La folla, la sorpresa del Papa, la pace: Acutis e Frassati sono santi

Più di 80mila per la canonizzazione dei due ragazzi. Leone XIV: «Eucaristia e poveri al centro dei nostri cuori. Giovani, non sprecate la vita». Il monito: Dio non vuole la guerra, ma la pace
September 6, 2025
C’è chi ha passato la notte intorno a via della Conciliazione per essere nelle prime file, ai piedi del sagrato della Basilica Vaticana. E, quando alle 6 di questa mattina, si sono aperti i varchi, piazza San Pietro si è riempita in fretta. Oltre 80mila persone fra il colonnato di Bernini e le vie intorno per Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, i due giovani italiani che sono stati appena proclamati santi da Leone XIV. Un “popolo” da grande evento, a smentire certe previsioni della vigilia che ipotizzavano una doppia canonizzazione “in tono minore” per lo spostamento dei riti: quello di Acutis previsto a fine aprile ma sospeso per la morte di papa Francesco; quello di Frassati inserito nella Messa conclusiva del Giubileo dei giovani ad agosto e poi rinviato a oggi. Celebrazione unica per volere di papa Leone che regala all’Anno Santo i primi due santi del Giubileo e anche del suo pontificato.
La folla che riempie piazza San Pietro per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Ansa
La folla che riempie piazza San Pietro per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Ansa
Esordio a sorpresa con il Papa che si presenta sul sagrato di San Pietro prima dell’inizio della Messa per salutare la folla che si allunga fino a via della Conciliazione. «Buongiorno a tutti e buona domenica. E benvenuti. Fratelli e sorelle, oggi è una festa bellissima per tutta la Chiesa, tutta l’Italia e per tutto il mondo», dice. Volto sorridente, parla completamente a braccio come era accaduto solo un’altra volta nei primi quattro mesi sulla cattedra di Pietro: alla Messa di apertura del Giubileo dei giovani a fine luglio, quando anche in quel caso il Pontefice era arrivato con un fuori-programma in piazza. Segno che Leone XIV si sente particolarmente chiamato ad abbracciare la Chiesa “giovane”.
Papa Leone XIV a sorpresa in piazza San Pietro prima della Messa per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Ansa
Papa Leone XIV a sorpresa in piazza San Pietro prima della Messa per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Ansa
«È davvero una benedizione del Signore trovarsi insieme con voi che siete venuti da ogni parte del mondo» per la canonizzazione dei due santi, prosegue il Papa. Ed è «un dono di fede che vogliamo condividere», aggiunge. Il Pontefice chiede di avere il «cuore aperto» a ricevere la «grazie del Signore» come Frassati e Acutis che avevano nel «cuore l’amore per Gesù Cristo» alimentato dall’«Eucaristia» e «soprattutto» dall’incontro «con i poveri», sottolinea evidenziando quella prossimità agli ultimi che vuole essere una delle attenzioni del suo magistero. E l’invito finale nel saluto a sorpresa: «Tutti noi siamo chiamati a essere santi».
I volti dei due nuovi santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sulla facciata della Basilica di San Pietro per la Messa di canonizzazione - Reuters
I volti dei due nuovi santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sulla facciata della Basilica di San Pietro per la Messa di canonizzazione - Reuters
Sulla facciata della Basilica scendono gli arazzi con i volti dei due giovani: l’universitario di Torino morto esattamente un secolo fa a 24 anni per una poliomielite fulminante, appassionato della montagna, legato all’Azione Cattolica, alla Fuci, al Terz’Ordine domenicano, che soccorreva i poveri e aveva tradotto la fede anche in impegno politico, schierandosi contro il fascismo; e il liceale timido di Milano, stroncato nel 2006 a 15 anni da una leucemia fulminante, devoto alla Vergine e al Santissimo Sacramento, conquistato da Francesco d’Assisi, che, forte della sua esperienza di volontariato fra i dimenticati, è stato un pioniere dell’evangelizzazione nel pianeta digitale e che qualcuno già chiede sia il patrono di Internet.
La folla in piazza San Pietro per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Reuters
La folla in piazza San Pietro per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Reuters
Sono le 10.20 quando Leone dichiara che Frassati e Acutis sono iscritti «nell’albo dei santi». E si commuove. Le sue parole sono precedute dalla lettura delle biografie dei due giovani da parte del cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi. «Il rischio più grande della vita è quello di sprecarla al di fuori del progetto di Dio», ammonisce Leone XIV nell’omelia della Messa. E sprona: «I santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma a orientarla verso l’alto e a farne un capolavoro». Poi richiama le loro parole: «“Non io, ma Dio”, diceva Carlo. E Pier Giorgio: “Se avrai Dio per centro di ogni tua azione, allora arriverai fino alla fine”. Questa è la formula semplice, ma vincente, della loro santità. Ed è pure la testimonianza che siamo chiamati a seguire, per gustare la vita fino in fondo».
