dei giovani dai percorsi scolastici, formativi e dal mondo del lavoro, mappare e far conoscere le progettualità attivate nei territori e stimolare iniziative di contrasto e prevenzione. Dedalo è realizzato da Fondazione Gi Group in partnership con l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, in collaborazione con ZeroNeet - il programma di contrasto al fenomeno dei Neet promosso da Fondazione Cariplo - e Fondazione Compagnia di San Paolo. Il progetto si pone come punto di riferimento per l’intera società - istituzioni, terzo settore, scuole, università, aziende e famiglie - offrendo uno spazio condiviso, che, attraverso un portale interattivo dedicato - fondazione.gigroup.it/dedalo - mette a disposizione un patrimonio di risorse composto da database nazionali e regionali sui Neet, analisi approfondite, interpretazione e sintesi di dati, e una raccolta di buone pratiche per affrontare il fenomeno.
Lo studio introduce una metodologia di classificazione dei Neet che, a partire dalla classificazione Eurofound – tra gli standard di riferimento internazionali - ed elaborando l’indagine Istat “Forza di Lavoro”, offre una lettura del fenomeno a una profondità senza precedenti, permettendo di comprendere specificità inedite e di cogliere, a un livello di dettaglio superiore alle tradizionali analisi, l’eterogeneità e la complessità di questa condizione dei giovani.
Su un totale di 2.078.705 di Neet italiani nel 2024, la condizione prevalente è la disoccupazione di lungo periodo, ovvero superiore a un anno (14%), seguita dai motivi familiari legati all’essere casalinga, volere più tempo per la famiglia o aspettare un figlio (13,1%) e da chi è in attesa di risposte da ricerche di lavoro passate (12,4%). Elevata anche la quota di chi è Neet per motivi di vera e propria cura familiare che, su un totale di 11,8%, per il 9,4% sono il risultato di una scelta e per il 2,4% sono invece legati all’indisponibilità di servizi o al loro costo eccessivo. Una delle componenti più critiche del fenomeno è quella degli scoraggiati (11,2%): tra questi, la fetta prevalente (9,5%) pensa di non riuscire a trovare un lavoro in generale e un ulteriore 1,7% di non riuscire a trovare un lavoro adeguato alle proprie esigenze.
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