Italia promossa da Fitch. «Siamo sulla strada giusta»
di Redazione
Migliora il giudizio sul nostro Paese. Esulta il ministro Giorgetti

L'Italia incassa la promozione di Fitch. Dopo S&P, che ha alzato il rating lo scorso 11 aprile, e Moody's che ha rivisto al rialzo l'outlook in maggio, anche Fitch ora migliora il suo giudizio portandolo a BBB+ con outlook stabile. L'ultima volta che Fitch aveva rivisto al rialzo il rating dell'Italia è stato nel dicembre 2021, con il governo di Mario Draghi. Nella valutazione, tra i punti di forza e di debolezza del rating, Fitch sottolinea: «L'upgrade riflette una maggiore fiducia nella traiettoria fiscale dell'Italia, sostenuta da un crescente record di prudenza fiscale e da un forte impegno a raggiungere gli obiettivi fiscali a breve e medio termine nell'ambito del nuovo quadro fiscale dell'UE. Un contesto politico stabile, il continuo impulso alle riforme e la riduzione degli squilibri esterni migliorano ulteriormente i parametri di credito dell'Italia. Questi fattori attenuano i rischi derivanti da un debito pubblico ancora elevato e dalle crescenti sfide esterne».
L'agenzia ricorda, inoltre, come le autorità italiane «mantengono l'impegno a limitare la spesa, con l'obiettivo di ridurre il deficit al 2,6% nel 2027 e al di sotto del 2% entro il 2029, sostanzialmente in linea con le nostre previsioni». «La spesa per la difesa è sulla buona strada per raggiungere il 2% del PIL nel 2025, ma ciò è dovuto principalmente alla riclassificazione» della spesa e la stima è solo una di un limitato aggravio per la difesa nel periodo 2026-2027 (meno di 0,1 punti percentuali all'anno).
Per Fitch, poi «l'Italia è sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di crescita della spesa netta per il 2025 (1,3%) e ridurre il deficit strutturale di almeno lo 0,5% nell'ambito della Procedura per i disavanzi eccessivi». Secondo Fitch, infine, «l'attuale quadro politico e il contesto politico stabile favoriscono il raggiungimento degli obiettivi da parte dell'Italia», con gli impegni di pianificazione pluriennale che «fungono da importante ancoraggio per sostenere la prudenza sui conti pubblici» e questo - si sottolinea - «è in netto contrasto con il recente passato, quando l'Italia ha sofferto di inversioni di rotta e instabilità politica, che hanno portato al mancato raggiungimento degli obiettivi».
Sul fronte debito l'agenzia ricorda come quello italiano sia diminuito di oltre 20 punti percentuali nel periodo 2020-2024, tornando ai livelli pre-pandemici più rapidamente del previsto (e in contrasto con molti altri paesi dell'eurozona). «Prevediamo che il debito aumenterà modestamente dal 135,3% del PIL nel 2024 al 137,5% nel 2026, riflettendo gli aggiustamenti stock-flussi legati principalmente al regime di superbonus» ma - continua l'agenzia - «prevediamo che il rapporto debito/PIL inizierà a diminuire di circa 1 punto percentuale all'anno (al 134% entro il 2030) man mano che questi effetti si dissipano, riflettendo avanzi primari sostenuti e una crescita nominale modesta (prossima al 3%)».
Sul fronte debito l'agenzia ricorda come quello italiano sia diminuito di oltre 20 punti percentuali nel periodo 2020-2024, tornando ai livelli pre-pandemici più rapidamente del previsto (e in contrasto con molti altri paesi dell'eurozona). «Prevediamo che il debito aumenterà modestamente dal 135,3% del PIL nel 2024 al 137,5% nel 2026, riflettendo gli aggiustamenti stock-flussi legati principalmente al regime di superbonus» ma - continua l'agenzia - «prevediamo che il rapporto debito/PIL inizierà a diminuire di circa 1 punto percentuale all'anno (al 134% entro il 2030) man mano che questi effetti si dissipano, riflettendo avanzi primari sostenuti e una crescita nominale modesta (prossima al 3%)».
«Tanto studio, tanto lavoro. Serio e riservato. Abbiamo riportato l'Italia sulla giusta strada», commenta il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Esulta anche il segretario della Lega, Matteo Salvini: «Sono orgoglioso del lavoro della Lega e del suo ministro dell'Economia per il bene degli italiani».
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