Notte tranquilla per il Papa. «Condizioni stabili»
La Sala Stampa fa sapere che Francesco ha riposato. Ieri ha alternato la ventilazione meccanica non invasiva con l'ossigenoterapia. Non ha febbre, è "vigile e orientato".

Papa Francesco ha trascorso un'altra notte tranquilla, la sedicesima, al Policlinico Gemelli: lo fa sapere la Sala Stampa con un messaggio inviato ai giornalista attorno alle 8.20 di stamattina, aggiungendo che il Pontefice «riposa ancora».
Ieri sera il bollettino medico parlava di «condizioni stabili». E così, dopo un giorno di allerta in seguito all’episodio di broncospasmo di venerdì, le notizie giunte dalla Sala Stampa vaticana sulle condizioni cliniche del Papa risultavano prudentemente positive: «Sono rimaste stabili». Il Papa «non ha presentato episodi di broncospasmo».
La nota affermava dunque che non ci sono state altre crisi e che il papa Francesco nel corso della giornata di ieri «ha alternato la ventilazione meccanica non invasiva a lunghi periodi di ossigenoterapia ad alti flussi, mantenendo sempre una buona risposta agli scambi gassosi». Informava inoltre che Francesco «è apiretico», non ha febbre e «non mostra leucocitosi», cioè un incremento consistente del numero dei globuli bianchi che spesso è causata dalla risposta dell’organismo nel tentativo di combattere un’infezione, oppure da alcuni farmaci come i corticosteroidi.
«I parametri emodinamici si sono sempre mantenuti stabili», hanno aggiunto le fonti mediche, e il Papa «ha continuato ad alimentarsi e ha regolarmente» effettuando «la fisioterapia respiratoria» e «collaborando attivamente».
«Il Santo Padre – affermava infine il bollettino – è sempre vigile ed orientato. Nel pomeriggio ha ricevuto l’Eucarestia, quindi si è dedicato alla preghiera».
La prognosi rimane sempre «riservata». Nella mattinata di ieri, 1 marzo, dopo una notte trascorsa tranquilla, Francesco, secondo le informazioni giunte dalla Sala stampa vaticana, ha fatto colazione, preso un caffè e ha letto alcuni quotidiani.
Nel pomeriggio di venerdì Francesco aveva invece presentato una crisi di broncospasmo definita dai medici «isolata» ma che aveva tuttavia determinato «un episodio di vomito con inalazione» e dunque un «repentino peggioramento del quadro respiratorio». Una situazione preoccupante tanto da provocare un’allerta medica di 24/48 ore per scongiurare il pericolo di una severa complicanza dovuta ad una conseguente polmonite ab ingestis, che potrebbe verificarsi quando secrezioni delle vie aeree superiori o di contenuto gastrico dovessero nei polmoni.
Nel bollettino era stato subito sottolineato che il paziente era stato «prontamente broncoaspirato» ed aveva «iniziato la ventilazione meccanica non invasiva, con una buona risposta sugli scambi gassosi». Anche se il Papa era «sempre rimasto vigile e orientato, collaborando alle manovre terapeutiche», avevano infine affermato le fonti della Santa Sede. La situazione resta comunque complessa e la prognosi rimane riservata. La Sala Stampa della Santa Sede ha infine reso noto che domenica 2 marzo il testo dell'Angelus sarà diffuso come le scorse domeniche.
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