Buon compleanno, Leone: gli auguri al Papa dei due mondi per i suoi 70 anni

Oggi in piazza San Pietro la comunità latino americana festeggia il Pontefice. Nel segno del “Nazareno Cautivo” di Monsefu, venerato a Chiclayo e caro anche a Prevost. Il messaggio della Cei
September 13, 2025
Buon compleanno, Leone: gli auguri al Papa dei due mondi per i suoi 70 anni
. | Il sorriso di Leone XIV
Tra le prime foto di papa Leone XIV, circolate dopo la sua elezione, ci sono quelle delle affollate feste di compleanno organizzate per lui dai fedeli, negli anni in cui è stato vescovo della diocesi di Chiclayo, in Perù. Nelle immagini torte, sorrisi, canti e candeline, segno dell’affetto che lo ha sempre circondato. Oggi Robert Prevost compie settant’anni con il cuore tra due mondi e, a quasi undicimila chilometri di distanza da Chiclayo, anche la diocesi di Roma e la comunità cattolica latino americana dell’Urbe sono in festa per il loro Vescovo.
A far giungere al Papa, nato a Chicago, in Illinois, il 14 settembre del 1955, gli auguri dei romani, è stato il cardinale vicario Baldo Reina. «Tutta la sua diocesi si unisce a Lei nella gratitudine al Padre per il dono della vita – ha scritto nel messaggio diffuso oggi –. Le giunga la nostra preghiera e il nostro affetto per quanto opera ogni giorno, con instancabile dedizione, a servizio della Chiesa universale a partire dalla Chiesa di Roma». Condividendo le sue preoccupazioni, «soprattutto per i tanti scenari di guerra che insanguinano il mondo», il cardinale ha augurato a Leone XIV di «poter realizzare quanto desidera il Suo cuore e di continuare a seminare speranza per gli uomini e le donne del nostro tempo». Proprio ai romani Leone XIV aveva rivolto un «saluto speciale», presentandosi alla sua nuova diocesi, durante il primo discorso dalla Loggia delle Benedizioni l’8 maggio, e aveva chiesto di essere, insieme, «una Chiesa che costruisce ponti». Dopo le parole per i romani, il pensiero era andato alla sua «amata diocesi di Chiclayo» dove un «popolo fedele ha accompagnato il suo vescovo». Quando Prevost ha citato in mondovisione, da piazza San Pietro, la sua città natale in Perù, Celso Jesus Nazareno credeva di aver capito male. «Ero in casa e stavo ascoltando distrattamente la televisione – ha detto il presidente dell’associazione Jesus Nazareno Cautivo de Monsefu, della comunità latino americana di Roma –. Quando ho realizzato che era proprio il nostro vescovo di Chiclayo sono impazzito dalla gioia». Celso, in occasione dei settant’anni del Papa, ha organizzato per stamani, assieme alla comunità sudamericana, un pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica di San Pietro con 400 persone da Perù, Ecuador, Colombia, Honduras,Guatemala, El Salvador, che poi resteranno in piazza per l’Angelus e per fare gli auguri a Leone XIV.
Fedeli peruviani residenti a Roma, originari della diocesi di Chiclayo, con la copia della statua del “Nazareno Cautivo de Monsefu” che oggi viene portata in processione in piazza San Pietro - .
Fedeli peruviani residenti a Roma, originari della diocesi di Chiclayo, con la copia della statua del “Nazareno Cautivo de Monsefu” che oggi viene portata in processione in piazza San Pietro - .
«Per noi non è un giorno qualunque», spiega Celso, che vive a Roma dal 1991, perché proprio oggi «festeggiamo anche il nostro patrono, Jesus Nazareno Cautivo di Monsefu, distretto nella diocesi di Chiclayo, a cui anche il Papa è molto legato». Da vescovo, infatti, Prevost ha celebrato spesso la Messa principale della festività a Monsefu. Dalla comunità peruviana raccontano di quanto si fosse integrato nella loro diocesi di origine, andando nei paesi più lontani, mangiando il cibo locale, battezzando i bambini, ascoltando tutti. «Oggi vogliamo ridargli indietro tutto l’affetto che lui ci ha sempre mostrato venendo nella nostra città nel giorno del suo compleanno – continua Celso –. Per questo con noi ci sarà anche una banda di giovani che suonerà canzoni tipiche del nord del Perù, mentre altri balleranno danze tradizionali in suo onore». In processione i pellegrini porteranno una replica della statua del “Gesù Nazareno incatenato”, conservata nella parrocchia di San Pedro de Monsefu. «Ma non è finita qui. In piazza San Pietro srotoleremo uno striscione lungo sette metri, realizzato da un artigiano in Perù – aggiunge –. Sopra c’è scritto “Tanti auguri papa Leone, Monsefu de Chiclayo ti aspetta”. Dopo l’Angelus, poi, canteremo con la banda in piazza San Pietro per fare gli auguri al Santo Padre, e speriamo di farlo contento».
Stamani con la comunità sud americana a San Pietro, a sottolineare l’importanza dell’evento, ci saranno anche l’ambasciatore del Perù presso la Santa Sede, l’ambasciatore del Perù in Italia e altre autorità. Parteciperà anche padre Gerardo Garcia Ponce, da due anni cappellano della comunità cattolica latino americana a Roma, che conta oltre 900 fedeli e ha sede nella chiesa di Santa Maria della Luce a Trastevere. «Preghiamo sempre per il Papa, perché lo sentiamo davvero uno della nostra comunità, che conta oltre 900 fedeli – spiega –. Lo striscione che gli mostreremo oggi sarà una sorpresa, un segno di affetto grande dalla sua prima e unica diocesi da vescovo». Prevost, ha aggiunto il sacerdote, «ha un cuore sud americano, e spesso da cardinale veniva a celebrare nella nostra chiesa la Giornata del migrante». Insomma da Chicago a Chiclayo, fino a Roma, oggi è festa per Leone XIV, il Papa senza confini.

Il messaggio di auguri della Cei

«Beatissimo Padre - recita invece il messaggio della presidenza Cei -, nella ricorrenza del Suo settantesimo compleanno, Le porgiamo con piacere e cordialità i più fervidi auguri delle Chiese in Italia, mentre eleviamo al Signore la nostra preghiera di lode e di ringraziamento per il Suo ministero. Conserviamo come dono prezioso l’udienza che ha concesso alla Conferenza Episcopale Italiana lo scorso 17 giugno. In quella occasione ha sottolineato il "legame privilegiato" che ci unisce, consegnando quattro coordinate "attraverso cui essere Chiesa che incarna il Vangelo ed è segno del Regno di Dio: annuncio del Vangelo, pace, dignità umana, dialogo". Queste coordinate orientano la rotta delle nostre comunità nella certezza che lo Spirito soffia sulle vele. La ringraziamo per lo spirito paterno con cui ci accompagna e ci esorta. In questi tempi difficili, ci uniamo a Lei, Padre Santo, nell’invocazione per una «pace disarmata e disarmante» in tutte le situazioni di conflitto che insanguinano vaste aree del Pianeta. Mentre continuiamo a farci prossimi alle popolazioni provate dalla sofferenza con azioni di solidarietà e promozione umana, auspichiamo che l’unità di intenti, di voci e di preghiere che dal mondo intero si alzano per impetrare soluzioni di pace possano trovare presto ascolto. Nella consapevolezza grata di un impegno che, come ha ricordato, è prima di tutto servizio, Le rinnoviamo con spirito filiale il nostro augurio. Buon compleanno!»

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