Il volto di Pier Giorgio Frassati fra la folla in piazza San Pietro per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Ansa
Il volto di Pier Giorgio Frassati fra la folla in piazza San Pietro per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Ansa
Il Papa indica i punti fermi dei due santi. «Pier Giorgio e Carlo – ricorda – hanno coltivato l’amore per Dio e per i fratelli attraverso mezzi semplici, alla portata di tutti: la santa Messa quotidiana, la preghiera, specialmente l’Adorazione eucaristica». E poi «la Confessione frequente. Carlo ha scritto: “L’unica cosa che dobbiamo temere veramente è il peccato”; e si meravigliava perché – sono sempre parole sue – “gli uomini si preoccupano tanto della bellezza del proprio corpo e non si preoccupano della bellezza della propria anima”». E ancora «la carità» praticata, tiene a evidenziare Leone XIV. «Giorgio diceva: “Intorno ai poveri e agli ammalati io vedo una luce che noi non abbiamo”. Chiamava la carità “il fondamento della nostra religione” e, come Carlo, la esercitava soprattutto attraverso piccoli gesti concreti, spesso nascosti». E cita papa Francesco richiamando «la santità “della porta accanto”».
La Messa in piazza San Pietro per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Reuters
La Messa in piazza San Pietro per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Reuters
Leone XIV descrive Frassati e Acutis come «due innamorati di Gesù e pronti a donare tutto per Lui». Di Pier Giorgio dice che, «a forza di vederlo girare per le strade di Torino con carretti pieni di aiuti per i poveri, gli amici lo avevano ribattezzato “Frassati Impresa Trasporti”». E fa sapere che «oggi la vita di Pier Giorgio rappresenta una luce per la spiritualità laicale» perché «per lui la fede non è stata una devozione privata» ma «spinto dalla forza del Vangelo e dall’appartenenza alle associazioni ecclesiali, si è impegnato generosamente nella società, ha dato il suo contributo alla vita politica, si è speso con ardore al servizio dei poveri». Di Carlo il Pontefice sottolinea l’incontro con «Gesù in famiglia, grazie ai suoi genitori» e «soprattutto nei Sacramenti, celebrati nella comunità parrocchiale». E spiega che «è cresciuto integrando naturalmente nelle sue giornate di bambino e di ragazzo preghiera, sport, studio e carità». Come san Francesco d’Assisi e sant’Agostino, che Leone XIV cita nell’omelia, anche i due nuovi santi «hanno risposto “sì” a Dio, senza tenere nulla per sé». Da qui è scaturita una «meravigliosa storia di santità».
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Messa in piazza San Pietro per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Ansa
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla Messa in piazza San Pietro per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Ansa
Alla celebrazione partecipano i familiari dei due giovani: per Frassati, la nipote 95enne Wanda Gawronska; e per Acutis i genitori Andrea e Antonia con i due figli Francesca e Michele. Il Papa li saluta prima della celebrazione. Poi cita l’Azione Cattolica, ricevendo un’ovazione dalla piazza. E ricorda le delegazioni ufficiali. Quella italiana è guidata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
Papa Leone XIV fra i pellegrini in piazza San Pietro al termine della Messa per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Agenzia Romano Siciliani
Papa Leone XIV fra i pellegrini in piazza San Pietro al termine della Messa per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis - Agenzia Romano Siciliani
Al termine della celebrazione, prima della preghiera dell’Angelus, un nuovo forte monito del Papa contro le guerre che si fa appello. «Dio non vuole la guerra: Dio vuole la pace», dice Leone XIV, quasi a voler condannare le giustificazioni “religiose” dei conflitti. Il Papa rinnova la richiesta di una «incessante preghiera per la pace, specialmente in Terra Santa e Ucraina». Poi si rivolge ai potenti del pianeta: «Ai governati ripeto: ascoltate la voce della coscienza. Le apparenti vittorie ottenute con le armi, seminando morte e distruzione, sono in realtà delle sconfitte e non portano mai pace e sicurezza». E ancora rimarca la necessità di puntare subito sulla diplomazia e sui negoziati: «Dio sostiene chi si impegna a uscire dalla spirale dell’odio e a percorrere la via del dialogo».

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