Rossella Sobrero, la tessitrice sociale

Figura di riferimento per la sostenibilità, è stata origine e motore dei network più riusciti: dal Salone al Giro d’Italia della CSR
February 24, 2022
Rossella Sobrero, la tessitrice sociale
Rossella Sobrero
Da oltre vent’anni insegue un solo obiettivo: costruire reti. Mettere in relazione persone, enti, istituzioni e imprese che lavorino insieme per realizzare modelli di sviluppo sociale e ambientale più sostenibili. Ha iniziato ad annodare i primi fili nel 2002 quando, con grande visione, ha fondato insieme a un collega Koinètica, una società nata per accompagnare le imprese in un percorso di responsabilità sociale di cui, all’epoca, si sapeva ben poco. Oggi Rossella Sobrero è una delle figure di riferimento, in Italia, quando si parla di sostenibilità, anche perché è stata origine e motore di alcuni dei network sociali più riusciti. Come il 'Salone della CSR e dell’innovazione sociale' che ogni anno chiama a raccolta presso l’Università Bocconi di Milano migliaia di persone e centinaia di enti e imprese. «L’idea è nata nel 2005 – ricorda – quando abbiamo lanciato la manifestazione 'Dal dire al fare', che nella sua prima edizione contava 7 imprese e 300 partecipanti. Sedici anni dopo, nell’edizione 2021 del Salone, abbiamo registrato, nonostante l’emergenza pandemica, 231 organizzazioni, 1500 visitatori e 14mila collegamenti in streaming». Una crescita, a onor del vero, non solo numerica. «Nel tempo è aumentata nelle imprese la consapevolezza di dover mettere lo sviluppo sostenibile al centro dei processi aziendali – commenta Sobrero –. Il prossimo passo sarà diffondere questa consapevolezza (che ormai i grandi gruppi hanno acquisito) anche nel mondo delle piccole e medie imprese». Non solo. L’obiettivo è uscire dal Salone per andare su tutto il territorio nazionale a stimolare la creazione di reti che migliorino il livello di benessere delle comunità locali.
«Con questo spirito è nato il 'Giro d’Italia della CSR', un percorso a tappe che propone momenti di confronto tra imprese, enti del terzo settore, istituzioni e cittadini – racconta Sobrero –. La cosa sorprendente è che abbiamo favorito l’incontro di realtà dello stesso territorio che prima non avevano mai avuto occasione di collaborare». Gli esempi non mancano: la rete 'Animaimpresa' di Udine, che oggi riunisce diverse realtà del Friuli Venezia Giulia, è nata a valle di una tappa del Salone. Così come è successo per la RIS (Rete di innovazione sostenibile) di Verona. «All’interno dello stesso Salone abbiamo istituito un momento per favorire l’incontro tra chi promuove iniziative di sostenibilità – aggiunge Sobrero –: si tratta di un vero e proprio Speed Date, in cui i soggetti interessati possono vedere ogni 5 minuti un interlocutore diverso, valutando se si possono attivare sinergie per favorire la crescita dei rispettivi progetti». Ma le 'tessiture sociali' realizzate da Sobrero non finiscono qui. Riguardano anche il mondo dei giovani, ai quali ha dedicato uno dei progetti di cui va più fiera. «Partecipando a diversi eventi dedicati alla comunicazione sociale in giro per l’Italia – ricorda –, avevo notato un interesse vivo da parte di molti giovani verso questi temi. Ho iniziato quindi a cercare uno strumento capace di mettere in rete questi giovani, per non disperdere le loro idee e il loro entusiasmo». La risposta è arrivata nel 2015, quando Sobrero con un collega giornalista ha scoperto un network di studenti universitari in Sudamerica, nato proprio con lo stesso obiettivo. «Ho pensato di replicare quel modello in Italia e così è nato il CSRnatives, un network di universitari e giovani professionisti interessati alla sostenibilità».
Anche in questo caso la crescita è stata esponenziale: «Sono partita mettendo in relazione 15/20 ragazzi, adesso la rete ne conta oltre 500, che arrivano da tutti gli atenei italiani e organizzano moltissime attività: dalla formazione interna alla redazione di ebook all’animazione di un blog». La vera sfida però è trovare nuovi modi per ingaggiare chi, rispetto a questi temi, è poco coinvolto. «Con questo spirito – spiega – abbiamo realizzato con FERPI, ASviS e RAI per il sociale 'Il glossario della sostenibilità': una serie di puntate trasmesse il sabato da Unomattina, nelle quali si raccontano in modo semplice i principi di uno stile di vita sostenibile». Sul fronte aziendale, invece, Sobrero sta per pubblicare un saggio dal titolo 'Verde anzi verdissimo' che spiega come comunicare la sostenibilità evitando il rischio greenwashing. «Spesso è un rischio inconsapevole, ma non per questo meno pericoloso – avverte –. Per mancanza di un’adeguata cultura e spinte da un’opinione pubblica che chiede maggiore sostenibilità, molte imprese promettono più di quanto realizzino, oppure raccontano con enfasi eccessiva ciò che sono tenute a fare per legge. Oggi più che mai è fondamentale essere trasparenti e coerenti. In caso contrario non si rischia più solo di compromettere la reputazione, ma il valore, quindi l’esistenza stessa, dell’impresa».

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