Il Papa: non rassegnarsi alla logica del conflitto e delle armi

Non si ferma il grido di pace del Pontefice, che ieri ha chiesto l'intercessione della Vergine Maria per il cessate il fuoco nei conflitti. Poi ha citato Pio XII: "Mai più scempio di vite uma
August 15, 2025
Il Papa: non rassegnarsi alla logica del conflitto e delle armi
Vatican Media | Il Papa davanti al Palazzo pontificio di Castel Gandolfo al termine dell'Angelus della solennità dell'Assunta 2025
«Non dobbiamo rassegnarci al prevalere della logica del conflitto e delle armi». E’ un grido che non si spegne quello di papa Leone XIV per la pace, che è risuonato ancora più forte ieri nelle celebrazioni per la Solennità dell’Assunzione di Maria, a poche ore dal delicato vertice in Alaska tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump e il presidente russo, Vladimir Putin, concluso poi senza accordo sul cessate il fuoco in Ucraina. «Ancora oggi purtroppo ci sentiamo impotenti di fronte al dilagare nel mondo di una violenza sempre più sorda e insensibile ad ogni moto di umanità. - ha continuato il Pontefice dopo l’angelus in piazza della Libertà a Castel Gandolfo - Eppure non dobbiamo smettere di sperare». La Vergine «come Madre soffre per i mali che affliggono i suoi figli, specialmente i piccoli e i deboli».

Il riferimento al Concilio Vaticano II

Tutta la vita della Vergine è «stata un pellegrinaggio di speranza insieme al Figlio di Dio e suo», ha sottolineato Leone XIV davanti ai circa tremila fedeli riuniti davanti all’ingresso del palazzo apostolico per la preghiera mariana. Poi ha citato alcune righe di Lumen Gentium, il documento conciliare sulla Chiesa, in cui si legge che la madre di Gesù «"sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione”». Nel pellegrinaggio della vita, soprattutto nell’anno giubilare, e in un periodo storico così complesso, ha aggiunto, «Maria risplende come icona di speranza per i suoi figli pellegrini nella storia, aiutandoli a non perdersi nel male».

Il paragone con le parole di Pio XII

Il dogma dell’Assunzione di Maria, ha ricordato il Pontefice, fu proclamato da papa Pio XII proprio tra le macerie della seconda guerra mondiale, nel 1950. «"Vi è da sperare - ha detto il Vescovo di Roma citando Pio XII in Munificentissimus Deus - che tutti coloro che mediteranno i gloriosi esempi di Maria abbiano a persuadersi sempre meglio del valore della vita umana"», auspicando che mai più si facesse «"scempio di vite umane, suscitando guerre”».

I “sì” che svuotano di potere la morte

Una citazione, quella di Prevost, con cui ha sottolineato nuovamente l’attualità della riflessione sulla devastazione della guerra e il monito sull’utilizzo delle armi che lasciano indietro solo morte. «Quella morte che ancora dilaga quando le nostre mani crocifiggono e i nostri cuori sono prigionieri della paura, della diffidenza» , aveva ribadito in mattinata nell’omelia della Messa celebrata nella parrocchia di San Tommaso da Villanova. E la risposta è nel «Sì di Gesù sulla croce», che svuota «di potere la morte», e in quello della Vergine Maria. «Possiamo oggi intuire che Maria siamo noi quando non fuggiamo, siamo noi quando rispondiamo col nostro “sì” al suo “sì”», ha detto Leone XIV, commentando il Vangelo della Visitazione, brano proposto dalla liturgia per la Solennità.
Gli altri antidoti alla morte e alla guerra, poi, sono tutti i “si” dei martiri della contemporaneità. Il pensiero del Papa è andato in particolare «alle comunità cristiane povere e perseguitate«, ai «testimoni della tenerezza e del perdono nei luoghi di conflitto», agli «operatori di pace e i costruttori di ponti in un mondo a pezzi» che oggi «sono la gioia della Chiesa«. Molti di questi, ha aggiunto Prevost, «sono donne, come l’anziana Elisabetta e la giovane Maria: donne pasquali, apostole della Risurrezione».
Di ieri sera è anche un video pubblicato sui social da padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia di Gaza, in cui il sacerdote argentino si unisce alla preghiera insieme alla sua comunità martoriata dalla guerra e dalle bombe. «Oggi da Gaza, - ha detto il sacerdote argentino - da questo luogo di Calvario, di distruzione e morte, chiediamo alla Madonna di proteggere tutti i suoi figli e in particolare che interceda per il dono della Pace».

Il pranzo con i salesiani a Castel Gandolfo

Dopo l’angelus, tra i pellegrini presenti da vari Paesi, il Papa ha salutato in particolare la comunità di evangelizzazione universitaria dell’Honduras, alcune famiglie del Movimento dell’Amore Familiare e il gruppo di sposi e fidanzati “Santa Rita”. Poi ha pranzato con il vescovo di Albano, Vincenzo Viva, e la comunità salesiana della parrocchia di San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo, in un clima di fraternità.

Gli impegni di domani

Domani un’altra giornata ricca di impegni per papa Leone, che presiederà la Messa domenicale, alle 9:30, al Santuario di Santa Maria della Rotonda di Albano e poi, come di consueto, guiderà la preghiera dell’angelus a Castel Gandolfo. A seguire, alle 13, nel Borgo Laudato si', all’interno dei Giardini delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, il Vescovo di Roma condividerà il pranzo con i poveri della diocesi di Albano. Le pietanze saranno preparate da ristoratori locali e servite da volontari della Caritas diocesana e da operatori del Borgo.

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