Il Papa: l'adozione è un piccolo seme del Regno di Dio
di Redazione
Nel discorso all’Associazione Progetto Agata Smeralda il Papa loda quanti si impegnano per le adozioni a distanza e i coniugi che si aprono all’accoglienza di bambini che non hanno famiglia

"Recentemente, in una delle catechesi dedicate a San Giuseppe, ho toccato il tema dell'adozione dei figli. Ho lodato e incoraggiato i coniugi che aprono il cuore e la casa ad accogliere un bambino o una bambina che non ha famiglia. In modo analogo, questa sensibilità, questa apertura, questa paternità e maternità stanno anche alla base del vostro impegno". Così papa Francesco si è rivolto ai membri del "Progetto Agata Smeralda", organizzazione che collabora con la diocesi di Firenze e che si occupa di adozioni a distanza, ricevuti oggi in udienza in Vaticano con l'arcivescovo, card. Giuseppe Betori.
"Infatti, chi sceglie di fare un'adozione a distanza è spinto dal desiderio di dare una mano a un bambino o una bambina perché si senta amato o amata, perché non manchi del necessario, perché cresca bene… Dare una mano vuol dire, in questo caso, dare il
futuro", ha sottolineato il Pontefice.
futuro", ha sottolineato il Pontefice.
"C'è tanto bisogno di paternità e di tenerezza! - ha aggiunto Francesco - 'Tenerezza' è una parola cacciata via, tante volte, dai dizionari della vita quotidiana. La vera rivoluzione nel mondo la fa chi lavora giorno per giorno, senza far rumore, perché i piccoli e i poveri non siano più disprezzati, scartati, abbandonati, ma possano rialzarsi e vivere secondo la loro dignità di figli di Dio. E un'adozione a distanza preparata, ben seguita, ben accompagnata fa proprio questo".
"È un piccolo seme del Regno di Dio, che cresce e porta frutto nella misura in cui viene coltivato con amore", ha concluso, riconoscendo come "le vostre adozioni a distanza attive ad oggi sono circa settemila, che coinvolgono tantissime persone sostenitrici e tanti laici, suore e sacerdoti che operano nelle periferie del mondo".
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