Il nuovo appello del Papa per Gaza: prevalga il diritto umanitario

Leone XIV torna a parlare dei conflitti che insanguinano il pianeta e chiede che venga rispettata la dignità umana. All'Angelus ieri il pensiero per le vittime degli scontri tra Thailandia e Cambogia
July 27, 2025
Il nuovo appello del Papa per Gaza: prevalga il diritto umanitario
Ansa | La folla in piazza San Pietro per l'Angelus di Leone XIV di ieri, domenica 27 luglio
Lo sguardo del Papa si allarga e raggiunge altri fronti sui quali il conflitto si è acuito nei giorni scorsi: al termine della preghiera dell’Angelus in piazza San Pietro, ieri, infatti, Leone XIV ha lanciato un accorato appello a «cercare il dialogo e la riconciliazione» con un pensiero particolare «per le persone coinvolte negli scontri al confine tra Thailandia e Cambogia, specialmente per i bambini e le famiglie sfollate».
«Il mio cuore è vicino a tutti coloro che soffrono a causa dei conflitti e della violenza nel mondo», ha detto il Pontefice, citando poi anche «le vittime delle violenze nel sud della Siria».
Una preghiera, quella di Prevost, accompagnata da un’attenzione particolare per la guerra che sta dilaniando il Medio Oriente: «Seguo con molta preoccupazione la gravissima situazione umanitaria a Gaza – ha sottolineato il Papa –, dove la popolazione civile è schiacciata dalla fame e continua ad essere esposta a violenze e morte. Rinnovo il mio accorato appello al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi e al rispetto integrale del diritto umanitario».
Proseguendo, il Papa ha poi voluto indicare la radice teologica e antropologica dell’appello che la Chiesa lancia per la pace: «Ogni persona umana ha un'intrinseca dignità conferitale da Dio stesso – ha infatti sottolineato Leone XIV –: esorto le parti in tutti i conflitti a riconoscerla e a fermare ogni azione contraria ad essa. Esorto a negoziare un futuro di pace per tutti i popoli e a rigettare quanto possa pregiudicarlo. Affido a Maria, Regina della pace, le vittime innocenti dei conflitti e i governanti che hanno il potere di porvi fine».
Questo ultimo passaggio, in particolare, fa eco alla meditazione offerta nella prima parte del discorso, con la riflessione sul Vangelo della domenica, che raccontava il momento in cui Gesù insegna il Padre Nostro ai suoi discepoli.
«Recitando il Padre nostro, oltre a celebrare la grazia della figliolanza divina, noi esprimiamo anche l'impegno a corrispondere a tale dono, amandoci come fratelli in Cristo – ha notato il Papa –.Non si può pregare Dio come "Padre" e poi essere duri e insensibili nei confronti degli altri. Piuttosto è importante lasciarsi trasformare dalla sua bontà, dalla sua pazienza, dalla sua misericordia, per riflettere come in uno specchio il suo volto nel nostro».
Prevost, poi, ha ricordato la V Giornata mondiale dei nonni e degli anziani sul tema «Beato chi non ha perduto la speranza». Una ricorrenza che cadeva proprio ieri, prima domenica dopo la memoria dei santi Gioacchino e Anna del 26 luglio. «Guardiamo ai nonni e agli anziani come testimoni di speranza, capaci di illuminare il cammino delle nuove generazioni. Non lasciamoli soli, ma stringiamo con loro un’alleanza di amore e di preghiera», ha esortato Leone XIV.
Nei saluti finali il Papa ha ringraziato i giornalisti «che contribuiscono a una comunicazione di pace e di verità», ricordando che la redazione di Radio Vaticana e Vatican News, «per essere più vicina ai fedeli e pellegrini durante il Giubileo, ha inaugurato una piccola postazione sotto il colonnato del Bernini insieme all'Osservatore Romano. Grazie per il servizio in tante lingue, che porta la voce del Papa nel mondo», ha chiosato il Pontefice.
Prima di congedarsi, Leone XIV ha voluto salutare in italiano, inglese e spagnolo i giovani che da tutto il mondo si sono dati appuntamenti a Roma in questi giorni per il loro Giubileo: «Auspico che esso sia per ciascuno un’occasione per incontrare Cristo ed essere da lui rinsaldati nella fede e nell’impegno di seguirlo con coerenza», ha concluso.

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