sabato 12 dicembre 2020
Sale a 182 sacerdoti il bilancio delle vittime del coronavirus nel clero in servizio pastorale in tutto il Paese, 58 nella sola seconda ondata, da fine ottobre
Don Matteo Mpampanye, morto a 51 anni

Don Matteo Mpampanye, morto a 51 anni

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Le notizie dalle diocesi si succedono a un ritmo tale che si fatica a tenere l’amaro bilancio delle vite di sacerdoti strappate dal contagio: con i 15 dei quali diamo brevemente conto in questo riassunto, il totale da inizio pandemia sale a 182, di cui 58 da fine ottobre, nella "seconda ondata".

Tra i preti diocesani morti di cui è giunta notizia c’è anche il primo straniero per natali ma integrato da tempo: è don Matteo Mpampanye, 51 anni, originario della Repubblica Democratica del Congo, religioso nella comunità della Società delle Divine Vocazioni di Perdifumo attiva anche nelle parrocchie di Camella, Mercato Cilento, Casillano e Paestum, in diocesi di Vallo della Lucania.

Il percorso inverso – dall’Italia all’Africa – l’aveva compiuto don Tarcisio Nardelli, 83 anni, parroco del Cuore Immacolato di Maria, a Borgo Panigale, diocesi di Bologna: era stato infatti fidei donum nella missione diocesana di Iringa, in Tanzania.

Esperienza missionaria in Africa anche per don Fernando Benigni, della diocesi di Terni-Narni-Amelia. 78 anni, era stato cappellano delle acciaierie di Terni contribuendo alla visita di Giovanni Paolo II nel 1981.

Aveva 81 anni don Mario Ruatta, che aveva guidato per 27 anni la comunità di Cavour, in diocesi di Torino, fino al 2015, sempre preso da nuove iniziative.

Era molto popolare a Saronno, in diocesi di Milano, la figura di don Angelo Ceriani, morto a 76 anni, per il suo impegno con i fidanzati e le giovani coppie. L’anno scorso aveva festeggiato i 50 anni di Messa.

Era stato parroco per 45 anni di Vignolo, in diocesi di Cuneo, don Luciano Mattalia. 80enne, appassionato di montagna, era stato anche cappellano al santuario di Madonna della Valle di Vernante.

Per 54 anni era stato parroco di Santa Maria Assunta a Faicchio, in diocesi di Cerreto Sannita, don Gaetano Ciaburri, 87enne, fino al 2017 cancelleriere della Curia.

Con i suoi 95 anni era il sacerdote più anziano della diocesi di Cesena-Sarsina: don Giuseppe Giacomoni, salesiano, da tempo era ospite dell’Opera Santa Teresa del Bambin Gesù di Ravenna, fondata nel 1911 da don Angelo Lolli e dove morì il cardinale Tonini dopo esservi stato ospite.

Un altro decano del clero diocesano è morto a Udine: don Giovanni Deganis, 99 anni, sacerdote dal 1948.

È spirato nella Casa del Clero di Trento don Luigi Pezzi, 94 anni, prete dal 1954: è il nono sacerdote della Chiesa trentina a morire dopo il contagio.

In diocesi di Reggio Emilia-Guastalla è mancato don Tino Munari, 86 anni, parroco di Fellegara e poi collaboratore dell’unità pastorale di Novellara.

Era religioso stimmatino padre Bruno Montanaro, 80 anni, in servizio pastorale presso la parrocchia di Sant’Antonio da Padova a Poggiomarino, in diocesi di Nocera Inferiore-Sarno.

A 79 anni si è spento in diocesi di Bolzano-Bressanone don Giovanni Cosciotti, a lungo in servizio a Lana e poi parroco a Merano.

La diocesi di Vittorio Veneto piange don Giovanni Sessolo, religioso dei Servi di Maria, 94 anni, già missionario in Cile.

La diocesi di Lanusei perde il suo primo sacerdote per il Covid: è don Vincenzo Pirarba, 78 anni, parroco di Talana, in precedenza per molto tempo alla guida della comunità di Arzana, in Ogliastra.

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