Il Papa a sorpresa al Santuario della Mentorella: dov'è e perché ci è andato

La preghiera di Leone XIV per la pace davanti alla Madonna delle Grazie, tra le rupi dei Monti Prenestini. Il rettore, padre Adam Dzwigon: un emozione averlo qui
August 18, 2025
Un cero acceso, una preghiera silenziosa e una supplica per la pace. Così, questa mattina, Leone XIV ha voluto affidare al Santuario della Madonna delle Grazie alla Mentorella il suo messaggio più urgente. Nel cuore dei Monti Prenestini, a Guadagnolo, il Papa si è raccolto davanti all’immagine mariana tanto cara a San Giovanni Paolo II, in un luogo che da secoli custodisce il legame tra fede e speranza.
La notizia della visita privata, compiuta il 19 agosto, è stata diffusa dalla Prefettura della Casa Pontificia. Dopo il momento di preghiera, il Pontefice si è fermato con i religiosi Resurrezionisti polacchi, che custodiscono il santuario da quasi 170 anni, condividendo con loro anche il pranzo. Nel pomeriggio ha fatto rientro a Castel Gandolfo, prima del rientro serale in Vaticano al termine del suo soggiorno estivo.
Il rettore del santuario, padre Adam Dzwigon, ha definito la visita «inaspettata e molto gradita». «Il Santo Padre – ha raccontato – è entrato in chiesa, ha acceso un cero ai piedi della Madonna e ha espresso una supplica particolare per la pace nel mondo. Voleva lasciarsi abbracciare dalla Madre delle Grazie».
La preghiera davanti alla Madonna delle Grazie - @Vatican Media
La preghiera davanti alla Madonna delle Grazie - @Vatican Media
Dopo il momento di preghiera, Leone XIV ha visitato i luoghi simbolici del santuario: la grotta di San Benedetto, la rupe di Sant’Eustachio e la cosiddetta stanza del Papa, dove sono custoditi ricordi delle visite dei suoi predecessori. «Ha pranzato con noi – ha aggiunto don Adam – scegliendo una sedia diversa da quella usata in passato dagli altri pontefici. È stato un incontro emozionante, ma soprattutto carico di semplicità, paternità e fraternità».

Un santuario caro ai papi

Il Santuario della Mentorella si trova in una posizione suggestiva, incastonato tra le rupi dei Monti Prenestini e affacciato sulla valle del Giovenzano. La sua origine si perde tra storia e leggenda: secondo la tradizione risalirebbe all’epoca di Costantino. Vi pregarono San Benedetto e San Gregorio Magno, e nei secoli è stato meta di numerosi pontefici.
Il panorama sui Monti Prenestini, che il Papa guarda assieme al rettore del santuario Adam Dzwigon - @Vatican Media
Il panorama sui Monti Prenestini, che il Papa guarda assieme al rettore del santuario Adam Dzwigon - @Vatican Media
Tra i più devoti vi fu San Giovanni Paolo II, che lo visitò più volte, da cardinale e poi da Papa, tanto che oggi un sentiero porta il suo nome. Alla fine dell’Ottocento, sul vicino monte Guadagnolo, Leone XIII fece erigere il grande Monumento al Redentore, che domina la valle del Tevere.
A custodire il santuario sono i Padri Resurrezionisti, congregazione nata nell’Ottocento per assistere i rifugiati polacchi dopo l’insurrezione fallita contro la Russia zarista. Oggi la comunità, diffusa in vari Paesi, è impegnata nella pastorale parrocchiale ed educativa, e ha proprio alla Mentorella il proprio centro spirituale.

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