Il Papa: Dio chiederà conto su come abbiamo custodito il Creato e i fratelli

Leone XIV al summit internazionale per i dieci anni dell’enciclica “Laudato si’”. Sulla crisi ecologica «non c’è spazio per l’indifferenza» e la società civile faccia «pressione sui governi»
September 30, 2025
Il Papa: Dio chiederà conto su come abbiamo custodito il Creato e i fratelli
Ansa | Papa Leone XIV al convegno internazionale a Castel Gandolfo per i dieci anni dell'enciclica "Laudato si'"
La domanda di Leone XIV non ammette fraintendimenti. «Dio ci chiederà se abbiamo coltivato e custodito bene questo mondo che Egli ha creato, a beneficio di tutti e delle generazioni future, e se ci siamo presi cura dei nostri fratelli e sorelle. Allora, che cosa risponderemo?». Interrogativo che vuole scuotere le coscienze di fronte alla crisi ecologica sempre più allarmante e che il Papa pone a poche centinaia di metri dal “Borgo Laudato si’” ospitato nei giardini delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo. Profezia di impegno per la cura della casa comune ispirata dalla fede e laboratorio di formazione e solidarietà, il Borgo è uno dei lasciti “materiali” di papa Francesco dove voleva che si declinassero nel concreto le intuizioni dell’enciclica Laudato si’. Documento che compie dieci anni. E Leone XIV ne celebra l’anniversario proprio a Castel Gandolfo, nel Centro Mariapoli del Movimento dei focolari che accoglie per tre giorni la conferenza internazionale “Raising hope for climate justice” (“Far crescere la speranza per la giustizia climatica”). Il Pontefice la apre nel pomeriggio di oggi tornando di nuovo nella cittadina affacciata sul lago di Albano, davanti a oltre 400 leader religiosi, esperti di clima, rappresentanti della società civile e delle istituzioni provenienti da tutto il mondo. A radunarli il Movimento Laudato si’ che si presenta al Papa come un gruppo mondiale sulla giustizia ecologica radicata nel Vangelo e nell’azione.
Papa Leone XIV al convegno internazionale a Castel Gandolfo per i dieci anni dell'enciclica "Laudato si'" - Reuters
Papa Leone XIV al convegno internazionale a Castel Gandolfo per i dieci anni dell'enciclica "Laudato si'" - Reuters
Leone XIV ribadisce l’urgenza di quella «conversione ecologica» cara al suo predecessore che, afferma il Pontefice nel suo intervento tutto in inglese, non è «diversa da quella che ci orienta al Dio vivente, perché non si può amare il Dio che non si vede disprezzando le sue creature, e non ci si può dire discepoli di Gesù Cristo senza partecipare del suo sguardo sul creato e della sua cura per ciò che è fragile e ferito». Quindi il richiamo all’«ecologia integrale», al centro dell’enciclica, che si basa di quattro colonne, sottolinea papa Leone: essere «con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso». «L’ecologia integrale vive di tutte queste dimensioni», chiarisce. Non di una soltanto. Ed è dalla fede che nasce lo sforzo “verde” per il credente. «Non c’è spazio per l’indifferenza né per la rassegnazione», ammonisce Leone XIV. E chiede alla società civile di «fare pressione sui governi perché sviluppino normative, procedure e controlli più rigorosi». Come aveva già fatto parlando della pace, il Pontefice mostra la sua preoccupazione per la distanza che si avverte fra il sentire della gente e le scelte di chi ha in mano le sorti delle nazioni. «Se i cittadini non vigilano sul potere politico – nazionale, regionale e municipale – non è possibile contrastare i danni ambientali», dice. Leone XIV guarda anche ai prossimi vertici internazionali, dalla Cop 30, ossia la trentesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si svolgerà a novembre nell'Amazzonia brasiliana, alla sessione del Comitato per la sicurezza alimentare della Fai e al vertice sull’acqua che l’Onu sta organizzando per il 2026 e invita ad «ascoltare il grido della Terra e il grido dei poveri, il grido delle famiglie, dei popoli indigeni, dei migranti involontari, dei credenti di tutto il mondo». Poi incoraggia «soprattutto i giovani, i genitori e quanti operano nelle amministrazioni locali e nazionali e nelle istituzioni a dare il loro contributo alla sfida culturale, spirituale ed educativa».
Papa Leone XIV al convegno internazionale a Castel Gandolfo per i dieci anni dell'enciclica "Laudato si'" - Reuters
Papa Leone XIV al convegno internazionale a Castel Gandolfo per i dieci anni dell'enciclica "Laudato si'" - Reuters
Alle spalle di Leone XIV scorrono le immagini di foreste rigogliose, di ghiacciai della Groenlandia, ma anche di terre deserte e distruzione. Il Pontefice benedice l’acqua nella «ciotola delle lacrime» in cui vengono versate le ampolle che raccontano le speranze e le ferite dell’umanità: quelle dei popoli più vulnerabili, quelle dei giovani e delle future generazioni, quelle delle comunità indigene, quelle dei migranti con le loro storie di sfollati climatici. A salutare il Papa è anche Arnold Schwarzenegger, ex governatore della California che si è speso per la difesa dell’ambiente e che è uno degli invitati del summit. L’ex attore definisce Leone XIV un «eroe anche se non ha i muscoli» per la sua attenzione ecologica. «Se qui c’è un eroe in azione – risponde a braccio il Papa – siete tutti voi che lavorate insieme». Il riferimento è al “popolo” della Laudato si’. Un testo che, dice il Pontefice, «ha fortemente stimolato la Chiesa cattolica e molte persone di buona volontà, diventando spunto per dialoghi e gruppi di riflessione, programmi scolastici e universitari, collaborazioni e progetti di vario tipo in ogni continente» e che ha avuto un impatto anche nei «vertici internazionali», negli «ambiti dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso», in quelli «quelli economici e imprenditoriali», come pure «negli studi teologici e bioetici». Inoltre, fa sapere Leone XIV, «le preoccupazioni e le raccomandazioni di papa Francesco sono state apprezzate e recepite non solo dai cattolici. Moltissimi, anche fuori dalla Chiesa, si sono sentiti capiti, rappresentati e sostenuti».
Papa Leone XIV al convegno internazionale a Castel Gandolfo per i dieci anni dell'enciclica "Laudato si'" - Reuters
Papa Leone XIV al convegno internazionale a Castel Gandolfo per i dieci anni dell'enciclica "Laudato si'" - Reuters
Eppure papa Prevost è consapevole che le questioni ambientali possono essere «temi divisivi» tanto che «non sono mancate le persone che hanno cercato di minimizzare i sempre più evidenti segni del cambiamento climatico, di porre in ridicolo chi parla di riscaldamento e persino di incolpare i poveri di ciò che più degli altri essi subiscono», denuncia citando l’enciclica. Invece, tiene a ricordare il Pontefice, «siamo un’unica famiglia, con un Padre comune che fa sorgere il sole e cadere la pioggia su tutti; abitiamo un medesimo pianeta, del quale dobbiamo avere cura insieme». Da qui il «forte appello», come Leone XIV lo chiama, «all’unità attorno all’ecologia integrale e per la pace».

© RIPRODUZIONE RISERVATA