martedì 22 agosto 2023
I lavori aperti domenica 20 agosto con la celebrazione nel tempio valdese. Tra i temi messi in agenda: la fede, l'etica, il ruolo della donna nei vari ministeri e nella vita sociale
Un momento dell'apertura domenica scorsa del Sinodo a Torre Pelilce in Piemonte

Un momento dell'apertura domenica scorsa del Sinodo a Torre Pelilce in Piemonte - Foto di Daniele Vola

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«Come si accoglie Gesù? Come si viene accolti da lui?». Durante il culto solenne con cui domenica scorsa si è aperto a Torre Pellice il Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste, il pastore Sergio Manna ha dato una risposta incisiva a queste domande, incentrando il suo intenso sermone sull’episodio della peccatrice che copre di lacrime i piedi di Cristo, poco prima della sua passione (Luca 7, 36-50): « Innanzitutto il Vangelo di oggi ci dice che non basta essere religiosi per accogliere Cristo. Si può invitare Gesù a casa propria, senza veramente riceverlo. È ciò che fa qui Simone che lo invita senza però accoglierlo. Simone è un uomo religioso, ma la sua sembra essere una religiosità fredda, marcata dal pregiudizio, la religiosità di chi ha la pretesa di poter amare Dio senza però amare il prossimo, dalle cui miserie non si lascia toccare».

D’altro lato, il pastore ha sottolineato che «non basta essere peccatori per essere respinti da Cristo». Attingendo alla sua ricca esperienza (oltre ad essere pastore della Chiesa valdese di Rorà, Manna è cappellano clinico e supervisor in Clinical pastoral education. Di recente è stato eletto membro della “Commissione salute e cura” del Consiglio ecumenico delle Chiese), ha aggiunto: «L’atteggiamento di Gesù è un mirabile esempio di quello che Carl Rogers, padre della psicologia umanistica, definisce “accoglienza positiva incondizionata”, che in fondo non è altro che un modo laico per esprimere quello che noi, in termini teologici, chiamiamo grazia […] Lo sguardo amorevole di Gesù su questa donna è lo sguardo amorevole di Dio sull’umanità peccatrice, bisognosa di redenzione; uno sguardo che si posa su ciascuno e ciascuna di noi. A ragione Martin Lutero ebbe a dire una volta: “I peccatori non sono amati perché sono belli, essi sono belli perché sono amati”». Da qui l’invito a costruire comunità accoglienti e solidali, «una chiesa sempre casa dalle porte aperte e mai fortezza in cui rinchiudersi per paura del mondo», come è scritto nella professione di fede elaborata dalla comunità valdese di Rorà letta prima del sermone.


Al Sinodo delle Chiese valdese e metodista è giunto anche il saluto di papa Francesco con un telegramma .
Durante il culto di apertura, alla presenza dei 180 deputati sinodali (metà pastori e metà laici) e dei molti ospiti giunti da vari Paesi del mondo, è avvenuta la consacrazione al ministero pastorale di Giovanni Bernardini: trentun anni, sposato, attualmente è impegnato nella Chiesa valdese di Agrigento e nel “Servizio cristiano” di Riesi, l’opera diaconale fondata dal pastore Tullio Vinay. Al suo attivo, oltre agli studi nella Facoltà valdese di Teologia, ha diverse esperienze formative, sia in Italia sia all’estero, fra cui la partecipazione al Protestant forum for young theology in Europe. Da sottolineare la sensibilità ecumenica del giovane pastore che per diversi anni ha preso parte, fra l’altro, ai campi dell’Agesci. Sono anche state presentate due pastore che arrivano dall’estero e svolgeranno il loro servizio in Italia: Adriana Florea giunge dalla Chiesa evangelica di confessione augustana di Romania e dirigerà il centro ecumenico internazionale “Agape” di Prali (Torino); Sara Mae Gabuyo ha studiato negli Usa ed è stata consacrata pastora nella United methodist Church; lavorerà nella Chiesa metodista di lingua inglese di Roma Ponte Sant'Angelo.
In questa settimana il Sinodo passerà al vaglio tutto il lavoro dell’anno passato e lancerà alcune piste per il prossimo anno. In particolare, saranno discusse le linee guida per le iniziative con cui nel 2024 si ricorderanno gli 850 anni dalla nascita a Lione del movimento di Pietro Valdo. Altri temi di rilievo sono: l’impegno della Chiesa nella società, la fede, l’etica, il ruolo delle donne nei ministeri e nella vita politica, religiosa, sociale, culturale. Molto partecipata la serata pubblica di ieri sera, sul tema: «Oppressione, resilienza, trasformazione: donne nello spazio pubblico».

​Il telegramma di papa Francesco

«Papa Francesco è lieto di inviare ai partecipanti al Sinodo delle Chiese metodiste – valdesi il suo cordiale saluto affinché le giornate di incontro siano per ciascuno occasione di una profonda esperienza di Cristo che accoglie, guida e conduce alla pienezza della comunione con Lui e con i fratelli».

Inizia così il telegramma inviato dal Vaticano,e firmato dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. Il testo prosegue: «Sua Santità, mentre eleva la preghiera di lode a Dio Padre per i doni elargiti attraverso il dialogo ecumenico, come pure per la armoniosa collaborazione tra le Chiese, desidera unirsi spiritualmente a tale importante evento affinché si possa crescere nella conoscenza reciproca per testimoniare assieme il Vangelo di Gesù. Con tali sentimenti il Sommo Pontefice, nel formulare i migliori auspici per i lavori di codesta assemblea sinodale, invoca la benedizione del Signore».
Domenica scorsa, al solenne culto di apertura dei lavori sinodali di quest’anno, era presente anche monsignor Derio Olivero, vescovo di Pinerolo e presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana.

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