Leone XIV: Hiroshima monito per il mondo di oggi
di Redazione
Ancora un appello del Papa affinchè in questo mondo segnato da forti tensioni, si imbocchino le vie del dialogo fraterno. Il ricordo delle giornate del Giubileo dei giovani

"A 80 anni dal bombardamento nucleare della città di Hiroshima, seguito tre giorni dopo da Nakasaki, assicuro la mia preghiera per chi ha subito effetti fisici, psciologici e sociali da quell'evento". Arriva poco prima dei saluti ai pellegrini di lingua italiana presenti all'udienza generale del mercoledì, l'ennesimo appello di Leone XIV contro l'uso delle armi e l'invito a seguire le vie del dialogo fraterno. Già alla vigilia di questo anniversario che cade proprio oggi 6 agosto, il Pontefice aveva sottolineato come le armi nucleari siano una offesa all'umanità.
“Nonostante il passare degli anni quei tragici avvenimenti costituiscono un monito universale contro la devastazione causata dalle guerre e in particolare dalle armi nucleari. Auspico che nel mondo contemporaneo, segnato da forti tensioni e sanguinosi conflitti, l’illusoria sicurezza basata sulla minaccia della reciproca distruzione, ceda il passo agli strumenti di giustizia, alla pratica del dialogo, alla fiducia nella fraternità” ha concluso il Pontefice.
Ma non è mancato anche l'eco dell'appena vissuto Giubileo dei giovani nelle parole del Papa. "Saluto con gioia le delegazioni dei giovani del Burkina Faso e del Niger, venuti a Roma nell'ambito del Giubileo dei Giovani. Desidero rinnovare la mia preghiera per i vostri Paesi. Siete venuti qui come pellegrini della speranza. Andate avanti, la speranza non delude, come artigiani di pace e di riconciliazione avete tutto per preparare un mondo migliore e più fraterno". E non solo nel saluto ai fedeli di lingua francese vi è stato questo richiamo al Giubileo pensato per i giovani della scorsa settimana. Salutando i pellegrini portoghesi papa Prevost ha esortato, "con gli straordinari eventi del Giubileo dei giovani ancora vivi nella memoria" a "continuare a pregare affinché lo Spirito Santo predisponga i cuori di tanti giovani all’annuncio del Vangelo".
La catechesi settimanale ha dato avvio a un nuovo segmento del ciclo legato all'Anno Santo che stiamo vivendo. La catechesi ha affontrato il tema "La Pasqua di Gesù. La preparazione della cena. Là preparate per noi". Il riferimento è ai momento nei quale Gesù e gli Apostoli si stanno preparando per vivere la Pasqua ebraica. Dunque nelle prossime settimane il Pontefice rifletterà sul mistero della passione, morte e Risurrezione di Gesù. Commentando il brano evangelico il Papa ha sottolineato che "anche oggi, come allora, c’è una cena da preparare. Non si tratta solo della liturgia, ma della nostra disponibilità a entrare in un gesto che ci supera. L’Eucaristia non si celebra soltanto sull’altare, ma anche nella quotidianità, dove è possibile vivere ogni cosa come offerta e rendimento di grazie". Un atteggiamento, una postura che richiama ciascuno di noi a farsi delle domande sulle proprie relazioni. Del resto, commenta il Papa parlando dell'atteggiamento di Dio nei nostri confronti, "l’amore vero – ci ricorda il Vangelo – si dà prima ancora che venga ricambiato. È un dono anticipato. Non si fonda su ciò che riceve, ma su ciò che desidera offrire".
"Possiamo allora chiederci - ha aggiunto Leone XIV -: quali spazi nella mia vita ho bisogno di riordinare perché siano pronti ad accogliere il Signore? Cosa significa per me oggi “preparare”? Forse rinunciare a una pretesa, smettere di aspettare che l’altro cambi, fare il primo passo. Forse ascoltare di più, agire di meno, o imparare a fidarmi di ciò che già è stato predisposto. Se accogliamo l’invito a preparare il luogo della comunione con Dio e tra di noi, scopriamo di essere circondati da segni, incontri, parole che orientano verso quella sala, spaziosa e già pronta, in cui si celebra incessantemente il mistero di un amore infinito, che ci sostiene e che sempre ci precede".
Infine rivolgendosi ai pellegrini di lingua italiana, il Pontefice ha detto: "Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto le Suore dell’Apostolato Cattolico, le Ancelle Missionarie del Santissimo Sacramento e le Terziarie di San Francesco, che celebrano i rispettivi Capitoli generali: care sorelle, auspico di cuore che possiate rendere sempre più viva in voi la testimonianza evangelica secondo il carisma di fondazione. Saluto la parrocchia di Villa Estense, gli Scout Agesci di Biella e la banda musicale di Collarmele, invocando su ciascuno i doni dello Spirito Santo perché siano rafforzati i vostri propositi di generosa testimonianza cristiana. Il mio pensiero va infine ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Celebriamo oggi la festa della Trasfigurazione di Cristo: il volto luminoso del Signore sia per voi motivo di speranza e di conforto".
© RIPRODUZIONE RISERVATA






